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 2025  dicembre 18 Giovedì calendario

Carfagna “Ho smentito i pregiudizi, a cinquant’anni sono più solida”

Mara Carfagna compie oggi cinquant’anni e li ha attraversati con due vite: la prima nel mondo dello spettacolo, con Miss Italia e la televisione. Poi in politica, lanciata da Berlusconi e subito ministra, poi di nuovo al governo con Draghi, il fugace passaggio ad Azione e infine il ritorno nel centrodestra come segretaria di Noi Moderati. Dopo un breve matrimonio con Marco Mezzaroma, si è risposata lo scorso anno con l’ex deputato Alessandro Ruben e insieme hanno una figlia di cinque anni, Vittoria.
Cinquant’anni, un po’ come i trenta, sono il momento giusto per fare un bilancio. Com’è invecchiare?
“Mi sento più consapevole, più solida, più matura. Le cose che ho vissuto come un giro di boa sono altre rispetto a un compleanno”.
Quali?
“Nell’ordine: la nascita di Vittoria, l’unione con Alessandro e la decisione di sposarci e poi le due esperienze da ministra per le pari opportunità e per il Sud, la decisione di accettare la prima candidatura alla Camera nel 2006. In tutti questi casi ero consapevole che si trattava di tappe che mi avrebbero cambiato la vita”.
Quando lei è entrata per la prima volta a Montecitorio, ormai quasi venti anni fa, sentiva pregiudizi per la sua vita di prima?
“Tantissimi e alcuni li ho anche considerati comprensibili, tranne quelli che sfociavano nel dileggio e nell’insulto volgare”.
Anche dentro Forza Italia?
“Si, c’era un pregiudizio trasversale per una che veniva dallo spettacolo. Mi ha resa più ostinata e in parte anche mi sono anche divertita a smentire molti di questi pregiudizi con il lavoro e la fatica. Oggi posso rivendicare i risultati, ottenuti da ministro e da parlamentare, che hanno avuto ricadute concrete sulla vita di migliaia di cittadine e cittadini: dalla fine delle baraccopoli di Messina, alla legge sullo stalking, l’istituzione del fondo per gli orfani di femminicidio, le prime Zes al Sud, il reato di matrimonio forzato, il 40% dei fondi Pnrr destinato al Sud, i Lep su asili, assistenti sociali, trasporti per gli studenti disabili. Potrei continuare”.
Per lei cos’è la politica?
“Se oggi una mamma di Napoli ha trovato posto in un asilo nido, lei non lo saprà mai, ma lo deve anche alla battaglia che ho condotto da ministra per superare il principio della spesa storica e trasferire i fondi ai comuni sulla base dei reali fabbisogni. La politica è questo: fare qualcosa che migliori davvero la vita dei cittadini”.
Se ne è parlato spesso, ma perché non si è mai candidata presidente della sua regione, la Campania?
“Ci sono state due fasi diverse. In passato ero io a sottrarmi alle richieste che mi venivano fatte”.
Da Berlusconi?
“Da Berlusconi e anche dagli alleati, nel 2015 e nel 2020”.
Perché disse di no?
“Perché non sentivo di avere la solidità e l’esperienza necessaria per esercitare un ruolo così complesso, nella regione forse più importante del Sud. Forse è una cosa tipicamente femminile il non sentirsi mai adeguate, il costruire prima l’esperienza necessaria per svolgere un incarico nel miglior modo possibile”.
E alle ultime elezioni, ormai dovrebbe essere esperta?
“Voglio essere sincera: stavolta mi sarei sentita pronta, ho offerta la mia disponibilità al mio partito, la coalizione ha scelto un altro. Ma quest’anno l’avrei fatto”.
Prima hai studiato al conservatorio poi la danza classica, quindi il mondo dello spettacolo e della tv. Come resta di quella Carfagna di allora?
“Della Mara che ha studiato danza e pianoforte resta il senso di disciplina e di rispetto delle regole. L’esperienza in tv invece, non la rinnego, anche perché l’ho cercata e voluta, ma con il senno di poi le dico che non era quella la mia vita. Ho vissuto diverse vite e non era quella la mia dimensione”.
Berlusconi?
“Gli sono riconoscente per due cose. La prima è che mi ha fatto scoprire la passione per la politica, e poi mi ha dato subito la possibilità di farla ai massimi livelli: deputata, ministra, vicepresidente della Camera”.
Com’era il rapporto con lui?
“Era molto schietto e diretto. Da parte mia sempre di grande lealtà e riconoscenza, da parte sua sempre di incoraggiamento e sostegno. Oggi persino i più critici riscoprono le sue qualità politiche e umane, io le ho sempre avute chiare: è stato davvero un leader indimenticabile e un grande innovatore”.
Con Draghi invece?
“L’ho sempre stimato e ho apprezzato la serietà con cui ha affrontato il Covid, lo scoppio della guerra in Ucraina, la riscrittura in corsa del Pnrr”.
Vi davate del lei?
“No, ci davamo del tu”.
Com’era con voi ministri?
“Ci chiedeva rigore, era esigente, ma anche rispettoso del nostro lavoro. Uno dei pochi uomini capaci di parlare a una donna alla pari”.
Con Meloni ha rapporti?
“Siamo state ministre insieme da ragazzine, io delle pari opportunità e lei della gioventù, eravamo vicine di stanza. Poi le nostre strade si sono divise, ma oggi non posso non riconoscerle di aver costruito un protagonismo italiano indiscutibile e di rappresentare un importante modello di impegno politico al femminile. Ma il ricordo che conservo con più affetto sono i messaggi bellissimi che mi ha mandato quando sono rimasta incinta e quando è nata Vittoria. Questa probabilmente è una specificità dei rapporti politici tra donne”.
Sono diversi da quelli con gli uomini?
“Spesso tra donne c’è una dimensione umana di condivisione che, in politica, con gli uomini difficilmente hai”.
Mattarella?
“Una risorsa preziosa per l’Italia e gli italiani. Personalmente gli sono grata anche per un motivo molto specifico: il sostegno all’azione che avevo avviato da ministro per il Sud, quando venne a Sorrento a presenziare all’iniziativa “Verso Sud” che avevo immaginato con una prima Cernobbio del Meridione. Fu un segnale di attenzione al Mezzogiorno che non dimentico. Poi, penso che tutte le italiane poi debbano essergli grate per lo sforzo costante sulla parità”.
Perché, dopo il divorzio con Mezzaroma, ha deciso di risposarsi?
“Con Alessandro fin dall’inizio abbiamo avuto la consapevolezza che si trattava di un’unione speciale, ma dopo la nascita di Vittoria ci era ormai molto chiaro che il punto di approdo del nostro sentimento non poteva che essere il matrimonio. Non ci abbiamo ragionato, è arrivato tutto in maniera naturale. Con Alessandro ancora oggi mi diverto tantissimo e il nostro è un rapporto basato su una grande intesa, complicità e condivisione”.
Alessandro Ruben è di religione ebraica, lei è una cattolica. Come influisce questo nella sua vita?
“È una cosa molto profonda che non si può esaurire in due battute. Si apre un mondo con questa domanda, potrei tenerla qui fino a domattina”.
Lei conosceva prima la cultura ebraica?
“La conoscevo, ma oggi è parte della mia vita e ho imparato a viverla quotidianamente”.
Oltre a Vittoria c’è anche Eleonora, la figlia del primo matrimonio di Ruben. Ha 21 anni, com’è tra di voi?
“Eleonora è una ragazza in gamba e straordinariamente generosa dal punto di vista dei sentimenti. Certo, adesso tra lei e Vittoria la differenza di età è enorme, ma si vogliono bene e man mano che crescono sarà sempre più importante per tutte e due sapere di avere una sorella, di non essere sole”.

