il Fatto Quotidiano, 22 dicembre 2025
Con il Bilancio di Palazzo Chigi arriva il regalo di Natale: più soldi decoro immobili, staff e auto blu
Sotto l’albero la premier, i vice, i ministri e i sottosegretari troveranno un piccolo regalo di Natale: 150 mila euro in più nel 2026 per le retribuzioni, mentre 110 mila saranno i rimborsi per i sottosegretari non parlamentari che potranno viaggiare gratis per Roma. Ma chi può davvero esultare sono i componenti degli uffici di diretta collaborazione di Palazzo Chigi, cioè i dipendenti a chiamata diretta da ministro o sottosegretario: per l’anno prossimo potranno usufruire di un aumento di quasi mezzo milione, 385 mila euro di compensi e retribuzioni per portaborse, segreterie tecniche, portavoce e capi di gabinetto. E ancora più fondi per i commissari e vice commissari governativi, esperti e consulenti legati al Pnrr per non parlare degli affitti, la ristrutturazione e il decoro degli immobili della presidenza del Consiglio su cui saranno stanziati 1,2 milioni di euro in più.
Sono queste alcune delle spese che, secondo il bilancio della presidenza del Consiglio che Il Fatto ha letto, non sono finite sotto la scure di Palazzo Chigi. La spending review prevedeva, secondo gli ordini del segretario generale, tagli lineari del 5% per le spese intermedie e beni di consumo superiori a 5 mila euro che hanno permesso di recuperare un milione in totale. Nelle 421 pagine di tabelle e numeri, la presidenza del Consiglio certifica che nel 2026 saranno spesi 19,4 milioni in più per il personale dovuto a nuove funzioni, assunzioni e rinnovi contrattuali e altri 24 legati alle retribuzioni.
Il segretariato generale di Palazzo Chigi l’anno prossimo aumenterà le spese di 163 milioni. Tra queste rientra il piccolo aumento di retribuzioni per premier, vice, ministri e sottosegretari (146 mila euro), il trattamento per gli uffici di diretta collaborazione (385 mila) a cui però saranno tagliati 11 mila euro per le missioni, 300 mila euro per i commissari e i vicecommissari di governo e 500 mila euro per i buoni pasto. Un piccolo aumento (111 mila euro) riguarda anche i compensi per le strutture di missione legate al Pnrr, mentre i tagli riguardano il funzionamento della struttura di missione del Pnrr (-105 mila) e Piano Mattei (-5 mila). Si riducono anche le spese per le missioni all’estero “nonostante l’incremento degli impegni legati alle crisi in Medio Oriente e Est Europa”.
Per Palazzo Chigi il 2026 sarà un anno complicato anche per le spese accessorie e “strumentali”. A fronte di un taglio di 487 mila euro per consumi intermedi, crescono le spese che i dipendenti di Palazzo Chigi chiedono alla struttura: la maggiore riguarda quella sul funzionamento relativo alle esigenze d’ufficio e al decoro che passa da 1,45 a 2,7 con un aumento di 1,2 milioni.
La presidenza del Consiglio spenderà anche 430 mila euro in più per gli affitti dei locali, 660 mila euro per le tasse su gas, luce, rifiuti e abbonamenti telefonici, 2,2 milioni per i software tecnologici (17 milioni totali) fino a 32 mila euro in più per la pulizia di tende e tappeti per un totale di 6,5 milioni.
Nei tagli invece ci sono 31 mila euro per le spese di accoglienza per gli eventi legati a presidente del Consiglio e ministri e fino a un milione per la manutenzione di immobili e giardinaggio. Si riducono anche le spese di facchinaggio e telecomunicazioni.
Rispetto alle richieste iniziali, non cambieranno invece le spese relative alle auto blu il cui noleggio resterà di 100 mila euro ma aumenterà di 40 mila euro quello relativo al carburante, pedaggi e manutenzione delle auto arrivando a 175 mila euro l’anno.
Tra le strutture di missione, alla soppressione di quella sulla Zes e della delegazione del G7 che porteranno un risparmio di 3 milioni, si aggiungeranno 41 milioni per la commissione sul contrasto alla scarsità idrica.