Corriere della Sera, 23 dicembre 2025
Seconda prova di Medicina, Fisica è ancora uno scoglio. È un flop anche per Biologia
Niente da fare: il flop del test di Medicina si conferma anche al secondo appello. Ufficialmente i voti degli esami del 10 dicembre saranno visibili solo stamattina. Il ministero ha deciso di attendere l’ultimo giorno utile per pubblicarli sul sito Universitaly. Ma gli atenei erano in possesso dei dati già da venerdì e inevitabilmente le percentuali dei promossi hanno iniziato a circolare. A parte il disastro di Fisica, che resta uno scoglio insormontabile per la quasi totalità degli studenti, a sorpresa Biologia, che nel primo appello era risultata la materia meno ostica di tutte, questa volta è andata malissimo: solo il 15 per cento ha superato la prova, contro circa il 30 per cento di Chimica. Ora gli studenti dovranno attendere il 12 gennaio per conoscere la loro posizione nella graduatoria nazionale e capire se potranno andare avanti con gli studi e dove: è possibile che ci siano molte sorprese visto che i voti sono stati molto più bassi delle aspettative.
Si stima che a livello nazionale gli studenti che hanno superato tutte e tre le prove possano coprire circa la metà dei posti disponibili, che sono poco più di 19 mila. Solo loro potranno entrare direttamente in facoltà senza dover recuperare dei «debiti». Ma è difficile fare i conti perché non sempre si possono sommare i promossi di novembre con quelli di dicembre. In alcuni casi, soprattutto in Fisica, anche chi era riuscito a strappare la sufficienza al primo colpo ma con un punteggio molto basso ha deciso di ritentare la sorte perché, in assenza di dati ufficiali, temeva di scivolare in fondo alla graduatoria. In tutto al secondo appello si sono presentati in 44 mila su 54 mila candidati complessivi per Fisica, in 38 mila per Chimica e in 35 mila per Biologia.
Ora si attende il decreto della ministra Anna Maria Bernini che deve dare corso alla sanatoria annunciata qualche giorno fa per correre ai ripari e poter riempire tutti i posti infatti è stato necessario aprire la graduatoria anche ai bocciati in una o due materie. Toccherà ai singoli atenei l’onere di organizzare corsi ed esami di recupero entro febbraio. A Bologna, per esempio, contano di riempire non più di due terzi dei posti con i candidati che hanno passato tutte e tre le materie. Gli altri, se saranno in uno dei posti utili della graduatoria, dovranno sostenere un altro test per potersi immatricolare definitivamente.
A livello nazionale, il risultato migliore nella prova di Fisica è stato a Pavia: 19,95 per cento di promossi. Male questa volta anche Biologia (23,1 per cento), in decisa ripresa Chimica (40,4 per cento): dati che confermano l’andamento generale. Anche a Napoli i risultati di Biologia sono stati al di sotto delle aspettative: 13 per cento di promossi, l’un per cento in più di Fisica (12 per cento), mentre per Chimica i numeri sono più incoraggianti: 33 per cento. Alla Statale, si conferma il trend della prima prova. A Palermo si sono ripresentati 1600 studenti su 1900, i risultati però non sono cambiati rispetto agli esiti di novembre.
Un caso a parte – segnalato anche da un’interrogazione parlamentare – è rappresentato dal «canale privilegiato» delle università private: sono 5000 posti per i quali il ministero ha deciso che, almeno quest’anno, rimanesse in vigore il vecchio sistema dei test d’accesso. Ci sono atenei che, visti i pessimi risultati del semestre filtro negli atenei statali, hanno deciso di riaprire proprio a partire da oggi le iscrizioni per poter sostenere una prova d’ammissione straordinaria. Nel regolamento è scritto che a chi ha frequentato i corsi negli atenei statali saranno riconosciuti anche gli eventuali crediti ottenuti. Purché però le famiglie siano in grado di sostenere i costi della retta.