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 2025  dicembre 22 Lunedì calendario

Ma mi faccia il piacere

Er Pernacchia. “La signora Fornero dovrebbe solo vergognarsi e stare zitta. L’impegno – non la promessa – che mi prendo stasera è di azzerare la legge Fornero e avviare quota 41. Fra un anno, se ci avrete dato il voto e non avremo fatto quello che vi ho detto stasera, siete titolati a spernacchiarmi” (Matteo Salvini, leader Lega, 25.8.2022). Siete tutti pronti? Via! Prrrrrrrrrr!
L’arma segreta. “L’arma dell’ottimismo di Usa e Ue per mettere pressione sui nemici russi” (Stefano Stefanini, Stampa, 17.12). Provano a farli morire dal ridere.
Poveri allievi. “Se la Russia non rinuncerà mai a quello che è suo, come dice Putin, allora consegnamogli subito Salvini, Pupo, Travaglio, Di Battista, e Al Bano” (Nadia Urbinati, Facebook, 20.12). Questa insegna alla Columbia University e non sa che la prima persona plurale dell’imperativo di consegnare è “consegniamo”, che il pronome “gli” è maschile mentre la Russia è femminile (quindi “consegniamole”) e che non si mette la virgola prima della “e”. Brava prof: tre errori di grammatica in tre righe.
Divieto verità. “Non mi sembra che qualcuno abbia difeso Crosetto oggi sui giornali dopo che Conte ieri ha parlato di ‘lobbista delle armi al governo’ in aula” (Paolo Mieli, Radio 24, 18.12). Oh no, poverino, quel cattivone gli ha fatto la bua. E adesso come facciamo?
Il rappresentante Folletto/1. “Demolire l’agenda Trump-Putin. Mattarella da urlo contro i nemici dell’Europa. Da volantinare con urgenza” (rag. Claudio Cerasa, Foglio, 16.12). Vai avanti tu, poi noi arriviamo.
Il rappresentante Folletto/2. “La guerra giusta esiste ed è quella che serve all’autodifesa. Papa Leone XIV lo sa” (rag. Cerasa, Foglio, 19.12). Però dice l’opposto per non farsene accorgere: furbo, lui.
L’oppositore-aggregatore. “Conte vuol fare il solista, Renzi invece è più capace di fare opposizione e aggregare” (Lilli Gruber, Otto e mezzo, La7, 19.12). Ma infatti: dopo aver rottamato il governo Letta, il suo governo, il Pd, se stesso e il governo Conte 2 riportando le destre al potere, è proprio quel che ci vuole.
Mi telefoni o no. “Schlein e Conte non si telefonano, né parlano” (Alessandro De Angelis, Stampa, 19.12). Ma non mi dire. E adesso come si fa?
Quando c’era lui. “Salvini: ‘Quando Landini sciopera, treni tutti puntuali’” (Libero, 15.12). Poi torna Salvini.
L’estrema unzione. “Fassino (Pd): ‘Stampa e Repubblica patrimonio dell’Italia. Due quotidiani in cui ogni giorno si sono riconosciuti milioni di italiani… ed è cresciuto un patrimonio di competenze, professionalità e passione civile che sono una inestimabile ricchezza del Paese che deve essere in ogni modo salvaguardata’” (Agi, 9.12). Spiace per tanti valorosi colleghi, ma mi sa che è la fine.
L’estremo sacrificio. “Il generale Serino in campo con i Liberaldemocratici: ‘Tolgo la divisa, in politica per le ragioni dell’Occidente’” (Riformista, 19.12). Gnammm.
Transennate i seggi. “Il taccuino di Ernesto Maria Ruffini: ‘Mi candiderò alle primarie, Schlein non la vedo premier. Servirebbe un governo di tutti insieme’” (Foglio, 20.12). Ecco: se si candida alle primarie di tutti i partiti, magari a 10 voti ci arriva.
I Nostradamus della mutua. “Sugli asset russi la Ue tira dritto: via libera entro Natale” (Claudio Tito, Repubblica, 15.12). “Usare i beni russi e salvare Zelensky unica strada per piegare il Cremlino” (Nathalie Tocci, Stampa, 17.12). Ma darsi all’oroscopo, per dire?
Auguri natalizi. “Asset confiscati: prima dei beni russi, il precedente di Palazzo Venezia sottratto agli austriaci. Nel 1916, come rappresaglia per i bombardamenti sul capoluogo veneto, il governo italiano s’impadronì dell’ambasciata imperiale presso la Santa Sede. Pochi anni dopo vi si insedierà Benito Mussolini” (Repubblica, 21.12). Quindi confiscare i beni ai russi porta anche buono.
Un po’ Monica, un po’ BB. “Il nuovo taglio di capelli della premier Meloni? Le abbiamo accorciato il ciuffo per darle un po’ di leggerezza, è stata una mia scelta, come sempre. Il taglio ora è un po’ alla Monica Bellucci oppure alla Brigitte Bardot” (Antonio Pruno, parrucchiere, Un giorno da pecora, Rai Radio1, 17.12). Pietà.
Il titolo della settimana/1. “Putin innamorato, ma di chi? Dalla farfalla Alina Kabaeva alla studentessa Alisa Kharkheva, donne (e scappatelle) dello zar” (Corriere della sera, 20.12). “La ginnasta, la modella, la donna delle pulizie. Tutte le storie segrete dello Zar ‘innamorato’” (Giornale, 21.12). Hai capito il malato terminale con una trentina di patologie, tutte mortali: tromba come un riccio pure da moribondo.
Il titolo della settimana/2. “Ma per gli eurodond servono dei limiti” (Stampa, 20.12). Guarda come bondolo.
Il titolo della settimana/3. “Mattarella e i confini dell’Europa: ‘Non si riscrivono con la forza’” (Messaggero, 16.12). Sennò vi bombardo come a Belgrado.