il Fatto Quotidiano, 13 dicembre 2025
Guerra a Gaza, il governo Meloni informato del sorvolo di Bibi ha ignorato la Cpi: “Missione diplomatica”
A fine settembre il governo italiano era stato informato e aveva autorizzato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a sorvolare l’Italia per andare all’Assemblea dell’Onu a New York e incontrare il presidente americano Donald Trump. Nessun problema per l’esecutivo di Giorgia Meloni e nessuna intenzione di dare seguito al mandato di arresto della Corte Penale Internazionale che comunque non sarebbe ancora arrivato. Tutto per il carattere “eminentemente diplomatico della questione” che il governo “non ha interesse a ostacolare”.
A scriverlo per la prima volta nero su bianco è il ministero degli Esteri italiano guidato da Antonio Tajani in una risposta scritta a un’interrogazione della deputata del M5S Stefania Ascari. Tutto era nato dopo la notizia, riportata da Haaretz, che l’aereo di Stato di Netanyahu “Wings of Zion” avesse evitato di sorvolare Spagna e Francia per andare a New York passando invece da Italia e Grecia. La deputata del M5S aveva presentato un’interrogazione al governo chiedendo se i ministri competenti fossero stati informati, se ci fossero stati contatti diplomatici con Tel Aviv e se l’Italia voglia dare seguito al mandato di arresto della Cpi. A rispondere è stato il sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli che, in premessa, ha spiegato che alla Farnesina non era arrivata alcuna richiesta per sorvolare il Paese da parte di quello israeliano, mentre era stata informata la Difesa: “Sentito questo ministero della Difesa, l’autorizzazione al volo è stata concessa dall’autorità militare competente, a seguito di una richiesta di sorvolo presentata direttamente al Csa – Comando squadra aerea – Stato Maggiore, ai sensi della direttiva aeronautica militare” per un velivolo “che recava a bordo l’indicazione Head of State”.
A ogni modo, il sottosegretario agli Esteri specifica che il governo italiano, comunque, non avrebbe dare seguito al mandato di arresto della Cpi specificando che comunque al momento non è arrivata alcuna richiesta allo Stato italiano: le iniziative di Netanyahu erano “di carattere eminentemente diplomatico, che non è nell’interesse dell’Italia, né della regione mediorientale, ostacolare”. Il governo italiano, continua Silli, “ritiene opportuno favorire ogni occasione di dialogo utile a sostenere percorsi di de-escalation e a promuovere prospettive concrete di pace e stabilità, a beneficio anche e soprattutto della popolazione civile di Gaza, duramente colpita dal conflitto”. Quella missione, conclude il sottosegretario, ha portato a “significativi progressi” per la pace a Gaza. Il sottosegretario poi conclude spiegando che continuerà ad assicurare “il pieno rispetto degli obblighi internazionali” della Cpi.
Per la deputata Ascari la risposta “è clamorosa” perché, nel caso in cui dovesse arrivare la richiesta di arresto, “mi aspetto che Tajani dichiari pubblicamente questo cambio di posizione del governo, dicendosi pronto ad arrestare il criminale di guerra e contro l’umanità Netanyahu, che ancora oggi a Gaza porta avanti il genocidio, uccidendo neonati che muoiono di freddo per il blocco di aiuti”.