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 2025  dicembre 15 Lunedì calendario

Il tycoon che genera decine di figli negli Usa (e non li conosce)

La filosofia che nutre questa storia – degna di un racconto di fantascienza di Philip K. Dick tipo Progenie – è tanto semplice da lasciare senza fiato: se sei ricco puoi fare quello che vuoi.
E la storia è questa, come ha ben illustrato ieri il Wall Street Journal: Xu Bo, un miliardario cinese diventato straricco grazie ai giochi online (guarda caso, di fantasy), ha messo su un «programma» per mettere al mondo i suoi eredi, attraverso gravidanze surrogate, negli Stati Uniti.
La questione è venuta alla luce quando Amy Pellman, una giudice per la famiglia di Los Angeles, insospettita dalle numerose pratiche di riconoscimento tutte legate al suo nome, ha sospeso la pratica. Portando però alla luce un fenomeno in corso da anni e possibile soltanto grazie alle leggi che, negli Stati Uniti, permettono senza troppe difficoltà la gestazione per altri.
Secondo il Wall Street Journal, che ha cercato conferme alle indiscrezioni uscite dal tribunale, un portavoce della Duoyi Network, l’azienda del tycoon nato nel 1977 a Wuhan, nella Cina centro-orientale, avrebbe negato tutto definendo la questione come «pura fantasia».
Ma facendo un po’ di ricerca online in Cina si troverebbero al contrario diverse conferme: non solo Xu Bo sarebbe già il padre di almeno cento bambini – tutti maschi, perché «sono superiori alle femmine» – al momento affidati alle cure di levatrici a Irvine, in California, in un limbo legale visto che il tribunale di Los Angeles ne ha sospeso il riconoscimento: e lui non li ha mai nemmeno visti. Ma avrebbe addirittura trecento altri bambini sparsi per la Cina: alcuni ottenuti attraverso la surrogazione, altri da amanti consenzienti ma fuori dal matrimonio.
«Ufficialmente» Xu avrebbe dodici figli da sei donne diverse, nessuna delle quali sposata. Perché? «Io non credo nel matrimonio – ha risposto una volta Xu Bo a una domanda specifica – perché spesso le coppie divorziano e le donne pagano il prezzo più alto. Io ritengo invece che se un uomo e una donna si uniscono senza ufficialità, nel caso di un litigio è tutto più semplice».
Risposta che non ha convinto molto: che significa che è più facile (per la donna)? Ma al di là di questa visione semplicistica della vita – in Cina si racconta come Xu abbia avuto un’infanzia difficile: suo padre lo picchiava e ha abbandonato sua mamma – la vicenda dell’«imperatore della vita reale» come è definito il re dei giochi online, ha scoperchiato un fenomeno sempre più diffuso tra i ricchi cinesi, desiderosi di «regalarsi» un numero sufficiente di eredi tra i quali scegliere il successore più adatto (proprio come avveniva tra i sovrani dinastici) e magari sfruttare il potere del denaro per selezionare i geni materni: bellezza, intelligenza, forza.

Per questo nella Repubblica Popolare oggi sono sorte agenzie specializzate. Sempre il Wall Street Journal spiega che Wang Huiwu, un importante manager, avrebbe pagato modelle americane e altre donne «superiori» per ottenere ovuli al fine di procreare dieci bambine destinate, una volta cresciute, ad essere date in matrimonio ad altrettanti «uomini di potere». Il fine: stringere alleanze tra famiglie importanti come si faceva nella Cina imperiale.

Accanto a questi casi limite, ci sono i tanti (tantissimi) ricchi cinesi che – magari per mancanza di tempo o più semplicemente per l’età avanzata – si affidano alla maternità surrogata per dare continuità al proprio lignaggio. Per non parlare delle coppie omogenitoriali – non riconosciute nella Repubblica Popolare – che solo così possono sperare di incontrare la gioia di avere un figlio o una figlia.
Tutti questi cinesi appartengono a un tempo ipermoderno paradossalmente ripiegato su quel passato dinastico che Mao Zedong aveva deciso di combattere. Durante la Rivoluzione culturale (1966-1976) il Grande Timoniere aveva ordinato alle guardie rosse di distruggere «i quattro vecchi»: costumi, abitudini, cultura e pensiero tradizionali, considerati ostacoli alla società socialista.
Oggi gli alfieri della Cina che sta conquistando il mondo dopo aver assimilato a passi da gigante tecnologia e scienza dell’Occidente, si ritrovano a gestire lo spazio privato esattamente come il protagonista del film Lanterne Rosse, di Zhang Yimou, un ricco signore attorniato da numerose mogli alle quali concede privilegi soltanto se gli generano un erede maschio. E a Gong Li, che mente sperando di restare incinta, riserva la punizione più spietata, lui che dispone della vita e della morte: la fa impiccare.