Corriere della Sera, 29 dicembre 2025
Cosa dice il piano in 20 punti di Kiev
La bozza del piano di pace che Volodymyr Zelensky ha portato in Florida per presentarla a Donald Trump è stata descritta da Kiev come il «miglior tentativo di porre fine alla guerra con la Russia». I 20 punti annunciati la scorsa settimana dopo i negoziati con gli Usa compongono un piano «pronto al 90%», ma lo stesso Zelensky ha dovuto riconoscere come ci siano questioni che restano irrisolte.
1 Su quali punti concordano Kiev e Washington?
Trump si è detto d’accordo sulla necessità di offrire garanzie di sicurezza per impedire che la Russia invada nuovamente l’Ucraina. Queste garanzie, oltre a un meccanismo simile a quello dell’Art.5 della Nato includono, nella proposta di Zelensky, un esercito in tempo di pace di 800 mila soldati finanziato dai partner occidentali, nonché l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea. Kiev vorrebbe che l’accordo includesse una data precisa per l’ingresso nell’Unione, per renderla una garanzia ferma e concreta. Tuttavia, considerata la complessità dei negoziati di adesione e l’opposizione di alcuni Stati membri, non è scontato che Bruxelles accetti di mettere nero su bianco una deadline.
2 Chi dovrebbe garantire la sicurezza ucraina?
Le garanzie includerebbero un accordo bilaterale di sicurezza con gli Stati Uniti, votato dal Congresso, nonché il supporto militare europeo alle difese aeree, terrestri e marittime dell’Ucraina. Alcuni Paesi europei si sono detti pronti a schierare forze in Ucraina nell’ambito di questo pacchetto, sebbene la Russia si sia da sempre dichiarata contraria a tale presenza di truppe. Ucraina e Stati Uniti hanno inoltre concordato una serie di disposizioni per evitare la ripresa delle ostilità, come un meccanismo di monitoraggio della linea di contatto. La bozza del piano include anche l’impegno a rilasciare tutti i prigionieri di guerra e i civili detenuti, nonché a organizzare elezioni in Ucraina il prima possibile dopo la firma dell’accordo di pace.
3 Perché il Donbass resta il nodo più difficile?
Il destino del territorio controllato dall’Ucraina nella regione orientale di Donetsk rimane il punto più complesso. Una precedente proposta russo-americana prevedeva il ritiro delle forze ucraine dalle aree del Donetsk attualmente sotto il loro controllo e la creazione di una zona demilitarizzata neutrale. Kiev ha respinto l’opzione, affermando di non poter cedere unilateralmente territori non conquistati dalla Russia. Il compromesso delineato da Zelensky si basa sull’idea di creare una zona demilitarizzata nel Donetsk, ma la estende non solo alle aree lasciate dalle forze ucraine, ma anche a quelle controllate dalla Russia, da cui l’Armata dovrebbe ritirarsi. Una zona cuscinetto, presidiata da forze internazionali, separerebbe le parti all’interno dell’area demilitarizzata.
4 Come mai la centrale di Zaporizhzhia, ora sotto il controllo russo, è un punto dolente?
Si tratta del più grande impianto nucleare in Europa. Kiev dice di averne bisogno per la ricostruzione postbellica. Trump aveva proposto che Washington, Kiev e Mosca dividessero il controllo e i profitti. Zelensky ha però spiegato di non poter condividere la gestione con Mosca. Invece, ha suggerito un compromesso in base al quale l’impianto avrebbe operato come una joint venture tra Kiev e Washington, con gli Stati Uniti autorizzati a condividerne i profitti a loro piacimento. Una soluzione che permetterebbe a Washington di raggiungere un accordo separato con Mosca in materia.
5 Qual è la posizione di Mosca?
Sabato sera, poche ore prima dell’atterraggio di Zelensky in Florida, Putin ha affermato che le «persone intelligenti» in Occidente stanno esortando l’Ucraina ad «accettare condizioni dignitose per porre fine al conflitto» e a fornire «buone condizioni di base» per la sicurezza a lungo termine e la ripresa economica dell’Ucraina. «Se le autorità di Kiev non vorranno risolvere la questione pacificamente», ha avvertito, la Russia raggiungerà i suoi obiettivi «con mezzi armati». E stando alle dichiarazioni fatte nei giorni scorsi davanti agli imprenditori russi, ha ribadito come tra le sue priorità ci sia il pieno controllo di Donetsk. Una terra che è la porta dell’Europa.