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 2025  dicembre 28 Domenica calendario

Le mance della manovra: gatti, cavalli, liberali & C.

Nelle leggi di bilancio è una tradizione lunga come la Repubblica, ma da quando è il governo a dare tutte le carte (un abbondante trentennio) è diventata una specie di umiliante ridotta delle prerogative parlamentari: parliamo di quella che oggi si chiama “legge mancia”, cioè gli spiccioli (136 milioni quest’anno, più altri soldini scovati in giro) che il Tesoro lascia spendere agli eletti dal popolo, i quali le usano vuoi per norme locali o settoriali – a volte benemerite, altre bizzarre – vuoi per vere e proprie marchette. Sono piccole misure che, nell’insieme, finiscono per disegnare incompleti, ma affascinanti ritratti dell’Italia e dei suoi poteri deboli e debolissimi. Quello che segue è un incompleto regesto.
Liberali.
La Fondazione Einaudi, presieduta da Giuseppe Benedetto, combatte gli eccessi della spesa pubblica dal punto di vista culturale, ma da quello amministrativo non disdegna di incassarla: la manovra del 2019 gli assegnò un contributo di 250 mila euro l’anno, quella che la Camera approva oggi gli concede 600 mila euro in 2 anni “per l’attivazione di scuole di liberalismo nelle repubbliche balcaniche” (sic) e altri altri 600 mila per uno studio “sul valore della lettura su carta e della scrittura in corsivo a mano, nonché sugli effetti della diffusione delle tecnologie digitali sui processi cognitivi” (sic).
Rieccoli.
Alla neonata Fondazione Giorgio Napolitano (presidente Walter Veltroni) arrivano 200 mila euro; alla Fondazione De Gasperi, guidata da Angelino Alfano, 300 mila.
Pino Galati.
Calabrese, ex parlamentare e sottosegretario, oggi vicesegretario di Noi Moderati e gran sostenitore di Roberto Occhiuto nella sua Regione. Qualche mese fa Il Domani sottolineò che a tre associazioni vicine a Galati erano finiti 6 milioni grazie a emendamenti della scorsa manovra. In questa l’avvocato deve accontentarsi: 2 milioni a “I Sud del Mondo” (di cui Galati dirige il comitato scientifico) e 1 milione a “Tracciamenti Ets”.
Comuni.
La maggior parte delle “mance” vanno a loro: costruire strade, rifare piazze, sistemare argini, mettere in sicurezza scuole e palestre, più qualche iniziativa un po’ così (a Borgorose, nel reatino, vanno 300 mila euro per fare “uno spazio fieristico” all’uscita della Roma-L’Aquila). Soldi benedetti per molti sindaci, anche se il metodo è quel che è: decide la maggioranza a simpatia politica o di territorio.
Associazioni.
Le altre grandi protagoniste della legge mancia e molte fanno cose meritorie in ambito sanitario, sociale e culturale. Anche qui i meccanismi di scelta sono opachi, a volte incomprensibili: 20 mila euro al Circolo ricreativo Meazza di Quarto Oggiaro? 1,6 milioni a una sola associazione antimafia (U.n.i.c.a.)? Mezzo milione a “Le mani di Napoli” che riunisce i meglio artigiani della moda in città? 800 mila euro alla Fgci del Friuli e 500 mila a un solo ente bilaterale (Enblia) caro a Claudio Lotito?
Pianificazione strategica.
Non se ne può fare a meno. Diverse pagine di “mancia” stanziano soldi per farla un po’ ovunque: serve al festival Umbria Jazz (300 mila euro) e all’orchestra jazz siciliana “The Brass Group” (200 mila), al Premio letterario Basilicata (100 mila) e alle carceri di Rebibbia (100 mila), Poggioreale (1 milione) e al minorile di Casal del Marmo (100 mila). La pianificazione strategica, poi, serve come il pane a decine di Comuni, una manciata di parrocchie, qualche Asl, ai centri di storia e filosofia medievale, all’associazione nazionale carabinieri del Piemonte (40 mila), a quella degli orfani dei militari (50 mila) e dei figli degli aviatori (50 mila). Pare che ne abbia bisogno pure la Fondazione Cassa di risparmio di Firenze (240 mila euro).
Ponte sullo Stretto.
La prima pietra è assai lontana, ma intanto ai Comuni di Messina e Reggio Calabria arrivano 200 mila euro per rinnovare i Piani strategici metropolitani come se l’opera ci fosse. A Messina, peraltro, si beccano anche il polo artistico “Maxxi Med” per il quale la Fondazione Maxxi di Roma avrà a disposizione mezzo milione l’anno.
Fest.
Il Lecce Fantafest (20 mila euro), il Mediterraneo Summer Fest di Squinzano (40 mila), il Dea Fest di Calanna (75 mila).
Educazione finanziaria.
Quella femminile sarà oggetto di un fondo apposito a Palazzo Chigi da 2 milioni. Non bastasse ci sono altri due milioni regalati all’Aief (l’associazione degli educatori finanziari).
Cavalli.
Piacciono assai: un milione va all’Ippodromo di Capannelle (Roma), 300 mila euro a testa alla “Società ippica ragusana” e al Centro militare di equitazione di Montelibretti (Roma), 30 mila alla “Società sport equestri Cecina”.
Gatti.
L’associazione Gattorandagio di Curtatone, Mantova, avrà a disposizione 200 mila euro grazie ai buoni uffici del senatore leghista Andrea Paganella. Un bel milione va invece alla riqualificazione del canile e gattile della Val d’Aosta: storica richiesta di Nicoletta Spelgatti (sic), la senatrice leghista il cui marito, radiologo ad Aosta, è finito indagato per aver fatto una tac alla loro gatta ferita in ospedale (“ha salvato una vita”, disse lei).