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 2025  dicembre 19 Venerdì calendario

Padova, modificava armi in garage e sparava ai vicini: arrestato

Nella mente di molti è ancora vivo il caso di Fatos Cenaj il 58enne ucciso lo scorso giugno a Fontaniva con un’arma da fuoco creata per l’occasione dal presunto assassino. Ecco perché era necessario trovare una pronta soluzione a questo nuovo caso: i carabinieri di Legnaro hanno arrestato un uomo di origini cinesi residente a Saonara, accusato di detenzioni di armi clandestine. Tutto ha avuto inizio a settembre, quando alcuni abitanti del paese hanno chiamato il 112 dicendo di aver udito degli spari: i militari avevano poi effettivamente trovato diverse ogive deformate in piombo che avevano colpito la parete esterna di una casa. A quel punto hanno avviato le indagini compiendo una serie di accertamenti per provare a risalire all’autore trovando una prima risposta durante una verifica in un’armeria del Vicentino, dove hanno scoperto che il sospettato (che abita a circa 600 metri dall’abitazione colpita dai proiettili) aveva acquistato nel novembre dello scorso anno una carabina ad aria compressa. Tramite controlli incrociati hanno poi constatato che l’uomo aveva un porto d’armi regolare in quanto possessore di due armi sportive e delle relative munizioni: è quindi scattata la perquisizione, durante la quale tali armi sono state ritrovate. 
Ma non solo: in una sorta di laboratorio i militari hanno infatti notato la presenza di due scatole vuote: una avrebbe dovuto contenere la carabina ad aria compressa corrispondente al calibro delle ogive sparate, mentre l’altra una pistola sempre ad aria compressa. La loro ricerca è tuttavia durata poco: l’uomo ha infatti ammesso di detenerle, prendendole dal bagagliaio dell’auto e consegnandole – con tanto di silenziatore e mirino – ai carabinieri: un apposito consulente nominato dalla procura ha poi sottoposto le armi ad accertamenti tecnici che hanno comprovato come le stesse fossero state modificate al punto da essere in grado di sviluppare una potenza superiore a quella consentita tanto da diventare vere e proprie armi da fuoco. L’uomo, che si trova ora agli arresti domiliciari, avrebbe giustificato il tutto dicendo che voleva semplicemente sparare alle foglie degli alberi: per farlo aveva anche realizzato una specie di postazione da «cecchino».