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 2025  dicembre 23 Martedì calendario

Gina Lollobrigida, nuovo capitolo della guerra per l’eredità: ora Javier Rigau contro il figlio Milko

“Era scontato che sarebbe accaduto. Milko ha fatto l’errore di sottovalutare Rigau, Gina lo aveva sempre messo in guardia”. A parlare è Andrea Piazzolla, ex factotum di Gina Lollobrigida, diva del cinema italiano e internazionale morta a 95 anni il 16 gennaio 2023. La principale novità processuale, nella guerra decennale tra gli uomini della vita dell’attrice, è l’azione di Javier Rigau, l’imprenditore spagnolo sposato per procura dalla Lollobrigida nel 2010 (il matrimonio è stato sciolto dalla Sacra Rota nel 2019, ndr), contro Piazzolla e Milko Skofic, figlio dell’artista. Rigau lo scorso dicembre ha impugnato lo stato di graduazione dell’eredità formato dall’erede Milko Skofic, allegando un presunto credito nei confronti della Lollobrigida di più di 1 milione e 300.000 euro. Impugnare lo stato di graduazione significa contestare il piano di riparto dei crediti nell’ambito di una successione ereditaria con beneficio d’inventario. Lo stato di graduazione redatto da Skofic non contempla il credito vantato da Rigau, che per lo spagnolo sarebbe provato da un documento sottoscritto dalla stessa Lollobrigida, in cui l’attrice si definisce ‘moglie’ di Rigau. Il reclamo è stato contestato da Skofic, che disconosce il documento allegato, anche sulla base del fatto che la Lollobrigida era solita firmare gli atti con il nome di battesimo “Luigia”, anziché con il solo nome d’arte “Gina”, con il quale invece è siglata la scrittura controversa.
Per Andrea Piazzolla l’iniziativa mostra la vera natura di Rigau: “Mi fa ridere, Rigau e Skofic si presentavano come famiglia ma la strategia di Rigau è sempre stata chiara: si è servito del figlio di Gina e poi gli ha dato il benservito. L’unico modo per smascherare ora Rigau è effettuare una perizia sulla retrodatazione degli inchiostri. Gina potrebbe aver firmato dei fogli in bianco. Vorrei ricordare che Rigau è stato assolto dall’accusa di truffa (per aver sposato l’attrice a sua insaputa, ndr) ma la sentenza riconosce la condotta truffaldina, semplicemente non è stato riconosciuto l’elemento del profitto”. Per l’avvocato Alessandro Gentiloni Silveri, che assiste Javier Rigau in sede penale, “Rigau è stato assolto con la formula piena ‘il fatto non sussiste’, gli artifici e i raggiri sono elementi del reato di truffa: se il fatto non sussiste vuol dire che non ci sono”. E sull’impugnazione proposta da Rigau nel 2024: “Impugnare lo stato di graduazione non vuol dire agire contro qualcuno, bensì contro un’eredità, che nello specifico potrebbe anche essere in passivo, visti gli ultimi anni di gestione Piazzolla, che ahinoi è erede insieme a Skofic”. Ma per l’ex factotum, condannato nel 2023 in primo grado dal Tribunale di Roma per circonvenzione di incapace ai danni della Lollobrigida, “la cosa che stona è che gli avvocati Gentiloni Silveri continuino a difendere sia Skofic che Rigau, ora in conflitto tra loro”.
Piazzolla, a quasi tre anni dalla morte della Lollo, continua a farsi suo portavoce: “Devo dire cosa avrebbe detto Gina, le mancherei di rispetto se parlassi diversamente. Qualcuno deve parlare per lei: è stata vittima di una cattiva giustizia. Quando si finisce nelle aule di tribunale non si sa dove si va a finire: l’unico modo per avere giustizia è non avere a che fare con la giustizia. Ho cominciato a pensarlo quando ho visto come è stata trattata, si è preferito dare più ascolto a Rigau e a Milko piuttosto che a una diva che per decenni ha dato lustro all’Italia”. E ancora: “Gina sapeva che questo sarebbe accaduto, proprio perché al contrario di quello che si è detto è stata donna tutt’altro che suggestionabile. Mi ha lasciato materiale prezioso e vorrei utilizzarlo per chiarire tutte le cattiverie che le sono state attribuite. Si tratta di 11 ore di registrazione dei vari incontri negli anni tra Gina e Rigau. Ci sono anche oltre 270 registrazioni tra me e Gina che possono spiegare per filo e per segno che Gina è stata vittima di una cattiva giustizia”.
Per denunciare “l’abuso di poteri forti, discrezionalità e un’applicazione delle leggi che, in alcuni casi, arriva a privare i cittadini dei loro diritti fondamentali” Piazzolla ha scritto al Procuratore della Repubblica di Roma Francesco Lo Voi e al Procuratore della Repubblica di Napoli Nicola Gratteri. “Non mi capacito che ad oggi nessuno mi abbia chiamato dalla Procura” – ha dichiarato. “È vergognoso, ritengo che non tutti i giudici ma la parte distratta e, come dire, ‘interessata’ potrebbe essere sostituita da un’intelligenza artificiale che potrebbe giudicare senza pregiudizio e interesse occulto. Col discorso della suggestionabilità hanno fatto quello che volevano…”. Le insinuazioni sui presunti pregiudizi e interessi “occulti”, secondo l’avvocato Alessandro Gentiloni Silveri, “non meritano neanche commento”.
Piazzolla ha scritto anche a Papa Leone XIV: “Perché Gina riposi in pace, Papa Leone dovrebbe togliere il segreto che c’è sulla sentenza che annulla il matrimonio con Javier Rigau (il matrimonio è stato sciolto dalla Sacra Rota nel 2019, e – come riconosciuto in più occasioni dallo studio legale Gentioni Silveri – non è valido per la legge civile italiana, ndr)”. Rigau ha preferito non rilasciare interviste, mentre per il figlio della Lollobrigida, Milko, anche se i processi vanno avanti è una vicenda di cui fa male parlare, soprattutto durante queste festività natalizie. Un affaire quello sull’eredità della Lollo che sarà anche al centro della docu-serie ‘Gina Lollobrigida – Diva contesa‘ in uscita nel 2026 sulla nuova piattaforma HBO-MAX Italia.