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 2011  aprile 30 Sabato calendario

«O Dio, ricco di misericordia, che hai chiamato il beato Giovanni Paolo II, Papa, a guidare l´intera tua Chiesa, concedi a noi, forti del Suo insegnamento, di aprire con fiducia i nostri cuori alla grazia salvifica di Cristo, unico Redentore dell´uomo»

«O Dio, ricco di misericordia, che hai chiamato il beato Giovanni Paolo II, Papa, a guidare l´intera tua Chiesa, concedi a noi, forti del Suo insegnamento, di aprire con fiducia i nostri cuori alla grazia salvifica di Cristo, unico Redentore dell´uomo».

• Che cos’è?
La preghiera per il Beato Wojtyla. Lo sto chiamando “beato” con un giorno d’anticipo. Ma sarò perdonato. Nella celebrazione del giorno di festa questa preghiera verrà collocata dopo il Gloria e prima della Liturgia della parola. Non si diventa “beati” per niente. Un beato deve avere la sua festa liturgica nei luoghi dedicati al suo culto, fermo restando che i vescovi di qualunque circoscrizione possono chiedere di inserire il culto del Beato nel loro calendario. Le diocesi preposte al culto di Wojtyla sono Roma e la Polonia. La festa del Beato Wojtyla cadrà il 22 ottobre, giorno in cui è iniziato il suo ministero petrino (l’elezione invece è di sei giorni prima). Questa è già una scelta fuori dalle regole, perché di solito il giorno di un Beato coincide con il suo dies natalis, cioè con la data della sua morte. Ma non è l’unica eccezionalità di questa beatificazione. È da mille anni che un papa non proclama beato il suo predecessore. Le procedure sono in genere piuttosto lunghe e di solito non si procede prima che siano passati cinque anni dalla morte.

• Che differenza c’è tra “beato” e “santo”?
Con la beatificazione, la Chiesa riconosce che l’anima di una certa persona defunta è ascesa in Paradiso. Dal Paradiso può intercedere in favore dei fedeli che pregano in suo nome. Il culto di un beato è poi, in genere, limitato localmente. Per arrivare alla santificazione ci vuole un procedura più lunga e un’analisi più profonda dei comportamenti del candidato santo. Una volta il compito di mettere in discussione la santità di un individuo era affidata al cosiddetto “avvocato del diavolo”, un giudice istruttore molto severo, starei per dire implacabile. Fino alla metà degli anni Ottanta non s’erano fatti, a partire dal 1901, che 98 santi. A partire dal 1983, e da una riforma del processo voluta proprio da Wojtyla, si sono creati 500 nuovi santi e 1300 beatificazioni.

• Come mai?
Non sono in grado di dare una risposta da teologo. Suppongo che i santi rendano la Chiesa più accogliente, e che aumentino, col loro esempio, la consolazione e la speranza degli uomini. Vedo però anche il risvolto mediatico, promozionale della moltiplicazione dei santi. Stanno arrivando a Roma un milione di persone. La festa si annuncia eccezionale.

• Faccio il paragone con l’altro milione che s’è precipitato a Londra per adorare quei due santini in carne ed ossa che si chiamano William e Kate.
Sì, giusto, è un paragone che regge. Gli uomini hanno bisogno di divinità, due miliardi di persone hanno guardato ieri il matrimonio e un altro paio di miliardi seguirà domani in mondovisione la canonizzazione di quel Papa fuori del comune. Del resto, lei ricorderà che cosa accadde nell’aprile del 2005, quando Giovanni Paolo II morì. Tre milioni di pellegrini, arrivati da tutto il mondo (ma specialmente dalla Polonia), si misero in corteo il martedì e rimasero in fila fino al giovedì. Code immense, che costeggiavano il Tevere da questa parte del fiume e tagliavano in due la città dall’altra parte. Anche nove ore in piedi per arrivare nella Basilica e osservare solo pochi secondo il corpo del Papa esposto ai fedeli. Non è possibile che Benedetto XVI non abbia tenuto conto di quella straordinaria dimostrazione di fede nel decidere di beatificare tanto rapidamente Wojtyla. La folla del 2005 gridava: «Wojtyla santo subito».

• Il corpo sarà esposto anche stavolta?

Sì, e sarà esposta anche una piccola ampolla di sangue prelevato al Pontefice negli ultimi giorni della sua malattia dai medici dell’ospedale Bambin Gesù. Il sangue è ancora liquido grazie a un anticoagulante usato al momento del prelievo. La festa durerà tre giorni. Stasera, veglia al Circo Massimo, seguita da una notte bianca, con tutte le chiese aperte. Domani mattina, il rito propriamente detto in piazza San Pietro. Celebra Benedetto XVI e vi sarà un’altra sfilata di pellegrini davanti alla salma sistemata all’altare della Confessione. Inutile dire che ci sarà una ressa di capi di stato e di primi ministri, Berlusconi e tutto il governo in testa. Per inciso, il Cav sta facendo un grande lavoro sui cattolici, elogia le scuole private, vuole che le Camere approvino al più presto la legge sul bio-testamento, ecc. Ieri, relativamente alla legge sul biotestamento, il ministro Sacconi ha detto: «In Parlamento i numeri ci sono». [Giorgio Dell’Arti]