corriere.it, 18 dicembre 2025
Eredità Pippo Baudo, va avanti (tra i dissidi) la trattativa tra figli e segretaria. Le ville vendute prima della morte e tutti gli altri immobili
L’eredità non è ancora stata assegnata, ma le trattative tra i figli e la segretaria vanno avanti per spartirsi i beni di Pippo Baudo, scomparso il 16 agosto dell’anno passato. Al centro della scena Tiziana e Alessandro, e la storica segretaria Dina Minna. Baudo infatti ha sottoscritto tre diversi testamenti, datati 9 settembre 2020, 4 marzo 2021, e primo marzo 2023. L’indicazione: vendere ogni proprietà e frazionarla fra i tre, il 35% a testa ai figli, il restante 30% per Dina Minna.
Sembra però che la vendita non sia così semplice come previsto, specialmente per quanto riguarda i terreni fra la Sicilia e Fiano Romano, evidentemente di non semplice commercializzazione. Problema che non sussiste ovviamente per l’abitazione di via della Vite, mentre un caso a parte è l’appartamento in via della Giuliana dove aveva sede la società Starprogramme, al di fuori dell’asse ereditario e assegnato direttamente alla sua assistente che godrà in via esclusiva anche dei diritti d’autore. Per il notaio Renato Carraffa impresa non facile. Anche alcuni libri arrivano in soccorso, o a complicare la valutazione: se Emilio Randacio nel suo «Pippo e il suo clan» stimava nel 1998 un patrimonio di alcune decine di miliardi di lire, prima dell’introduzione dell’euro, in un altro volume dal titolo «Per quattro piante di marijuana sul balcone: un racconto televisivo» dell’ex collaboratore di Baudo Walter Croce si sosteneva che da Mediaset il presentatore avesse ottenuto il cachet stratosferico di 10 miliardi di lire all’anno.
Di alcune proprietà Baudo si era liberato negli ultimi anni della sua vita, quasi a voler facilitare quello che in realtà sta accadendo, un confronto serrato fra gli eredi: nel 2020 vendette la villa di Morlupo, vicino Roma, assegnando invece la Palazzina Borghese all’interno dell’amato paese al Comune. Stessa sorte per la villa in Sardegna in comproprietà con Katia Ricciarelli e venduta nel 2018 per 825mila euro. E di tanto altro si parla ancora, per esempio di tre immobili in centro a Londra, notizia però smentita al Fatto quotidiano dal commercialista Andrea Masini secondo il quale non di preziosi edifici nel cuore della capitale si trattava, bensì di casette sulla Manica cedute nel 2000. E c’è il capitolo della Starprogramme, liquidata nel 2017 ma che nel tempo incorporò altre società e le loro proprietà. Dopo essere finito però nell’inchiesta della Procura di Milano sui compensi in nero per le telepromozioni pare che il conduttore si sia deciso a fare chiarezza, al punto da rivedere anche l’organico delle persone a lui vicine sul lavoro.
Osservazioni che il commercialista ribadisce, parlando di una assoluta trasparenza dei movimenti, negli ultimi anni dedicati soprattutto alla gestione dei suoi problemi di salute, che poi l’hanno condotto alla morte. Nessuna incertezza, dunque. Intanto però sulla vicenda della spartizione non è stata ancora scritta la parola fine.