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 2025  dicembre 17 Mercoledì calendario

Warner Bros respinge l’offerta di Paramount: “Chiede agli azionisti di votare contro gli Ellison”

Warner Bros Discovery è decisa a respingere l’offerta di Paramount. La società, che possiede forse il più grande archivio cinematografico del mondo, ha invitato i suoi azionisti a respingere l’offerta ostile da 108 miliardi di dollari avanzata dalla famiglia Ellison una settimana fa. Secondo il Financial Times, il timore è che il potenziale acquirente Larry Ellison non riesca a sostenere l’accordo. Nel mirino c’è il ruolo stesso del co-fondatore di Oracle, che non supporterebbe di persona l’operazione (è tra gli uomini più ricchi degli Stati Uniti) ma lo farebbe tramite il trust della famiglia, che vale quasi 250 miliardi di dollari in azioni Oracle, oggi scambiate intorno ai 188 dollari per azione e che hanno perso il 37% del valore di capitalizzazione negli ultimi 3 mesi.
La contesa per l’acquisizione si è intensificata qualche giorno fa, quando Paramount è entrata in una partita che sembrava già chiusa.
L’acquirente ormai certo sembrava Netflix, che aveva presentato una proposta da 83 miliardi di dollari – 23,25 dollari in contanti e 4,50 dollari in azioni per azione – per rilevare gli studios ma non le reti televisive, tra cui CNN, che WBD valuta tra 3 e 5 dollari ad azione.
Poco dopo, la famiglia Ellison – già presente nelle trattative – ha rilanciato con un’offerta ostile che superava di 18 miliardi quella di Netflix.
A sostenere l’offerta di Parmount c’è anche il genero di Donald Trump Jared Kushner, tramite la sua società di investimento Affinity Partners, motivo per cui l’offerta di Paramount è considerata vicina all’area trumpiana del Paese.
La stessa famiglia Ellison è vicina al presidente americano, che poco dopo la presentazione dell’offerta di Netflix ha precisato che le operazioni saranno soggette alla valutazione delle autorità competenti, ovvero quelle di Antitrust, che negli Usa non dipendono dal governo.
L’operazione Paramount-Wbd inoltre vede investimenti da fondi sovrani provenienti da Qatar,, Arabia Saudita e Abu Dhabi, con un peso totale id 24 miliardi di dollari, a fronte dei 12 miliardi di partecipazione degli Ellison. Questo, secondo l’Ft, è un altro dei punti di frizione per cui Wbd intende convincere gli azionisti a non credere nell’offerta.