La Stampa, 27 dicembre 2025
Christie l’arte del giallo
«Una volta che si abbraccia il crimine è difficile rinunciarvi. So che non potrei mai farlo». Agatha Christie era consapevole di avere intrapreso con la sua carriera di scrittrice di gialli un mestiere che avrebbe difficilmente abbandonato e che le aveva dato molte soddisfazioni: «La vita ha spesso una trama pessima. Preferisco di gran lunga i miei romanzi». La scrittrice inglese è sempre stata molto consapevole della qualità delle sue storie e delle sue capacità di narratrice. Dal 1920 al 1976 ha scritto più di duecento racconti, sessantasei romanzi ma anche quindici pièce teatrali di grande successo che sono ancora oggi rappresentate in tutto il mondo. Un traguardo davvero incredibile sul quale riflette in maniera originale la mostra intitolata 50 Pintér X 50 Christie, allestita fino al 17 gennaio 2026 al Laboratorio della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori di Milano in collaborazione con Minimaster Illustrazione.
In occasione dei cinquant’anni dalla morte della scrittrice inglese, la mostra «vuole celebrare l’incontro iconico tra due maestri: da un lato, la regina del giallo, tradotta in tutto il mondo e amatissima anche in Italia; dall’altro, uno dei più importanti illustratori e grafici del Novecento, Frenc Pintér, autore dallo stile inconfondibile che si è meritato l’appellativo di “illustratore perfetto”, capace di trasformare ogni copertina in un’opera d’arte». Le cinquanta opere di Pintér esposte «raccontano il mistero, l’eleganza e la tensione narrativa di cinquanta romanzi di Agatha Christie». Bozzetti e disegni sono stati prestati da Paola Pintér, moglie dell’artista, e dal collezionista e studioso Pietro Alligo e presentano i meticolosi appunti di lavorazione del disegnatore e pittore ligure. Si tratta di illustrazioni realizzate per le copertine degli Omnibus Gialli e degli Oscar Mondadori. Ognuna di loro mostra dettagli e indizi speciali oltre alle iconiche silhouette di Poirot e Miss Marple. Le loro descrizioni sono affidate a due intense schede firmate da Leonardo Sciascia e tratte dal volume Il metodo di Maigret e altri scritti sul giallo (Adelphi).
Accanto alle illustrazioni sono esposti libri e carteggi tra la casa editrice italiana Mondadori e Christie ma anche pareri di lettura dei suoi romanzi realizzati prima della pubblicazione, provenienti dall’Archivio della Fondazione Mondadori. Scopriamo così la gioia che la scrittrice inglese provò nel luglio del 1954 per l’edizione italiana economica de Le avventure di Ercole Poirot che le poste inglesi le avevano consegnato in ritardo per problemi alla dogana. E condividiamo anche la sorpresa che si accese in «quella vecchia volpe del giallo» di Laura Grimaldi, siglando la scheda di lettura nel 1967 di Nella mia fine è il mio principio, arrivando a sostenere che era uno dei migliori romanzi di Christie che aveva mai letto. D’altra parte anche le opere di Pintér esposte mostrano il suo grande talento e la sua passione nel caratterizzare il mondo della scrittrice inglese con le sue illustrazioni.
Christie dichiarava di essere cresciuta leggendo Charles Dickens e Jane Austen e di avere ereditato la sua predilezione per i gialli da Conan Doyle e Maurice Leblanc mentre Pintér dichiarava: «I pittori che ammiro di più sono senz’altro Giotto e Piero della Francesca, ma mi interessano tra i moderni Bacon e Morandi anche se appartengono a mondi diversi...». Entrambi avevano un’idea molto schietta della loro creatività. Christie sosteneva: «Quando do alle stampe un romanzo penso sempre che sia l’ultimo che scrivo. Invece non è così, perché capita sempre qualcosa che scatena di nuovo la mia immaginazione. Mi sento una specie di macchina per fare salsicce». Pintér, dal canto suo, aveva un concetto molto ben preciso del suo ruolo: «Non mi considero un illustratore, anche se è difficile definire il mio lavoro. Negli altri paesi dove sono stato mi definiscono un grafico, ma qui per grafico si intende un’altra cosa e cioè chi lavora con ritagli di foto e composizione dei testi, mentre per me è sempre stato quello che disegna e fa altre cose nel campo dell’arte applicata con funzioni commerciali». Come Christie sosteneva che spesso alcune storie raccontate a voce funzionavano di più così Pintér affermava che «certe volte è proprio la spazio fra il disegno e la secca tipografia a dare il risultato migliore... per me un quadro, un disegno un manifesto, una copertina sono innanzi tutto un’idea. Un’opera per essere riuscita, deve veicolare sempre un senso».
La magia dell’incontro fra questi due grandi talenti emerge nella mostra 50 Pintér X 50 Christie che prevede anche il prossimo 12 gennaio, anniversario della morte della scrittrice, alle ore 18 un’originale tombolata dedicata ai gialli. Per l’occasione verranno messe in palio copie dei suoi romanzi ed è facile prevedere che i lettori faranno di tutto per aggiudicarsele anche perché negli anni la loro passione per le sue opere non è mai scemata. Come sosteneva l’editor mondadoriano Alberto Tedeschi in un Omnibus del 1975 dedicato a Poirot: «Il panorama della letteratura gialla è mutato con l’avvento di nuove correnti. C’è stata la ventata di novità del giallo americano... ma i gialli di Agatha Christie non sono mai passati di moda».