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 2025  dicembre 17 Mercoledì calendario

«Indifferenza dopo la lista stupri». Il liceo Giulio Cesare occupato

Gli ultimi giorni di scuola, prima della chiusura per le festività natalizie, si fanno incandescenti sotto il profilo delle proteste studentesche nella Capitale. Consentendo per altro ai ragazzi di prolungare il periodo di «vacanza».
E così, a poca distanza dall’agitazione dichiarata dall’istituto Azzarita dei Parioli, anche lo storico liceo classico di corso Trieste, il Giulio Cesare, è stato occupato nella notte tra lunedì e martedì. Un gesto che, come scritto nel documento politico di rivendicazione, è strettamente collegato alla «lista degli stupri» comparsa nei bagni maschili un paio di settimane fa. «In seguito ai recenti avvenimenti la comunità studentesca ha deciso di dare continuità alle proprie proteste con l’occupazione dell’istituto – si legge nel volantino che non riporta però né firme né sigle —. Alla luce dell’assenza di un confronto costruttivo e del perdurare di un atteggiamento di indifferenza da parte della dirigenza, l’azione dell’occupazione si è configurata come l’unica opzione percorribile».
Alle 9 di ieri mattina molti gli studenti ancora assiepati fuori dai cancelli della scuola. Increduli e discordi con l’occupazione che viene attribuito a un gruppo di estrema destra. Ed è per questo che i Collettivi hanno affisso uno striscione con la scritta «Fuori i fasci dalla scuola». Una spaccatura che è dimostrazione di quanto la comunità scolastica del Giulio Cesare, come era già apparso evidente proprio in occasione della pubblicazione della lista degli stupri, sia divisa in due anime contrapposte.
La causa dell’occupazione, secondo gli studenti che hanno forzato le porte dell’ingresso e che si sono introdotti nelle aule, costringendo alla sospensione della didattica, è da imputare alla dirigente, Paola Senesi. «È evidente che alla dirigenza risulti scomodo riportare la realtà dei fatti per preservare il “bel volto” della scuola» si legge nel testo del documento. Troppo poco, secondo gli alunni del liceo classico, aver attivato nel 2017 un unico progetto dal nome «Pari e dispari», il cui decalogo è stato aggiornato 4 anni fa. Per tutte queste ragioni, dicono, sono stati spinti a occupare l’istituto: «Ci troviamo a dover commettere un atto forte per esasperazione». Solo in serata arriva la replica della preside: «Con profonda amarezza si comunica che la scuola è occupata. Con altrettanta fermezza si respingono le accuse contenute nel comunicato degli occupanti. Tra cui sono presenti persone a volto coperto, condizione che ostacola il dialogo e il confronto. La scuola non è un luogo da occupare, ma una comunità da costruire».