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 2025  dicembre 22 Lunedì calendario

Nicotina potente tossina per il cuore, anche quella di e-cig e tabacco riscaldato

Senza se e senza ma. Basta con la narrativa del minor danno. La nicotina è dannosa per cuore e vasi sanguigni (e non solo per quelli, aggiungiamo) e fa male in tutte le sue declinazioni: se fumata attraverso una sigaretta tradizionale, una elettronica o a tabacco riscaldato. E fa male anche se si succhia lentamente come si fa con lo snus, piccolo sacchetto contenente tabacco che si piazza tra labbra e gengive, vietato in Europa tranne che in Svezia, ma usato lo stesso anche da noi come dimostrato dal caso delle due tredicenni di Ferrara ricoverate qualche mese fa per overdose da nicotina con tachicardia, nausea e vertigini. E fa male anche se si usano le pouches, bustine di nicotina la cui vendita è invece legale e dall’utilizzo uguale allo snus ma che non contengono tabacco bensì nicotina aromatizzata. Dovrebbero essere vendute solo ai maggiorenni, come del resto tutti i prodotti da fumo o gli alcolici ma è evidente che le regole sono disattese.
Adesso però l’Europa dice basta. E lo fa con il Safe Hearth Plan, che parte da una constatazione: ogni anno nel vecchio continente 1.7 milioni di persone muoiono di malattie cardiovascolari e 62 milioni sono colpite da disabilità. Con un costo di oltre 282 miliardi di euro. Bisogna intervenire su un buon 50% di cause, che sono quelle modificabili perché legate allo stile di vita, quindi attività fisica, dieta ricca di frutta e verdura, vaccinazioni per limitare le infezioni, utilizzo di alcol e fumo. E sul fumo l’idea è di aumentare le tasse sui “nuovi” prodotti da fumo che tanta presa sono riusciti a fare tra i giovani con l’obiettivo di arrivare al 2040 con una generazione libera dal tabacco, dove solo meno del 5% fuma.

