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 2014  agosto 22 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Federica Mogherini
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Federica Guidi
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Maurizio Lupi
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro degli Affari regionali è Maria Carmela Lanzetta (senza portafoglio)
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Sappiamo tante cose, a questo punto, di Foley, l’uomo decapitato dal boia nero. Conosciamo soprattutto le parole della madre, che ha chiesto rispetto per il suo dolore e ha supplicato i rapitori di «risparmiare la vita degli altri ostaggi. Sono innocenti, come era innocente Jim».

•  Chi sono gli altri ostaggi in mano ai rapitori?Il “Committee to protect journalist” ha calcolato che i giornalisti ammazzati in Siria sono 69 e ce ne sono almeno altri ottanta rapiti. Per Foley i sunniti avevano chiesto un riscatto di cento milioni di dollari, che gli americani si sono rifiutati di pagare. Non perché la richiesta fosse folle, ma perché gli americani non trattano mai con i sequestratori, come abbiamo dovuto constatare sulla nostra pelle all’epoca della morte di Calipari per mano Usa (il bersaglio vero era la Sgrena). Gli italiani in mano ai fondamentalisti e di cui non si hanno notizie sono sei e tra questi ci sono le due giovani rapite in Siria lo scorso 31 luglio, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo. Il Guardian ha attirato l’attenzione su di loro. Ci consola che la madre di Greta, spiegando ai cronisti che la Farnesina l’ha pregata di non parlare, ha dichiarato: «Siamo doppiamente preoccupati dopo quello che è successo, ma sono sicura che nei prossimi giorni avremo delle buone notizie, non possiamo dire niente di più». Il mito secondo il quale gli islamisti rispettano le donne è stato disintegrato da quello che s’è saputo intorno al comportamento degli uomini di al Baghdadi, stupratori delle prigioniere e capaci di venderle sul mercato degli schiavi. 

• Questi uomini che si sono arruolati per il Califfo, è vero che vengono dall’Occidente? Che ci sono inglesi, tedeschi, italiani, americani che si son fatti musulmani e sono disposti a queste atrocità? L’accento inglese del boia nero non è una finzione per spaventarci?
Il Guardian ha intervistato un ex prigioniero e scritto che il boia di Foley «fa parte di un gruppo di tre britannici che controllano ostaggi stranieri in Siria». Si chiama John ed è a capo di un commando di Raqqa composto da «persone intelligenti, ben istruite e devote agli insegnamenti radicali islamici». I tre inglesi vengono chiamati “The Beatles”. Londra si dice allarmatissima per i 250 inglesi-islamici che di recente sono rientrati. È gente che ha imparato tutte le tecniche della guerra e della guerriglia, e che non è tornata per mettersi in pensione. 

• Quanti sono gli occidentali arruolati nella jihad?
Certe stime dicono che in Siria, dall’estero, sono arrivati finora 12 mila uomini, un migliaio dei quali europei. Ma forse è una valutazione prudente. Altri calcolano che su un esercito di 50 mila uomini, i non siriani potrebbero essere ventimila, ceceni, turchi, europei, arabi del Maghreb, asiatici e musulmani della Cina. Quasi tutti hanno attraversato il confine dalla Turchia. Senza addentrarci nelle distinzioni tra gli adepti di al-Nusra (qaedista nemico di al Baghdadi) e gli altri, pare che nel corso del 2013 il numero dei volontari europei sia triplicato, passando da 135-900 a 396-1937. La costituzione del Califfato ha poi provocato un boom: 400 arrivi almeno, soprattutto da Francia, Belgio, Svezia, Serbia e Regno Unito. Sappiamo anche di due gemelle somale di 16 anni - Salma e Zahra Halane - partite da Manchester per raggiungere il loro fratello maggiore arruolato in Siria. Sono probabilmente state promesse a qualche combattente islamico. 

• Come fanno questi qui ad aver messo in piedi un esercito di cinquantamila uomini? 
Hanno messo le mani sul petrolio e lo vendono, ricavando, a quello che si capisce, più di un milione al giorno. I finanziamenti arrivano soprattutto dal Qatar: ricchi uomini d’affari sunniti investono sull’abbattimento del regime di Teheran e dei suoi alleati, cioè Assad e il regime di Bagdad. Il bello è che il Qatar è un alleato degli Stati Uniti, ha messo a disposizione dei militari Usa la base di Al Udeid e il Pentagono ha risposto facendo vincere al Qatar una commessa da 11 miliardi di dollari per la fornitura di elicotteri Apache, batterie di Patriot e sistemi di difesa Javelin. 

• Non so esprimere un giudizio sugli Stati Uniti.
Gli americani si stanno mettendo d’accordo con gli uomini del dittatore Saddam, quelli che finora hanno reso possibile l’avanzata di al Baghdadi, a cui hanno garantito l’appoggio della popolazione sunnita. Questi sopravvissuti all’antico regime sarebbero pronti a mollare al Baghdadi in presenza di certe garanzie. La prima delle quali è stata già data: togliere di mezzo l’imbelle primo ministro sciita al Maliki. Ieri il capo del Pentagono, Chuck Hagel, ha detto: «A Bagdad serve un governo che rappresenti le diverse etnie locali. L’Isis è una minaccia a lungo termine. I nostri raid aerei potrebbero estendersi alla Siria». 

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