Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  dicembre 26 Venerdì calendario

Regali di Natale riciclati, il trend non si ferma: 3 italiani su 10 li rivendono online

Il maglione con la taglia sbagliata, un panettone di troppo, l’ennesimo set di cosmetici. Anche quest’anno, secondo Confcooperative, molti regali natalizi verranno riciclati. Una scelta che consente di risparmiare complessivamente 3,7 miliardi di euro, con un incremento di 300 milioni rispetto al 2024 e di 400 milioni rispetto al Natale precedente alla pandemia.
Nel nostro Paese le persone pronte a rimettere in circolo ciò che hanno trovato sotto l’albero sono poco meno di una su due, cioè intorno ai 28 milioni. Un dato in rilevante aumento, se confrontato con quello di circa dieci anni fa: nel 2016, infatti, sempre secondo la confederazione, gli italiani che optavano per il regifting erano 18 milioni.
Le modalità del riciclo sono varie. Cinque persone su 10 conservano in un cassetto i pacchi non graditi per reindirizzarli al momento opportuno.
Tre su 10 li trasformano in liquidità, rimettendoli in vendita online o sui social. Secondo un’indagine realizzata da Ipsos-Doxa per eBay nel novembre 2025, il 76% di chi rivende utilizza piattaforme digitali, percependo la decisione come sostenibile (38%) e pratica (34%).
Le restanti due su 10 optano per il cambio nei negozi, convertendo gli articoli in buoni da spendere successivamente o scegliendo nuovi oggetti da consegnare ad altri.
Un comportamento, questo, che si inserisce in un quadro economico complesso, dominato da incertezza e precarietà. Nonostante il valore delle tredicesime sia cresciuto da 45,7 miliardi del 2022 a 52,5 miliardi nel 2025, il caro-vita continua a comprimere il potere di acquisto dei consumatori, orientandoli verso una ricerca del risparmio a tutti i costi. A ciò si aggiunge un dato non trascurabile: in Italia le persone in condizione di povertà sono ben 10 milioni.
Tra i prodotti che più spesso vengono rimessi in circolazione figurano anzitutto i generi alimentari (50%), tra cui vini, spumanti, salumi, formaggi, prosecchi, grappe, amari, cioccolato, torroni, miele, confetture. Al secondo posto si attestano sciarpe, guanti, cappelli, calzini, pelletteria, creme, make-up (21%), seguiti a breve distanza da libri e agende (20%). Vengono, infine, i giocattoli con un 9%.