repubblica.it, 23 dicembre 2025
Ryanair, multa da 256 milioni: “Ostacolate agenzie nell’acquisto dei biglietti”. Subito il ricorso
L’Antitrust – sentinella del corretto funzionamento dei mercati – multa Ryanair per 255,76 milioni di euro. Da aprile 2023 e fino almeno ad aprile 2025, società riconducibili alla compagnia aerea hanno abusato della loro posizione dominante, a danno delle agenzie di viaggio (sia fisiche e sia online).
Ma la compagnia non ci sta e annuncia di avere “incaricato i propri avvocati di presentare immediatamente ricorso sia contro la sentenza bizzarra e infondata contro la multa di 256 milioni di euro, ingiustamente comminata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), che cerca di ignorare – e ribaltare – una precedente sentenza del Tribunale di Milano del gennaio 2024"
Per l’Antitrust, Ryanair ha attuato una articolata, consapevole strategia per bloccare, ostacolare, rendere più difficile o più costoso l’acquisto dei voli sul sito ryanair.com ad opera delle agenzie. Agenzie che peraltro volevano offrire un servizio utile ai clienti fornendo biglietti Ryanair “in combinazione con voli di altri vettori e con altri servizi” (dalla prenotazione di hotel al noleggio auto).
In una prima fase, Ryanair ha imposto procedure di riconoscimento facciale agli utilizzatori dei biglietti comprati tramite agenzia sul proprio sito. Una complicazione che puntava a scoraggiare l’acquisto attraverso il canale dell’agenzia.
In una seconda fase – a fine 2023, a istruttoria Antitrust avviata – Ryanair ha impedito in modo totale o intermittente i tentativi di prenotazione da parte delle agenzie di viaggio sul proprio sito (ha bloccato, ad esempio, i mezzi di pagamento o cancellato i profili collegati a prenotazioni fatte dalle agenzie online).
In una terza fase, a inizio 2024, Ryanair ha imposto accordi di partnership alle agenzie online e, in seguito, di Travel Agent Direct alle agenzie fisiche, con limitazioni alla possibilità delle agenzie di offrire il volo Ryanair insieme con altri servizi.
In questa terza fase, il vettore irlandese ha utilizzato quale strumento di “persuasione” anche un’aggressiva campagna di comunicazione nei confronti delle agenzie online che non sottoscrivevano questi accordi, bollate come pirata.
A giudizio dell’Antitrust, la situazione si è tranquillizzata solo ad aprile 2025 quando Ryanair ha fornito l’integrazione delle applicazioni informatiche (le API) “permettendo di ripristinare corrette condizioni di concorrenza nel mercato”.
Nei 24 mesi di condotta irregolare, la compagnia ha “ridotto la concorrenza, diretta e indiretta, esercitata dalle agenzie stesse e, di conseguenza, la qualità e quantità di servizi turistici offerti ai consumatori”.
La posizione dominante di Ryanair – precisa l’Antitrust – deriva da una quota di mercato del 38-40% in termini di passeggeri trasportati in Italia o imbarcati nel nostro Paese verso altre destinazioni.
Il vettore dunque può agire in maniera “indipendente” da concorrenti e consumatori, libero da pensieri, arrivando a volte ad abusare della propria forza economica e commerciale.