Da leader politica come concilia?
“Come ogni mamma, con fatica. Ma con una gioia nel cuore indescrivibile. Prima pensavo che le soddisfazioni più grandi le avessi avute in politica, dalla legge sullo stalking al resto, ma non c’è nulla di paragonabile alla maternità”.
Nei prossimi anni dove si vede?
“Ancora in politica”.
Con quale ruolo?
“Il ruolo non lo riesco a vedere ma l’atteggiamento sì, lo stesso che ho maturato in questi vent’anni: il rispetto sacro per le Istituzioni, la cinghia di trasmissione tra la politica e i cittadini”.
Per una donna che è stata ed è ancora molto bella, le mette paura la prospettiva di invecchiare?
“L’altro giorno ero a cena con una signora di 70 anni bellissima, nei suoi 70 anni. Non è che uno può pretendere di essere a 50 anni bella come lo era a 30, è una condizione che vivo con grande serenità. Mi piace molto questa sensazione di solidità e consapevolezza che non avevo a 30 anni. In questa condizione ci sto bene, mi sento a mio agio. Il tempo passa, mi godo i vantaggi dell’oggi. E sui capelli bianchi ci passo la tintura”.
Come festeggia?
“In famiglia, ho proibito ad Alessandro di organizzarmi una festa a sorpresa come per i 40 anni”.