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 2025  dicembre 18 Giovedì calendario

Usa, il governo ammette negligenze di esercito e controllori di volo nell’incidente aereo del 29 gennaio

Il governo degli Stati Uniti ha ammesso che la Federal Aviation Administration e l’Esercito hanno avuto un ruolo nella collisione dello scorso 29 gennaio tra un aereo di linea e un elicottero Black Hawk sul fiume Potomac, nei pressi di Washington, che ha causato la morte di 67 persone. In questo modo consente ai parenti delle vittime di chiedere un risarcimento.
La risposta ufficiale alla causa intentata dalla familiare di una delle 67 vittime afferma che il governo è responsabile in parte dell’incidente perché il controllore del traffico aereo ha violato le procedure quella notte, ma il report suggerisce che anche i piloti del jet e dell’elicottero abbiano avuto un ruolo nell’incidente.
Pochi minuti prima delle 9 di sera un Black Hawk è andato a sbattere contro un velivolo di American Airlines – il volo 5342 decollato da Wichita, Kansas, operato dalla sussidiaria Psa Airlines con 64 persone a bordo— mentre era in fase di atterraggio al «Ronald Reagan» National Airport. È stato il peggior disastro aereo in ambito domestico in quasi un quarto di secolo.
Nel documento di «ammissione di responsabilità» lungo 209 pagine – depositato in una causa federale intentata da Rachel Crafton, vedova di una delle vittime civili – il Dipartimento di Giustizia sostiene che i piloti dell’Esercito che la sera del 29 gennaio pilotavano un elicottero Black Hawk (con 3 persone a bordo) non avevano mantenuto la necessaria «vigilanza» né una «adeguata e sicura separazione visiva» da un aereo di linea, prima di entrare in collisione con il jet sopra il fiume Potomac.
«Gli Stati Uniti ammettono che l’incidente avrebbe potuto essere evitato» se l’elicottero dell’Esercito fosse stato in grado di vedere ed evitare l’aereo di linea, si legge. Nella sua risposta, il governo afferma che l’equipaggio avrebbe dovuto mantenere una piena «consapevolezza situazionale», ossia una percezione costante di ciò che stava accadendo intorno durante il volo. Aggiunge inoltre che l’equipaggio avrebbe dovuto scansionare continuamente lo spazio aereo, cercando traffico che potesse intersecare la rotta prevista.
Nelle pagine il governo statunitense ricorda che la porzione di cielo in cui è avvenuto l’incidente è tra i più complessi e congestionati del Paese perché caratterizzato dalla «coesistenza» di traffico commerciale ad alta densità e di numerosi voli governativi, militari, di polizia ed emergenza sanitaria. Poi passa a raccontare le due piste: la 1, più lunga e utilizzata in oltre il 95% dei casi, e la 33, più corta, assegnata quella sera al volo American Airlines.
È un aspetto rilevante. Perché le rotte elicotteristiche a bassa quota, in particolare la Helicopter Route 4 (che segue il corso del fiume Potomac)  interseca o passa in prossimità delle traiettorie di avvicinamento alle piste dello scalo cittadino di Washington, incluse quelle per la pista 33. Tali rotte prevedono limiti massimi di altitudine e impongono ai piloti il rispetto rigoroso delle quote e della navigazione lungo il fiume.
Il governo mette ammette che esiste una documentata storia di «near miss» tra elicotteri e aerei commerciali nell’area, con separazioni verticali e laterali estremamente ridotte. Per questo cita i dati dell’ente investigativo Ntsb che indicano oltre 15 mila eventi di prossimità critica tra il 2021 e il 2024, con decine di casi particolarmente gravi. Una dichiarazione che rafforza la tesi dell’accusa secondo cui l’incidente non sarebbe stato un evento imprevedibile, ma il risultato di rischi noti e sottovalutati.
In generale secondo le autorità di Washington i piloti del volo civile e dell’elicottero militare non sono riusciti a vedere ed evitare l’altro velivolo, l’equipaggio del Black Hawk potrebbe non aver rispettato pienamente quota e traiettoria prescritte, mentre l’equipaggio dell’aereo non ha reagito in modo efficace agli alert disponibili.
Il governo federale non dimentica anche il ruolo della torre di controllo. Ammette che il controllore locale dello scalo cittadino non ha rispettato pienamente una specifica disposizione del manuale operativo, in particolare per quanto riguarda la separazione degli aeromobili e l’emissione di allarmi di sicurezza in presenza di traffico «pericolosamente convergente». In tutto questo in torre erano presenti sia gli alert visivi sia quelli sonori di conflitto.