Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  dicembre 23 Martedì calendario

Altro tonfo dei socialisti, Sánchez sotto assedio

Il governo spagnolo perde pezzi, traballa per gli scandali di corruzione e molestie sessuali, ma non crolla. Non per merito, ma perché manca una maggioranza alternativa a quella del premier socialista Pedro Sánchez e le elezioni sono in programma solo tra due anni. E allora, cosa fa l’opposizione di centro-destra? Man bassa in provincia. L’idea del Partido Popular è di incassare il malcontento in periferia e andare alle elezioni generali del 2027 con un’armata di governatori locali, già oggi maggioranza nel Paese. Con Slovenia e Malta, la Spagna resta l’unico Paese europeo guidato dal centro-sinistra, ma la lunga marcia dei popolari verso la Moncloa è cominciata con il voto anticipato in Estremadura di domenica. Nel 2026 sono previste elezioni anche nelle regioni di Aragona, Castiglia e León e Andalusia. In tutto, poco meno del 30% degli spagnoli.
La prima tappa è andata bene al Pp di Núñez Feijóo, ma non benissimo. Dal 38% dei consensi ottenuto nel 2023 il Pp è salito al 43 mentre i rivali socialisti hanno perso 100 mila voti e sono scesi dal 38 al 25%. Il Psoe non è mai stato così in basso in una regione dove fino al 2007 aveva la maggioranza assoluta. Ora il Pp da solo ha più voti di tutto il centro-sinistra (Psoe più Podemos più Izquierda Unida). Eppure, il problema della governabilità dell’Estremadura resta uguale o peggiore rispetto a prima del voto anticipato.
I popolari avevano sciolto l’assemblea regionale perché gli alleati di destra di Vox non approvavano il bilancio regionale. Dopo la vittoria, nulla è cambiato. Senza maggioranza assoluta il Pp deve chiedere voti ancora a Vox che, nel frattempo, ha anche alzato il prezzo. In Estremadura, per decenni regione rossa, Vox ha raddoppiato i voti dall’8 a quasi il 17%. Con il calo dell’affluenza, il Pp ha invece perso 14 mila voti netti. Il partito sovranista alleato delle destre estreme europee, dall’ungherese Orbán ad Alternative für Deutschland, è sull’onda del momento e il suo anti europeismo è più congeniale alle richieste trumpiane del tradizionale europeismo Pp.
I socialisti giustificano la sconfitta di domenica con le primarie del partito che hanno candidato un «impresentabile». Il premier Sánchez ovviamente minimizza il calo. L’ordine al partito è dimenticare. La speranza per il Psoe è che i buoni risultati economici del Paese, la politica internazionale critica con Israele e fredda con Trump possano premiarlo quando sarà il momento. A livello locale non sta funzionando.