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 2025  dicembre 24 Mercoledì calendario

Dopo oltre cinquant’anni, Mogadiscio torna a votare

Mogadiscio si prepara a un «voto storico»: lo scrivono i media somali in vista delle elezioni del consiglio comunale in programma domani, quando «per la prima volta in oltre cinquant’anni» gli elettori della capitale «eleggeranno direttamente i propri rappresentanti locali attraverso il sistema “una persona, un voto”, superando così il complesso sistema di voto indiretto basato sui clan». Le autorità somale hanno rafforzato le misure di sicurezza: il ministro della Sicurezza, Abdullahi Sheikh Ismail, ha annunciato il dispiegamento di oltre 10mila gli agenti, mentre il capo della polizia di Mogadiscio, Asad Osman Abdullahi, ha annunciato restrizioni alla circolazione di veicoli e persone.
La polizia ha fatto sapere che gli agenti saranno in stato di massima allerta per prevenire qualsiasi incidente che possa compromettere il voto e che le forze di sicurezza hanno il compito di facilitare l’accesso degli elettori ai seggi elettorali. Stando ai dati diffusi dalla Commissione nazionale indipendente per le elezioni, saranno 523 i seggi elettorali presenti in 16 distretti della regione di Banadir, oltre ad altri 213 centri di voto. Come scrive Arab News, 1.600 candidati contendersi 390 seggi locali nella regione sud-orientale di Banadir. Secondo l’organismo elettorale del Paese, quasi 400.000 persone sono registrate per votare. Il presidente della Commissione, Abdikarin Ahmed Hassan, si è detto fiducioso che le consultazioni si terranno senza problemi, consapevole del fatto che rappresenta un test cruciale per garantire l’adozione del suffragio universale in Somalia in occasione delle elezioni nazionali del 2026. Il sistema di voto diretto in Somalia fu abolito dopo l’ascesa al potere di Siad Barre nel 1969. Dalla caduta del suo governo autoritario nel 1991, il sistema politico del Paese si è basato così su una struttura basata sui clan.
Nel Paese però si continua a combattere. E a morire. L’esercito nazionale somalo (Sna) ha fatto sapere di aver ucciso 15 militanti del gruppo terroristico al-Shabaab, tra cui tre importanti ufficiali, durante un’operazione di sicurezza pianificata contro il terrorismo nella regione del Medio Scebeli. Secondo l’agenzia nazionale somala Sonna, tra le vittime figura il comandante di al-Shabaab dell’intera area, Jaafar Aden. «Questa operazione ha notevolmente ridotto la capacità operativa del gruppo nella zona, in particolare in termini di leadership, coordinamento e supporto logistico», ha riportato Sonna.