Corriere della Sera, 17 dicembre 2025
Fincantieri, entro il 2030 50 miliardi di ordini
Fincantieri vara il nuovo piano industriale al 2030 e tiene la barra dritta sulla difesa, nonostante la possibilità di una pace fra Ucraina e Russia abbia ieri affondato il titolo in Borsa (-9,1%) assieme agli altri gruppi del settore. Fincantieri stima del resto che la spesa per la difesa dei governi sfiorerà i 3.000 miliardi di dollari nel 2030, con una crescita attorno al 19% nel settore navale. Il governo italiano intende per esempio stanziare 2,4 miliardi i 15 anni per potenziare e ammodernare la sua flotta di fregate e diversi altri Paesi hanno approvato programmi di rafforzamento delle Marine. Il gruppo ha perciò individuato potenziali commesse militari per oltre 56 miliardi fra 2026 e 2028 e ritiene di potersene aggiudicare con probabilità medio-alta per circa 23 miliardi. E i primi ordini potrebbero già arrivare nei primi mesi dell’anno prossimo. «Nei prossimi anni – ha anticipato l’amministratore delegato Pierroberto Folgiero – raddoppieremo la capacità produttiva dei cantieri italiani della difesa» Un’altra quota importante di commesse arriverà poi dal settore delle navi da crociera, mercato di cui Fincantieri controlla oltre il 49%, con 34 navi in portafoglio e consegne previste fino al 2036. Una di quelle già effettuate, a Virgin Cruises, attende però ancora di essere pagata per intero e il gruppo ha annunciato di aver prorogato la scadenza di un finanziamento da 495 milioni al cliente che non sarà più rimborsato a dicembre 2025 ma entro la fine del 2030. Nei prossimi cinque anni Fincantieri prevede di ottenere 50 miliardi di ordini, fra settore civile e militare. A fine piano il gruppo conta di raggiungere la soglia di circa 12,5 miliardi di ricavi, con un margine operativo lordo di quasi 1,3 miliardi e un utile netto di 500 milioni. Fincantieri sta puntando molto anche sulla difesa e sull’economia sottomarina.