Corriere della Sera, 17 dicembre 2025
Il pranzo al Quirinale (e gli auguri a Giorgetti)
A scorrere le foto, dove la stretta di mano tra Sergio Mattarella e Giorgia Meloni è suggellata dal sorriso di entrambi, lo scontro tra l’uomo del Colle più alto e la donna di Palazzo Chigi sembra una storia lontana. Invece domani sarà passato solo un mese da quella prima pagina con cui La Verità denunciava il fantomatico «Piano del Quirinale per fermare la Meloni». I vertici di FdI lo presero per buono, scatenando una tensione istituzionale senza precedenti. E se dimenticare non è forse possibile, il consueto pranzo offerto dal presidente della Repubblica alla premier e ai membri del governo in vista del Consiglio Ue ha formalmente ripristinato la normalità dei rapporti. «Com’è andata? Tutto tranquillo, come se non fosse successo niente», ha commentato sottovoce uno dei commensali. A tavola, nessun membro del governo avrebbe fatto cenno al discorso del capo dello Stato lunedì alla Farnesina, durissimo contro Mosca e denso di preoccupazione per l’attacco all’Europa, all’Occidente, ai nostri valori. «Non sono consentiti errori», ha ammonito Mattarella. Non ha nominato Putin, né Trump, ma ha denunciato i pericoli per la democrazia che arrivano da Est, come da Ovest. Alla vigilia dell’intervento di Meloni oggi in Parlamento, il presidente si è limitato a fare domande sui principali nodi della politica estera e sulle trattative di pace per l’Ucraina. Il sostegno a Kiev non è in discussione, ma la premier e Tajani hanno spiegato perché il governo italiano frena sugli asset russi congelati: «La base giuridica è molto fragile». Al pranzo c’erano i ministri Tajani, Crosetto, Giorgetti, Urso, Lollobrigida, Piantedosi, Pichetto, i sottosegretari Mantovano e Fazzolari e non c’era il convitato di pietra, Salvini. Quando Meloni ha augurato «buon compleanno» a Giorgetti, che ieri festeggiava 59 anni, Mattarella ha fatto stappare una bottiglia di spumante: rigorosamente italiano, per la gioia del ministro dell’Agricoltura.