Il Messaggero, 14 dicembre 2025
Gabriella Germani: "Il mio lavoro è far ridere, ma ora soffro per un cane"
È apprezzata dal pubblico televisivo come straordinaria imitatrice Monica Bellucci, Mara Venier, Barbara Palombelli etc. – però ci tiene a sottolineare che è anche una conduttrice. Con una laurea in Legge attaccata al muro. Lei è Gabriella Germani, classe 1969, nata a Sora (Frosinone), ma felicemente romana dal primo anno di università («Non potrei vivere da nessun’altra parte»), che si presenta al Messaggero con una scatola di scorzette d’arancio al cioccolato. Apprezzatissima da tutti.
Come se la passa?
«Così e così. Ogni tanto ho un po’ di pensieri».
Di che tipo?
«Prima, anni fa, mi ritrovavo a ragionare dicendomi “Farò, farò, faro”, adesso “Ho fatto, ho fatto, ho fatto”, cosa che mi serve per non buttare via tutto visto che il mio lavoro vive di periodi in cui si fanno tante cose e altri in cui se ne fanno meno. A darmi tranquillità l’idea giovanile di poter sempre fare l’avvocato».
Davvero cambierebbe vita?
«No. Però ho chiesto a un mio amico informazioni sull’esame di Stato, che pensavo di superare senza particolari problemi – sono sempre stata una secchiona – però mi ha ricordato che prima dovrei fare due anni di praticantato, senza essere pagata... Avevo completamente rimosso questo passaggio. Direi che sto bene così (ride, ndr)».
Va bene, ma a 56 anni il suo bilancio com’è, positivo o negativo?
«Mi sento in credito perché, come imitatrice, ho fatto tutto. Come conduttrice no, anche se quando mi sono state date delle opportunità sono sempre andate bene. Il mio problema è che sono una tanica bucata».
Questa me la deve spiegare.
«Mi arriva tutto, ma ogni volta si disperde e devo ricominciare daccapo».
E perché la tanica si buca?
«Perché non ho un agente con la A maiuscola. Ne prendo uno, gli regalo un po’ di soldi, perché a me il lavoro arriva comunque mentre lui non me lo procura, e poi lo cambio. Posso fare un appello a quelli bravi?».
Prego.
«Sono qui e sono in cerca. Parliamoci (lo dice con la voce di Monica Bellucci, poi scoppia a ridere, ndr). Ho appena vinto il Premio Antenna d’oro per lo show Audiscion di Rai2».
Che non ha avuto ascolti travolgenti, vero?
«Sì. Ha stentato perché in quei giorni è morto Papa Francesco. Il periodo non è stato tra i più fortunati, però sono stata segnalata lo stesso dal giornalista Sergio Fabi».
È vero che è anche nel cast del nuovo film di Enrico Vanzina?
«Sì. Ma non posso dire altro. Interpreto una cronista. Del Messaggero...».
Lo so. Lei per anni ha lavorato al fianco di Fiorello: perché si è interrotta la collaborazione?
«Non abbiamo più lavorato insieme perché cambiano i tempi, cambia il modo di fare programmi e non è detto che una cosa che abbia funzionato in passato oggi possa avere lo stesso riscontro. Le scelte per i suoi show le fa lui, quindi probabile che li abbia impostati senza aver bisogno di una professionalità come la mia. Io me lo spiego così».
Siete comunque rimasti in contatto? Per dire, a Natale vi fate gli auguri o vi siete persi di vista?
«Ci siamo un po’ persi, però io so che ci vogliamo sempre bene».
Perché nei confronti degli imitatori tanta gente, soprattutto in alcuni ambienti dello spettacolo, arriccia sempre il naso con un’aria di sufficienza?
«Siamo snobbati, è vero. Succede perché l’imitazione intesa come semplice replica della voce, è banale. E io sono la prima a non apprezzarla. Il bravo imitatore interpreta il personaggio, fa un lavoro attento e scrupoloso sui dettagli. Io provo sempre a fare così. Colleghe bravissime come Paola Minaccioni e Paola Cortellesi l’hanno sempre fatto in maniera formidabile».
È vero che come attrice vorrebbe affrontare un ruolo drammatico?
«Sì, certo. Mi sento portata per i drammi. Pur essendo abbastanza ottimista, la mia natura è un po’ tormentata e malinconica. Sono una solitaria. Mi piace viaggiare da sola con la mia moto, per esempio».
Si è laureata in Legge con una tesi sul “Diritto alla dignità del lavoratore": nel suo ambiente come siete messi?
