Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Oggi è il 1° febbraio, siamo cioè nel bel mezzo dell’inverno, quindi fa freddo e non dovrebbero esserci problemi, anche se fa un po’ più freddo della media (saremmo ai livelli del 1956 e del 1985, anni in cui nevicò anche a Roma). Pure il Paese è in allarme come se fossimo prossimi a un attacco nucleare, in molte città sono chiuse le scuole, a Firenze c’è l’obbligo di girare con le catene, alle Molinette di Torino, terzo ospedale d’Italia, s’è decisa la chiusura perché la centrale termica è in ristrutturazione «e quindi non eroga il necessario calore per scaldare tutte le corsie».
• Il freddo li ha colti alla sprovvista?
Si direbbe di sì. La lista dei reparti costretti a chiudere fino al 5 febbraio è lunghissima. I sindacati hanno commentato: «È l’11 settembre delle Molinette». L’ospedale era già intasato per via dell’emergenza influenza, ci sono barelle e letti aggiuntivi un po’ ovunque. Il professor Mario Morino, direttore del Dipartimento chirurgico, ha commentato: «Siamo sul livello della Costa Concordia. Ma come, a Torino, sede di Giochi Olimpici invernali nel 2006, chiudono le camere operatorie perché fa freddo? Ma è un segnale gravissimo. Che cosa succederà dopo il 5 febbraio se continuerà a far freddo? Ci sono città dove fa meno cinquanta e lavorano tranquillamente».
• Esistono città dove fa meno cinquanta?
Quest’ondata di freddo viene dalla Siberia. È l’anticiclone cosiddetto russo-siberiano, che anni fa fece segnare meno 60 in Jacuzia (città di Verchojansk e Ojmjakon). Infatti nell’Europa orientale si sono già verificati un -37 in Carelia, un -30 ad Arcangelo, un -27 in Romania (sei morti), un -23 a Minsk, un -22 a San Pietroburgo e un -20 a Bucarest. Con almeno 18 morti in Ucraina, 10 in Polonia (-26 gradi), 3 in Serbia, 5 in Bulgaria, uno in Lituania e un altro in Cechia. A Istanbul sono stati cancellati 200 voli per via delle nevicate. In Ucraina 500 persone sono finite all’ospedale per congelamento e ipotermia. Altre 17 mila hanno trovato riparo nei 1.500 rifugi allestiti nel Paese.
• Noi non abbiamo rifugi o simili.
Adoperiamo per questo i sotterranei delle metropolitane. A Torino, Firenze e Milano si metteranno a disposizione dei senzatetto il mezzanino della fermata della stazione centrale (dalle otto di sera alle otto di mattina). A Roma, fino a domenica, la metropolitana resterà accessibile anche negli orari in cui i treni non viaggeranno più (stazioni della linea A, Barberini, Flaminio, piazza Vittorio, San Giovanni e, della linea B, Piramide, Tiburtina e Ponte Mammolo).
• Si potrebbe avere un quadro generale, regione per regione? Con le relative previsioni?
In generale, dovremmo avere almeno dieci giorni di freddo polare e di forti nevicate, anche nel sud della Penisola. Tra giovedì e venerdì la neve potrebbe cadere anche su Roma, secondo il direttore della Protezione civile di Roma Capitale. Sabato 4 e domenica 5 potrebbero essere le giornate peggiori con venti fortissimi da nordest. In Piemonte il vero freddo arriverà da oggi, anche se ieri alla Capanna Margherita, sul Monte Rosa, il termometro ha toccato i -26,7. Ma anche più in basso di sono sfiorati i - 20. In Liguria l’80 per cento delle province di Genova e Savona sta a zero o sotto zero (-10 sul monte Settepani, -9 sull’Alpe di Vobbia ecc.). Scuole chiuse, Croce Rossa in allerta per i senza tetto. In Calabria fa freddo (-6 sulla Sila), ma le località sciistiche sono belle piene e piuttosto allegre, nonostante piova e tiri un forte vento. A Milano ieri la minima ha toccato gli 0,8 (Duomo), ma si arriverà a -6 in centro e addirittura a -11 in periferia nel corso del week-end. Il record del 1929 (-14,1) non dovrebbe essere battuto. Il freddo arriva al termine di un gennaio piuttosto mite (temperatura media di 5,1 gradi contro uno storico di 2,9). L’Amsa è pronta a mettere in funzione 180 mezzi (spargisale/spazzaneve). In Friuli, la bora ha soffiato a Trieste a 60 all’ora, con raffiche da 100 all’ora sulle coste. Non è così straordinario, ma da oggi la temperatura – che ieri ha toccato i -2 – si abbasserà e non tornerà più mite fino al 6-7 febbraio, che è un po’ la data della svolta ovunque. In Emilia, come sa, s’è rinviata Parma-Juve causa neve e ci si aspettano temperature tra i -8 e i -12. In Campania, la Protezione civile annuncia precipitazioni e tempeste marine. Niente neve in Trentino e in Umbria, a Roma potrebbe nevicare domani, in Sicilia le piogge torrenziali hanno fatto ribaltare un’auto e mandato in ospedale un bambino (a Canicattini, in provincia di Siracusa).
• Suppongo sia meglio non mettersi a viaggiare in macchina.
Meglio di no. Si prevedono accumuli di neve sia sul versante tirrenico (A12, A11 tratta Pisa-Firenze), sia su quello adriatico (Romagna, Marche). Altra neve sulla Bologna-Valdichiana e sui valichi abruzzesi della A24 e della A25. Saranno probabilmente bloccati i tir e gli altri mezzi con massa superiore alle sette tonnellate e mezzo, sia che provengano dal nord sia che provengano dal sud. La società Autostrade consiglia di adoperare in ogni caso pneumatici invernali. E ancora meglio: di restarsene a casa.
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 1 febbraio 2012]