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 2025  dicembre 18 Giovedì calendario

Caso Epstein, il “pizzino” ai repubblicani per sapere come depistare le accuse a Trump

I media lo hanno definito un “promemoria”. È una guida destinata ai Repubblicani del Congresso americano su come comportarsi con la pubblicazione di tutti i file del caso Jeffrey Epstein, il finanziere pedofilo morto in carcere nel 2019 e accusato di aver creato un harem di ragazze minorenni per soddisfare i piaceri sessuali suoi e di una cerchia di amici importanti. Ma a sfogliare le pagine sembra più una guida allo scaricabarile.
Pubblicato per la prima volta dalla rete trumpiana Fox News, il memo è circolato martedì tra i membri del Congresso e illustra i punti che i repubblicani dovranno usare quando verrà chiesto loro un commento sugli Epstein file, la cui pubblicazione è imminente, in modo da proteggere il presidente Donald Trump. L’esistenza stessa del documento indicherebbe la rassegnazione dei repubblicani per il prevedibile impatto negativo che avranno sul partito e sulla Casa Bianca le rivelazioni che riguardano Trump.
Il promemoria spiega a deputati e senatori conservatori come addomesticare le discussioni, spostando l’attenzione su altri temi, muovere accuse contro giornalisti e democratici. È un mini-trattato di manipolazione psicologica nota come Darvo, acronimo di “deny, attack, reverse victim and offender”, cioè negare, attaccare, invertire i ruoli di vittima e colpevole, per liquidare qualsiasi presunto illecito del presidente demonizzando gli avversari.
“I democratici – si legge nel memo – hanno mostrato un modello persistente di cattiva condotta, fabbricando l’ennesima bufala politicamente motivata contro il presidente Trump”. “Di conseguenza – continua – nulla di ciò che i democratici pubblicano o fanno trapelare su questa vicenda può essere preso per buono”. In un altro passaggio emerge la strategia di attaccare i media, accusati di “aver amplificato queste falsità, agendo come un canale compiacente invece di svolgere una basilare verifica dei fatti”.
Nel documento, però, non vengono indicati i punti da confutare e le presunte notizie false da contestare. Il copione dello scaricabarile si concentra invece su chi attaccare. I repubblicani hanno individuato tre democratici: le deputate Stacey Plaskett e Yassamin Ansari, e il leader di minoranza alla Camera Hakeem Jeffries. L’indicazione è di spostare su questi tre avversari ogni domanda che verrà fatta sul legame ventennale tra Trump e Epstein.
Plaskett, ex procuratrice e attuale delegata delle Isole Vergini alla Camera, scambiò con il finanziere messaggi di testo durante un’indagine congressuale del 2019 su Trump. La donna ha già spiegato di aver risposto a Epstein per raccogliere prove sul presidente. Ansari, deputata dell’Arizona al suo primo mandato, è accusata dai repubblicani di aver rilanciato sui social foto con i volti oscurati delle accusatrici di Epstein. Per quanto riguarda Jeffries, lui non risulta aver mai avuto un rapporto diretto con il finanziere, mentre la sua campagna gli aveva chiesto una donazione nel 2013. I repubblicani punteranno su questo legame, anche se la donazione non venne effettuata.