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 2025  dicembre 28 Domenica calendario

Il Tesoro pronto a cedere un pezzo di Enav, nuova tappa delle privatizzazioni

La legge di bilancio più sofferta dell’era Meloni, segnata da liti continue, alla fine ha tenuto fuori dalla manovra un progetto che i tecnici del ministero dell’Economia valutano con favore. Il progetto, che riprenderà quota nel 2026, ipotizza la cessione a investitori istituzionali e fondi di una quota di una società chiave per la sicurezza nei trasporti, come è l’Enav.
Al momento, la società italiana dei controllori di volo è controllata dal ministero dell’Economia per il 53,3%. La quota, sul piano tecnico, è inutilmente alta. Il ministero può tenere le redini dell’Enav – che certo svolge una funzione strategica – con una percentuale di azioni ben più bassa.
Per questo l’ipotesi più accreditata immagina l’Economia al 38,3% del capitale dopo la cessione sul mercato di titoli per il 15%. Il 38,3% sarebbe una quota sufficiente perché l’azionista pubblico ricopra il ruolo di pilota di Enav. Il governo peraltro disporrebbe del golden power per vanificare qualsiasi tentativo di scalata, anche il più temerario.
Sentita da Repubblica, l’Enav alza le mani chiamandosi fuori: la decisione sulla vendita di azioni – spiegano dalla società – non spetta certo a noi, semmai all’azionista (il ministero dell’Economia).
Una cosa, però, è certa. Silenziosamente, l’Enav lavora per mostrarsi sempre più appetibile ai nuovi investitori esterni, nel caso il governo li chiami in partita. Se l’Enav si limitasse a fare il suo lavoro istituzionale di controllore del traffico aereo, sul “mercato regolamentato”, avrebbe una forza di richiamo limitata.
Per farsi bella agli occhi degli investitori, da tempo l’Enav naviga in mare aperto conquistando margini di manovra più ampi. Per espressa volontà dell’ad Pasqualino Monti, ad esempio, l’Enav è volata fino in Malesia, dove ha partecipato a una gara internazionale attraverso la controllata Techno Sky, vincendola.
È stata l’italiana Enav, dunque, a installare una torre di controllo virtuale nell’aeroporto internazionale di Johor Bahru-Senai. Virtuale vuol dire che i controllori di volo possono governare il traffico degli aerei da remoto, in totale sicurezza.
Per trovare commesse, non sempre bisogna andare così lontano. Con Leonardo, Enav si è aggiudicata anche l’appalto con il nostro ministero della Difesa per ammodernare i sistemi di sorveglianza radar in sei basi dell’Aeronautica Militare (Grosseto, Trapani, Gioia del Colle, Istrana, Amendola e Galatina).
Tormentata in epoche passate da scioperi ricorrenti, Enav sembra aver conquistato infine una maggiore pace sociale. Lo dimostra l’accordo con i sindacati per il recupero del “differenziale inflattivo” dal 2023 al 2025.