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 2007  febbraio 07 Mercoledì calendario

Pippo Baudo è stato attaccato dall’Osservatore romano e delle gerarchie vaticane...• Che cosa sappiamo di questo Pippo Baudo che s’è messo a parlar male del Papa?L’ho chiamato al telefono

Pippo Baudo è stato attaccato dall’Osservatore romano e delle gerarchie vaticane...

• Che cosa sappiamo di questo Pippo Baudo che s’è messo a parlar male del Papa?
L’ho chiamato al telefono. Voce affranta. Affanno. Mi ha detto: «Ho solo fatto presente che il Papa ci è mancato, che avevamo bisogno di sentire una Sua parola e che questa parola, in quel momento, non è venuta». Gli abbiano chiesto se – visto quello che è successo (attacchi dell’Osservatore romano e delle gerarchie vaticane, esecrazione di tutti i politici) – oggi ripeterebbe le cose che ha detto per telefono a Simona Ventura. Mi ha detto di sì, che le ripeterebbe. Con questo ragionament «Noi presentatori, che parliamo a un sacco di gente, su fatti di questa gravità abbiamo il dovere di esprimerci, possiamo orientare verso il meglio i tanti che ci ascoltano. Non possiamo non farlo». Gli abbiamo fatto presente che, avendo criticato il Papa per non aver parlato di Raciti all’Angelus di domenica scorsa, rischia di perdere Sanremo. rimasto zitto. Gli abbiamo chiesto se gli è arrivata una qualche telefonata dai dirigenti di Raiuno. Ha risposto di no.

• Gli leveranno il Festival?
Lui dice di no. Ma ha un’aria molto preoccupata. Ha detto: «Spero che esista ancora, in Italia, la libertà di parola».

• E’ poi così cattolico, così credente?
Diciamo che è soprattutto democristiano. Il papà Giovanni, avvocato penalista, aveva lavorato per Scelba e quando Pippo nacque gli disse: «Sei figlio mio, perciò sei democristiano». A chi lo interroga su questo punto, Baudo risponde che «essere democristiani» è una filosofia della vita, non un fatto di partiti. Nel suo caso è forse vero. Nel 2001 ha tentato di farsi eleggere con Sergio D’Antoni nelle liste di Democrazia europea, una specie di Dc. Niente da fare. Poi però, l’anno scorso in Sicilia, ha fatto campagna per Rita Borsellino, centro-sinistra puro.

• E’ grazie ai democristiani che è diventato quello che è diventato.
No, ha avuto successo per la sua bravura, gli misero in pista la sua trasmissione Settevoci perché non era arrivato il film di Rin Tin Tin e fece un sacco d’ascolto. Stiamo parlando di 40 anni fa. Poi in Rai arrivarono i socialisti e fu costretto ad andarsene da Berlusconi, che gli fece un contratto da 50 miliardi di lire. Poi piantò pure Berlusconi, gli lasciò come penale il palazzetto da dove adesso trasmettono il Tg5, e tornò in Rai grazie all’aiuto di De Mita, perché il direttore generale Biagio Agnes, democristiano anche lui, non lo voleva riprendere. Stiamo parlando di fatti che risalgono alla fine degli anni Ottanta.

• Insomma, è un buon cattolico o no?
Beh, ha cominciato a recitare a sei anni facendo il figlio di Santa Rita da Cascia. E in camerino tiene una foto di Padre Pio. Katia Ricciarelli lo ama ancora e l’anno scorso, al matrimonio di Mara Venier, s’è affannata per acchiappare al volo il bouquet di mughetti della sposa e portarglielo. Quando gli ha lanciato un appello per tornare con lui attraverso giornali e tv («Pippo, Pippo, alla nostra età, ma chi ce lo fa fare?»), ha rispost «Non si entra e non si esce da un matrimonio come se fosse una passeggiata». Questo lo farebbe sembrare un po’ moralista, addirittura un po’ bacchettone. Però, prima di Katia, ha avuto un’altra moglie (Angela Lippi) e ha fatto un figlio fuori dal matrimonio alla fine degli anni Cinquanta. Non troppo bacchettone, no? E infatti lui spiega di esser cattolico come Benedetto Croce, il filosofo che scrisse un saggio per spiegare che Cristo ha cambiato così profondamente il mondo che noi occidentali siamo cristiani pure se siamo atei. E aggiunge: «Credo che qualcosa ci sia. Credo a un comandamento che secondo me basterebbe per stare a posto con la propria coscienza: amare il prossimo come se stessi».

• Prega? Va a messa la domenica?
A me ha detto che la domenica, troppe volte, a messa non ci va. Quanto a pregare, sostiene di meditare tutte le sere e di mandare un pensiero ai due genitori, il papà avvocato Giovanni e la mamma Enzia, che mai avrebbe voluto vederlo entrare nel mondo dello spettacolo. Ah, dimenticav in queste meditazioni serali, piuttosto commoventi in un uomo che ha quasi 71 anni, entra pure la zia Rosa. Quella della famosa canzone. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 7/2/2007]