Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Abbiamo imparato una parola nuova, “riprotezione”. Significa questo: tu hai comprato un biglietto aereo per andare nella città X e il volo prenotato invece non parte. In questo caso hai diritto a essere “riprotetto”, cioè la compagnia è obbligata a metterti su un altro volo e a farti arrivare a destinazione senza ulteriori esborsi di denaro. Come mai questa parola è venuta d’attualità? Perché Wind Jet, la piccola compagnia aerea di Antonino Pulvirenti, che i lettori di “Gazzetta” conoscono soprattutto come bravo presidente del Catania Calcio, ha cessato l’attività alla mezzanotte di sabato, parecchie migliaia di passeggeri sono rimaste a terra e di qui a ottobre ci sono 300 mila persone che hanno comprato un volo di cui non potranno usufruire.
• Dov’è il problema? A parte qualche fastidio logistico, hanno diritto alla riprotezione.
In teoria sì, in pratica no. È la stessa compagnia che deve riproteggere il passeggero tradito. Ma se la compagnia fallisce (come probabilmente accadrà)? Lei sa che cos’è un fallimento, vero?
• Ne abbiamo parlato qualche volta. Protezione dei creditori, eccetera.
Cioè la compagnia fallisce quando non è più in grado di pagare i suoi fornitori. Gli ultimi giorni di Wind Jet sono tipici: gli irlandesi gli hanno sequestrato un po’ di aerei che Pulvirenti aveva in leasing, i petrolieri non gli dànno più il carburante perché non vogliono ingrossare il loro credito. I passeggeri rimasti a terra, nel caso si apra la procedura fallimentare, dovranno iscriversi nella lista dei creditori e il curatore nominato dal tribunale li escluderà sicuramente da ogni rimborso: devono avere troppo poco e i curatori tagliano in genere d’autorità i crediti del 60-70%. Uno dei soggetti della procedura fallimentare è il comitato dei creditori: i passeggeri, al loro interno, non avranno di sicuro nessuna voce in capitolo in questo organismo. La questione sarà tutta nelle mani dei padroni degli aerei, delle compagnie petrolifere, dei rappresentanti dei diritti aeroportuali eccetera. Crediti grossi, che valgono centinaia di migliaia di euro. In questo momento, la riprotezione per chi vuole raggiungere una meta nazionale vale 80 euro, compreso tutto. Per l’estero, per esempio Mosca, anche 250 euro. Non è cioè una vera riprotezione, perché il passeggero deve pagare di nuovo e non ha speranze sul vecchio esborso. D’altra parte di questi soccorsi si fanno carico altre compagnie, e non si vede perché dovrebbero intervenire gratis. Le associazioni dei consumatori gridano che deve pagare tutto l’Enac o il governo. Ma è demagogia allo stato puro, come al solito. Annunciano gigantesche class action, molto rischiose, direi, perché il soggetto da imputare può essere solo Wind Jet che a quel punto sarà fallita.
• I sindacati?
Il curatore di un fallimento non ha alcun interesse alla salvezza dei posti di lavoro. Si occupa solo di chi deve avere dei soldi dal fallito e fa in modo (risponde del suo operato al tribunale) che tutti i creditori abbiano lo stesso trattamento. Dei lavoratori devono occuparsi i sindacati e i politici. Un grosso problema: 460 dipendenti e altri 300 posti creati nell’indotto. Alitalia, Wind Jet e i sindacati sono stati convocati da Passera per domani.
• Perché Alitalia?
Alitalia doveva comprarsi la compagnia di Pulvirenti. Avevano firmato lo scorso 13 aprile. Ma ci voleva il benestare dell’Antitrust e Pulvirenti doveva produrre una serie di certificazioni a garanzia del valore dell’azienda. L’Antitrust ha posto come condizione che Alitalia cedesse cinque coppie di slot sulle rotte Catania-Milano, Palermo-Milano e Catania-Roma e la cosa ad Alitalia non era piaciuta. Era stato raggiunto un nuovo accordo il 3 agosto, ma il 9 agosto Wind Jet ha inviato una lettera ad Alitalia in cui confermava di non essere in possesso della documentazione richiesta e il 10 agosto Alitalia dichiarava fallita la trattativa. Domani ne sapremo di più.
• Non potrebbe essere una manfrina in cui i due si sono messi d’accordo? Guarda caso salta tutto alla vigilia di Ferragosto, momento in cui la domanda di trasporto aereo da e per la Sicilia dovrebbe essere al massimo…
Qualcuno (l’Avia, organizzazione degli assistenti di volo) lo ha insinuato. Potrebbe essere. I posti di lavoro sono una massa di manovra notevole sul piano politico (vedi quello che sta succedendo all’Ilva). L’Enac avrebbe già dovuto togliere la licenza a Pulvirenti, ma questo provvedimento, atteso ancora ieri, non ci risulta arrivato. Gli slot (fasce orarie di decollo/atterraggio) di Wind Jet fanno gola, ma Alitalia, stando all’Antitrust, non potrà averli neanche dopo il fallimento. E allora? Delle cosiddette riprotezioni si sono fatti carico, oltre ad Alitalia, anche Meridiana, Livingston, Blue Panorama, Neos… È possibile che i giochi non siano affatto chiusi.
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 13 agosto 2012]