«Malissimo. Faccio un esempio. Poco fa mi hanno chiamato per conto di un conduttore notissimo: “Ci fai due voci? Quanto costa? Tanto manco ti si vede, dai, che ci vuole? Devi dire due cose e basta"».
Chi era?
«Non posso dirlo. Comunque gli ho detto di rivolgersi al mio agente, ma come tante altre volte sono spariti. Insomma, quello che faccio per certe persone è una specie di gioco, come se io non lavorassi insieme a un autore con il quale scrivo tutto quello che faccio. Per non parlare dei pagamenti che arrivano dopo otto-dieci mesi, di quei dirigenti che vorrebbero darmi i compensi di vent’anni fa, o delle mancate citazioni per il lavoro fatto con la voce...».
Succede davvero?
«Certo. Io mi batto tantissimo per questo diritto: sono una persona diretta, non parlo mai alle spalle delle persone con cui lavoro. Magari dico che non si può fare, e rinuncio, ma devo andare a lavorare contenta. Non posso cercare di far ridere essendo incazzata. Il premio che ritirerò il 31 gennaio lo dedicherò proprio a quei colleghi artisti, seri e bravi, che meno fortunati di altri vengono trattati male da chi ce l’ha fatta».
A chi si riferisce?
«A quei colleghi che denigrano il lavoro altrui. Le battute si fanno sui potenti, non su chi è in difficoltà. È troppo facile e superficiale comportarsi così. Succede spesso, ahimé».
L’ultima volta che ha provato questo fastidio quando è stato?
«Quando abbiamo fatto Audition su Rai2 ho sentito dire di tutto. Non voglio fare la permalosa, sia chiaro, è solo questione di rispetto».
Fra i tanti che ha imitato nella sua lunga carriera, chi si è offeso più degli altri?
«I politici non se la prendono mai, I conduttori e le conduttrici sono molto permalosi».
Sta parlando di Maria De Filippi?
«No, lei non se la prende mai. Si diverte. L’agente di Monica Bellucci, invece, si arrabbiò. Mi impedì dopo una sola puntata di continuare a fare Colorado su Italia 1. Lei no. O almeno, quando l’ho conosciuta da Fiorello, è stata molto simpatica».
Nel 2015 fu invitata alla Camera dei deputati con il suo spettacolo “Gabriella Germani e le sue donne: le altre facce della politica”. Fra le esponenti di oggi chi imiterebbe?
«Giorgia Meloni sicuramente».
E Silvia Salis, la sindaca di Genova, in grande ascesa nel Pd?
«Mi sembra preparata, ma non mi ispira. Però dovrei studiarla di più. Pensavo lo stesso di Virginia Raggi, poi Fiorello mi convinse a farla e andò benissimo. Trovai la chiave della scolaretta che imparava tutto a memoria, come per un’interrogazione sulle tabelline o gli affluenti del Po. Mi faccia dire, però, che non sono né di destra né di sinistra: sono a favore dell’eutanasia ma anche della legittima difesa».
Lei fin qui è stata più o meno fortunata?
«Ho avuto sicuramente fortuna quando contattai la redazione di Viva Radiodue di Fiorello, quando al suo fianco aveva Marco Baldini, e dopo due giorni mi richiamarono. E anche quando lavoravo in un villaggio Valtur e venne Mogol, che mi offrì subito di lavorare in Umbria come pr per il Cet, la sua scuola musicale. Non posso lamentarmi. Adesso sto lavorando al mio nuovo One Woman Show per i teatri».
La cazzata della vita qual è stata?
«So bene qual è e se tornassi indietro non la rifarei. Però non posso dire qual è, mi dispiace».
I segni li ha portati a lungo?
«Ci sono ancora».
La lezione più importante di quest’anno che sta finendo?
«L’ho avuta dalla mia amatissima cagnolina Camilla, un incrocio fra un volpino e un Jack Russell, che dopo 17 anni insieme sta morendo. Mi ha insegnato che si può vivere con poco e stare bene. Se vedo una giornata di sole, io sono felice così. Non sono mai stata ambiziosa, forse è un mio limite: mi basta poco. Però con dignità».
E l’amore?
«Sono sola. In questo momento la mia situazione sentimentale è con Camilla. Non so come farò senza di lei perché ormai fra pochissimo mi lascerà per sempre. Io preferirei parlare di mesi, ma il veterinario mi dice che ogni settimana insieme è guadagnata. Non voglio pensarci».