Corriere della Sera, 23 dicembre 2025
Lo scontro sul Nilo e l’inchiesta. Il comandante sotto accusa: «Ha messo la barca di traverso»
La crociera sul Nilo, un classico del Natale. Luxor, Assuan, i tempi antichi, l’escursione ad Abu Simbel. Tutto programmato, quattro giorni sul grande fiume e poi al Cairo. La navigazione procedeva per il meglio quando, domenica sera, tutto precipita di colpo. Una nave con a bordo un centinaio di turisti, di cui 84 italiani, viene speronata da un’altra proveniente da Assuan. Sono due hotel galleggianti. La prua della seconda, la Opera, si infila sulla prima, la Royal Beau Rivage, e l’impatto distrugge quattro delle 75 cabine. In una di queste c’è Denise Ruggeri, 47 anni, maestra d’asilo abruzzese partita con il marito sabato mattina dall’Italia per un periodo di vacanza. Denise cade e si ferisce in modo grave. Trasportata all’ospedale di Esna, i medici tentano di rianimarla ma non ce la fa e così la vacanza di Natale si trasforma in una tragedia.
Soprattutto per il marito di Denise, Adolfo Rocchi, un vigile di fuoco originario dell’Aquilano che, sotto choc, riesce solo a dire: «Ora non ce la faccio». Ai funzionari del consolato che si sono messi in contatto con lui, avrebbe riferito di un ritardo nei soccorsi.
Gli altri italiani risultano tutti illesi. «Hanno trascorso la giornata in un albergo di Luxor e oggi proseguiranno la vacanza, tranne una famiglia che ha deciso di rientrare», fanno sapere dall’Egitto.
Nel frattempo la procura di Luxor ha aperto un fascicolo sull’incidente. C’è un indiziato: il comandante della Royal Beau Rivage. Secondo una prima ricostruzione il capitano avrebbe fatto una manovra improvvisa e irregolare, non consentita dal codice della navigazione fluviale che attribuisce il diritto di precedenza alle imbarcazioni che seguono la corrente. E ad andare a favore di corrente era l’altra nave. Una volta superata la chiusa di Esna, una cinquantina di chilometri a Sud di Luxor, il comandante avrebbe messo di traverso la Royal per un ormeggio e il collega dell’altra nave non è riuscito a evitare la collisione. L’Autorità generale egiziana per trasporti fluviali non ci ha pensato due volte: ha disposto il ritiro e la sospensione della licenza di navigazione del comandante dell’imbarcazione su cui viaggiavano gli italiani, al quale attribuisce le responsabilità del tragico incidente. Fin qui le notizie dall’Egitto, dove il caso è seguito dall’ambasciata al Cairo mentre sul posto si è recata la console Giulia De Nardis per coordinare l’assistenza ai connazionali.
In Abruzzo, dalle parti del Gran Sasso, si piange Denise. «Qui saranno giorni complicati. Ci conosciamo tutti, sentiamo una vicinanza umana prima ancora che istituzionale», ha detto la sindaca di Cagnano Amiterno, Iside Di Martino, il paese di Denise.
«Era una donna nel pieno della vita, legata alla sua famiglia e al suo lavoro – è il ricordo del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi —. Condoglianze al marito di Denise e un pensiero commosso a suo padre, il compianto Rinaldo Ruggeri, già vicesindaco di Cagnano Amiterno».
A conoscere bene la vittima è don Claudio Tracanna, parroco di Pizzoli, il paese dove Denise ha lavorato a lungo nella Scuola dell’infanzia paritaria Paolo Del Tosto: «Era direttrice, insegnante appassionata, puntuale, precisa, amante degli animali e dei viaggi». Da diversi anni si era spostata all’istituto statale come docente di sostegno: «Si occupava di alunni con bisogni educativi speciali ma ricopriva vari incarichi dell’offerta formativa perché amava quel che faceva – sospira la preside dell’istituto, Paola Verini —. Sapevamo di questa vacanza, ne aveva parlato. Doveva essere un periodo di spensieratezza da condividere con il marito. Sarebbe tornata al lavoro il 7 gennaio, alla ripresa delle attività didattiche».
Non è la prima volta che una crociera sul Nilo diventa un incubo. Incendi, affondamenti e collisioni. Nel periodo di Natale il grande fiume diventa molto trafficato e le acque calme che scorrono verso il Mediterraneo, fra Luxor e Assuan, possono tradire: «Anche perché le navi non sempre sono sicure», pungola chi sta seguendo la vicenda.