La Ue arriva dopo che qualche giorno fa l’autorevole European Hearth Journal ha pubblicato un documento di consenso che tiene conto di tutta la letteratura scientifica sul fumo, ed è il primo documento che sottolinea i danni derivanti da tutti i prodotti con nicotina, e non solo il fumo. Il report si focalizza soprattutto sull’aumento esponenziale nell’uso del vaping, dei prodotti a tabacco riscaldato e dei pouches con nicotina, soprattutto tra adolescenti e giovani adulti, sottolineando l’evidenza di come tre quarti dei vapers di giovane età non avessero mai fumato prima.
Anche per questo gli autori del documento, Thomas Münzel della University Medical Centre di Mainz, in Germania, uno dei massini esperti del settore, Filippo Crea direttore del giornale scientifico, Sanjay Rajagopalan della Case Western Reserve School of Medicine di Cleveland, negli Usa, e Thomas F. Lüscher presidente della Società europea di Cardiologia chiedono un intervento urgente per evitare che giovani e adolescenti diventino dipendenti dalla nicotina, e il divieto di utilizzo degli aromi, divieto già esistente in altri Paesi, insieme al divieto di pubblicità per influencer e social media e un aumento di tasse e regole per tutti i prodotti con nicotina.
Questo documento arriva in un momento critico a livello regolatorio, proprio mente la Commissione europea sta rivedendo la direttiva sulla tassazione del tabacco che introduce per la prima volta una tassa minima sui liquidi, sul tabacco riscaldato e sulle pouches di nicotina.
Ma vediamo quali sono i punti chiave del documento di consenso degli esperti.
La nicotina è una potente tossina cardiovascolare, provocando danni al cuore e ai vasi sanguigni, indipendentemente dal sistema utilizzato per introdurla nell’organismo.
Nessun prodotto contenente nicotina è sicuro per vasi sanguigni o per il cuore e questo include e-cigarette, quelle a tabacco riscaldato, sigari e sigarette, pouches orali di nicotina e narghilè.
La dipendenza tra i giovani sta crescendo rapidamente, sostenuta dagli aromi, dal marketing dei social media e dai vuoti legislativi.
L’esposizione passiva al fumo, al vaping e alle emissioni di dispositivi di tabacco riscaldato può provocare danni vascolari.
Il vaping e le pouches non sono efficaci per smettere di fumare ma piuttosto favoriscono l’inizio e spesso conducono al consumo combinato con le sigarette tradizionali.
Le malattie legate alla nicotina costano centinaia di miliardi in Europa ai sistemi sanitari e alla produttività che si perde ogni anno.
Esistono differenze legislative in Europa che consentono ai nuovi prodotti di evitare le tasse, le regole legate ai pacchetti e le restrizioni nell’utilizzo in luoghi pubblici.
Sebbene gli effetti a lungo termine dei nuovi prodotti – scrivono gli esperti – non siano del tutto noti, servono più studi per comprendere appieno il loro impatto. E poiché molti usano sigarette tradizionali insieme ad altri prodotti contenenti nicotina è più difficile puntualizzare con precisione gli effetti dei singoli prodotti con nicotina.
Gli autori chiedono comunque il divieto degli aromi per tutti i prodotti contenenti nicotina, una tassazione proporzionale al contenuto di nicotina, pacchetti a tinta unita per tutti i prodotti con nicotina, leggi che prevedano aree senza fumo e aerosol da nuovi dispositivi sia negli ambienti interni che esterni, controlli stringenti sulle vendite e divieti di pubblicità sui social media, integrazione della prevenzione da nicotina nelle cure cardiovascolari e piani di prevenzione cardiovascolare nazionali che facciano riferimento esplicito all’uso di nicotina.
“La nicotina non è uno stimolante inoffensivo – ha precisato Münzel – è una tossina cardiovascolare a livello diretto. Nessun prodotto che rilascia nicotina è sicuro per il cuore. L’utilizzo di cigarette, e-cigarette, prodotti a tabacco riscaldato e pouches di nicotina ci mostrano un aumento consistente della pressione arteriosa, danni ai vasi sanguigni e un più alto rischio di patologie cardiache. La nicotina in sé, anche senza la moltitudine di prodotti della combustione, o i radicali liberi presenti nel fumo di sigaretta, comporta un danno cardiovascolare. Basta con la narrativa della nicotina più sicura di certi prodotti. Serva una regolamentazione comune all’Europa che comprenda tutti i prodotti contenenti nicotina, soprattutto per proteggere gli adolescenti, che sono l’obiettivo primario di un marketing aggressivo, altrimenti rischiamo di perdere una intera generazione che diventa dipendente da nicotina. Il prossimo infarto, ictus o morte cardiovascolare può non essere provocata da una sigaretta ma da un pouch di nicotina o dal fumo di un narghilè. Se l’Europa non interviene subito dovremo affrontare la più grande ondata di dipendenza di nicotina dagli anni ’50.
“Le nostre conoscenze dei rischi cardiovascolari sono maggiori – aggiunge Filippo Crea a Salute – ovviamente non sottovalutiamo i fattori di rischio tradizionali e noti, come ipertensione, diabete, obesità e fumo, responsabili di circa la metà di tutte le malattie cardiovascolari. L’altra metà è spiegabile con fattori di rischio emergenti, come l’inquinamento, compreso quello acustico e visivo, la depressione e le infezioni, per le quali consigliamo di vaccinarsi sopra i 60 anni. L’uso della nicotina in ogni forma contribuisce al rischio cardiovascolare e ricordo che queste malattie restano il killer numero uno, motivo per cui è necessario chiedere un intervento forte e onnicomprensivo. L’industria del tabacco propone questi nuovi prodotti sui quali non c’è sufficiente pressione legislativa, e si insinuano di più in modo insidioso perché non sembrano fumo classico. Per questo bisogna mettere in atto tutte le misure restrittive che già ci sono per le sigarette tradizionale”.
“Il nostro lavoro è una sveglia per chi fa le leggi. Il passaggio dalle sigarette alle e-cig e agli altri prodotti – precisa Lüscher – non è una efficace riduzione del danno, piuttosto è una trasformazione delle strategie che portano dipendenza. Le misure che chiediamo sono essenziali per prevenire le patologie cardiovascolari e non sono rimandabili. La scienza è chiara, la tossicità cardiovascolare della nicotina ha solide basi scientifiche: adesso tocca ai legislatori proteggere i cittadini, soprattutto i bambini, da una nuova epidemia di dipendenza e malattia”.