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 2025  dicembre 18 Giovedì calendario

Macchinari, formaggi e vini. Cosa succede all’export e quanto caleranno i dazi

La partita del Mercosur è ancora aperta. In gioco c’è la possibilità di creare la più vasta area di libero scambio al mondo, con oltre 700 milioni di consumatori, e la credibilità dell’Europa come partner commerciale, come ha evidenziato il commissario europeo al Commercio, Maroš Šefcovic, in un’intervista al Financial Times. Il voto dell’Italia sarà decisivo per dare il via libera all’intesa o formare una minoranza di blocco che potrebbe farla naufragare.
1 Cosa prevede l’accordo?
L’accordo con Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay prevede che, nell’arco di dieci anni, il Mercosur liberalizzi il 90% delle importazioni di beni industriali europei e il 93% dei prodotti agricoli, riducendo progressivamente le barriere. Attualmente le tariffe sono elevate. Parliamo di dazi fino al 35% sui ricambi auto provenienti dall’Ue, al 20% sui macchinari, al 18% sui prodotti chimici, al 14% su quelli farmaceutici, al 35% sui liquori e al 27% sui vini.
2 Quali sono i vantaggi?
L’accordo farebbe risparmiare alle imprese dell’Ue quattro miliardi di euro di dazi all’anno. Faciliterebbe le esportazioni con procedure doganali più semplici e consentirebbe alle imprese europee di presentare offerte per gli appalti pubblici in condizioni di parità con le imprese del Mercosur. Si prevede anche un accesso preferenziale esclusivo ad alcune materie prime critiche.
3 Quali sono le opportunità per il Made in Italy?
L’Italia può trarre benefici importanti dall’accordo, soprattutto per macchinari, automotive e farmaceutica. Confindustria ricorda che il Mercosur vale 14 miliardi per l’Italia. Secondo un’analisi d’impatto commissionata dal ministero degli Esteri nel 2021 per valutare gli effetti dell’accordo, entro il 2036, le esportazioni totali di beni e servizi dell’Ue aumenterebbero di circa 25 miliardi di dollari e l’Italia sarebbe uno dei maggiori beneficiari tra i 27, con una quota del 14% (3,5 miliardi di dollari). L’accordo, inoltre, riconosce 344 indicazioni geografiche europee, vietandone le imitazioni. E l’Italia vanta il maggior numero di indicazioni geografiche a livello europeo.
4 Perché gli agricoltori sono preoccupati?
Gli agricoltori europei temono la concorrenza dei prodotti sudamericani, in particolare zucchero, carne bovina, pollame, mais. La preoccupazione è che l’accordo faciliti l’ingresso di prodotti che non rispettano gli standard previsti nell’Ue.
5 Sono stati previsti dei meccanismi di tutela?
La Commissione europea ha fissato delle quote di importazione, con dazi ridotti o zero, per alcuni prodotti considerati «sensibili» come carne di manzo, pollame, zucchero. Inoltre tutti i prodotti importati devono rispettare le norme europee in materia di sicurezza alimentare. Il Parlamento europeo e il Consiglio, secondo quanto emerso ieri, avrebbero trovato un accordo preliminare su questo, che prevede l’introduzione di una soglia dell’8% alle importazioni, allo scattare della quale l’Ue potrebbe intervenire, e una dichiarazione sugli standard per i prodotti agroalimentari importati e sui controlli sanitari.
6 Tutto il settore agro-alimentare è contrario all’accordo?
No, a favore dell’accordo si sono espressi diversi comparti, dal vino ai formaggi. Anche Federalimentare spinge per la ratifica.
7 Quali sono i Paesi favorevoli alla ratifica e quelli contrari?
La Germania spinge per un via libera all’accordo che spera possa dare respiro alla sua industria in difficoltà. Tra i favorevoli ci sono anche la Spagna e i Paesi del Nord Europa. Polonia e Ungheria sono contrarie. Ma anche Austria, Irlanda e Francia frenano. Il governo francese chiede il rinvio del voto al Consiglio europeo. Se Roma si unirà a Parigi, potrebbe garantire al fronte dei contrari i numeri per bloccare l’accordo.
8 Come funziona il voto a maggioranza qualificata?
Per gli accordi commerciali in Consiglio è necessario raggiungere la maggioranza qualificata. Questo significa che devono votare a favore almeno 15 Stati membri dell’Ue su 27 e devono rappresentare almeno il 65% della popolazione complessiva dell’Unione europea. La «minoranza di blocco» invece si forma se un gruppo di almeno quattro Stati membri (che rappresentino il 35% della popolazione Ue) si oppone.
9 Qual è la posta in gioco per l’Europa?
L’accordo con il Mercosur, in una fase in cui l’Europa sta cercando di diversificare i partner commerciali, ha un valore geopolitico oltre che economico. «Un ulteriore rinvio rischierebbe di favorire gli Stati Uniti che vogliono costruire una relazione esclusiva con l’America Latina e in futuro potrebbero cercare di ostacolare l’intesa», sottolinea Antonella Mori, head Programma America Latina dell’Ispi. A chi paventa il rischio di un’invasione di prodotti agroalimentari dal Sud America, Mori ricorda che oggi la tecnologia rende più facile tracciare i prodotti e controllare che siano conformi agli standard Ue. Inoltre «gran parte dell’export agroalimentare del Mercosur ha come mercato di sbocco la Cina. L’impatto sull’agricoltura sarebbe quindi circoscritto e mitigato dalle clausole di salvaguardia».