Corriere della Sera, 23 dicembre 2025
Altro tonfo dei socialisti, Sánchez sotto assedio
Il governo spagnolo perde pezzi, traballa per gli scandali di corruzione e molestie sessuali, ma non crolla. Non per merito, ma perché manca una maggioranza alternativa a quella del premier socialista Pedro Sánchez e le elezioni sono in programma solo tra due anni. E allora, cosa fa l’opposizione di centro-destra? Man bassa in provincia. L’idea del Partido Popular è di incassare il malcontento in periferia e andare alle elezioni generali del 2027 con un’armata di governatori locali, già oggi maggioranza nel Paese. Con Slovenia e Malta, la Spagna resta l’unico Paese europeo guidato dal centro-sinistra, ma la lunga marcia dei popolari verso la Moncloa è cominciata con il voto anticipato in Estremadura di domenica. Nel 2026 sono previste elezioni anche nelle regioni di Aragona, Castiglia e León e Andalusia. In tutto, poco meno del 30% degli spagnoli.
La prima tappa è andata bene al Pp di Núñez Feijóo, ma non benissimo. Dal 38% dei consensi ottenuto nel 2023 il Pp è salito al 43 mentre i rivali socialisti hanno perso 100 mila voti e sono scesi dal 38 al 25%. Il Psoe non è mai stato così in basso in una regione dove fino al 2007 aveva la maggioranza assoluta. Ora il Pp da solo ha più voti di tutto il centro-sinistra (Psoe più Podemos più Izquierda Unida). Eppure, il problema della governabilità dell’Estremadura resta uguale o peggiore rispetto a prima del voto anticipato.
I popolari avevano sciolto l’assemblea regionale perché gli alleati di destra di Vox non approvavano il bilancio regionale. Dopo la vittoria, nulla è cambiato. Senza maggioranza assoluta il Pp deve chiedere voti ancora a Vox che, nel frattempo, ha anche alzato il prezzo. In Estremadura, per decenni regione rossa, Vox ha raddoppiato i voti dall’8 a quasi il 17%. Con il calo dell’affluenza, il Pp ha invece perso 14 mila voti netti. Il partito sovranista alleato delle destre estreme europee, dall’ungherese Orbán ad Alternative für Deutschland, è sull’onda del momento e il suo anti europeismo è più congeniale alle richieste trumpiane del tradizionale europeismo Pp.
I socialisti giustificano la sconfitta di domenica con le primarie del partito che hanno candidato un «impresentabile». Il premier Sánchez ovviamente minimizza il calo. L’ordine al partito è dimenticare. La speranza per il Psoe è che i buoni risultati economici del Paese, la politica internazionale critica con Israele e fredda con Trump possano premiarlo quando sarà il momento. A livello locale non sta funzionando.