la Repubblica, 22 dicembre 2025
Kaufman, visite dagli Usa: il killer di villa Pamphili vedrà la sorella in carcere
Un manipolatore», «un genio della truffa», «uno psicopatico», «un mostro» con lo «charme del diavolo e la faccia da angelo». Solo sei mesi fa, Francis Charles Kaufman – attualmente in carcere con l’accusa di aver ucciso la compagna Anastasia Trofimova e la figlia Andromeda – era considerato un reietto, anche dalla sua stessa famiglia.
«Non voglio più vederlo, spero che anche Dio lo abbandoni», dichiarava la sorella Penelope a Repubblica. Oggi qualcosa è cambiato: Dee, una delle tre sorelle Kaufman – sono sei i fratelli dell’indagato – nei prossimi giorni andrà a trovare il 47enne americano. Dalla California a Roma, per poi proseguire verso il penitenziario di Rebibbia, dove l’uomo sta aspettando di essere processato per il duplice delitto di Villa Doria Pamphili.
Le prove raccolte dal pm Antonio Verdi e dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini sono schiaccianti. Confermano che l’indagato ha ucciso la compagna strangolandola, poi ha nascosto il corpo nel parco, coprendolo con una busta nera. Per due giorni ha vagato per Roma con la figlia. Alla fine, ha ucciso anche la piccola, lasciandola senza vestiti a duecento metri dal corpo della madre. Ha strangolato una bambina di 11 mesi. «Ha ucciso sua figlia per coprire la morte della moglie, così nessuno avrebbe potuto chiedergli cosa ci facesse con una bambina da solo in giro per la città», spiegava la sorella Penelope, che ha dichiarato di non volere più avere nulla a che fare con lui.
«Charlie ha lo charme del diavolo e la faccia da angelo. È uno psicopatico. Quando ci ha detto che aveva avuto una bambina con questa ragazza, abbiamo cominciato a pregare ogni giorno. Eravamo preoccupati che le uccidesse. Poi lo ha fatto, vi assicuro che le ha uccise entrambe. Ci aveva provato anche con mio fratello. È per questo che ha cambiato nome ed è scappato dall’America», raccontava. E aggiungeva: «Mio fratello è un mostro, ora spero che anche Dio lo abbandoni. Io ero sua sorella, la sua migliore amica, ma non voglio vederlo più. Mi aveva scritto pochi giorni prima di quello che ha fatto, dicendomi che la compagna lo aveva lasciato. È uno psicopatico».
Francis Charles Kaufman riceveva soldi dalla madre tramite bonifico. Era un modo per farlo stare lontano da casa, perché nessuno dei suoi familiari voleva stargli vicino. I fratelli e le sorelle avevano paura di lui: «Da ubriaco ha quasi ucciso nostro fratello, e per questo è fuggito. Se fosse tornato negli Stati Uniti, avrebbe ucciso tutti noi. Eravamo tutti terrorizzati da Charlie, ci ha regalato i giorni più brutti della nostra vita. Non lo volevamo più qui. Se vuoi sapere com’è fatto il diavolo, dicono i miei fratelli, guarda Charlie». «Un mostro», ma sempre un fratello, almeno per Dee Kaufman. Così la donna, dopo aver contattato l’avvocato dell’indagato, il penalista Paolo Foti, ha fissato un appuntamento per un colloquio. L’incontro avverrà nei prossimi giorni.