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 2025  dicembre 27 Sabato calendario

La Russa commemora la nascita Msi: “Fiamma simbolo d’amore”. Pd: non sa fare i conti con il passato

"Il Natale era passato da un giorno, la guerra era finita da poco più di un anno, e un gruppo di uomini, sconfitti dalla storia, sconfitti dalla guerra, sconfitti nella loro militanza pensarono al futuro. Non tentarono di sovvertire con la forza ciò che peraltro sarebbe stato impossibile sovvertire”, ma “accettarono il sistema democratico e fondarono un partito, il Movimento sociale italiano”. La voce è quella del presidente del Senato, Ignazio La Russa, che in un video postato sui social nella tarda serata di ieri ricorda la nascita – il 26 dicembre del 1946 – del Msi. Una digressione che suscita però una levata di scudi dal Pd.
Sullo sfondo albero scintillante e un Babbo Natale che fa capolino, La Russa sta in piedi, in maglione blu, senza cravatta, e ripercorre i momenti che precedettero la nascita dell’Msi rievocando le intenzioni dei fondatori nonché il significato di quella fiamma tricolore, simbolo storico della destra italiana. E così, dice rammentando i fondatori del Movimento sociale, “questi uomini non si arresero ma non chiesero neanche per un attimo di tornare indietro e pensarono al futuro. Non rinnegavano il loro passato, ma – puntualizza – neanche restaurarlo: non volevano ripetere quello che era stato, volevano un’Italia che marciasse verso il futuro, bene, male, con le loro idee, con il loro retaggio di sconfitti, con la loro speranza di futuro”. E, poi, “misero nel nome del loro partito, non la parola partito ma ’movimento’”, qualcosa – sottolinea ancora La Russa – che “per loro era importante, era essenziale. Misero subito dopo la parola ’movimento’ la parola ’sociale’ perché volevano che la loro azione fosse a favore della gente comune. E misero, alla fine, la terza parola che era ’italiano’, perché già allora era l’identità nazionale era il loro punto forte”.
Dal ricordo dei fondatori e dalla spiegazione delle parole, la digressione di La Russa si sofferma quindi sul simbolo: la fiamma tricolore. “Sono passati molti anni, sono mutate moltissime cose, è maturata, migliorata, cambiata la visione degli uomini che si sono succeduti, che hanno raccolto il loro testimone anche con fratture importanti nel modo di pensare, ma quel simbolo è rimasto un simbolo di continuità”, rammenta infatti il presidente del Senato. Del resto, aggiunge la seconda carica dello Stato nel video “è anche un simbolo di amore, di resilienza. Un simbolo che guarda all’Italia del domani e non a quella di ieri, senza dimenticare la nostra storia”.
Un video che riaccende il dibattito anche da parte di chi critica il retaggio culturale della destra italiana. “Assurdo – tuona il segretario di presidenza Pd alla Camera, Stefano Vaccari – Il presidente del Senato e seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa, rivendica la nascita, nel 1946, del Movimento sociale italiano che su tutti volle Giorgio Almirante, il gerarca fascista che diresse la rivista ’Difesa della razza’ e che ebbe a scrivere ’il razzismo ha da essere il cibo di tutti e per tutti’”.
"Addirittura – prosegue l’esponente dem – il senatore La Russa parla di continuità di quella storia evocando la fiamma tricolore, simbolo ben evidente nel logo di Fratelli d’Italia, il suo partito”. Dopo aver rammentato i “busti di Mussolini”, al centro di polemiche recenti che riguardavano appunto La Russa, Vaccari dice: “Sapevamo delle sue difficoltà a fare i conti con il suo passato ma che arrivasse ad una sfrontatezza simile non era immaginabile. Ed è davvero vergognoso che si continuino ad offendere in questo modo quanti, militari, partigiani, civili, hanno combattuto e sacrificato la loro vita per restituire all’Italia quella democrazia e quella libertà che permette al presidente La Russa di parlare in modo ignobile rispetto al suo ruolo”.
Per Andrea De Maria, deputato Pd, le parole di La Russa “sono inaccettabili. La destra italiana dimostra ancora una volta, attraverso una figura che ha una così alta responsabilità istituzionale, di non volere fare i conti con la storia”. E Filiberto Zaratti, capogruppo di Avs nella commissione Affari costituzionali della Camera, aggiunge: “Esponenti delle istituzioni come il presidente del Senato La Russa dovrebbero evitare la bassa provocazione e rispettare il dettato e lo spirito della nostra Costituzione antifascista nata dal sangue dei partigiani e dai sacrifici imposti dal quel regime che oggi La Russa e i suoi esaltano”.
Dalla ’vecchia’ polemica sul simbolo del partito, al tema scottante e ancor più attuale della sede di Casapound che, solo una settimana fa, è stata inserita nella lista degli immobili da sgomberare, secondo quanto dichiarato dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “Si vede che la destra fascista vuole dare copertura ai nipoti di Casapound, fintamente minacciati di sgombero dal ministro Piantedosi”, chiosa infatti Vaccari che nel video del presidente del Senato vede anche la conferma di “doppio standard” politico nella complessa gestione delle occupazioni.