corriere.it, 14 dicembre 2025
Milano, Salvini risponde a Sala: «Strade piene di fascisti? Io vedo solo maranza». La stoccata a Fontana: «I soldi per le case popolari li metto tra un’amatriciana e l’altra»
«Se il problema a Milano sono i fascisti in strada, come dice Sala, abbiamo un problema a Palazzo Marino. Le strade di Milano per me sono piene di maranza e clandestini». Risponde così il vicepremier Matteo Salvini, dal palco della festa provinciale della Lega, alle parole del sindaco Beppe Sala, pronunciate durante la commemorazione delle vittime della strage di piazza Fontana. «Ma era sobrio?», chiede il leader del Carroccio, giocando sull’ironia. L’invito che rivolge al numero uno della giunta, parlando con i cronisti, è di «tornare alla serietà: il sindaco di Milano dovrebbe pensare ai problemi di Milano, che non sono le strade invase da fascisti», precisa Salvini, ponendo l’accento, invece, sul tema della sicurezza, «che lo stesso sindaco ha negato per troppo tempo».
Per il leader della Lega, la polizia locale di Milano dovrebbe essere usata «maggiormente non per fare multe dalla mattina alla sera. Così potremmo fare un bel lavoro di squadra», ribadendo al contempo l’impegno del governo ad assumere più forze dell’ordine e ad accendere più telecamere. Il tema della sicurezza, appunto, è uno di quelli – insieme alla mobilità – sui quali si giocherà buona parte della contesa elettorale. Le due scuderie, centrodestra e centrosinistra, lo sanno e scaldano i motori. Il centrodestra stavolta non vuole arrivare impreparato e rivivere il passato, quel 2021, quando si arrivò a pochi mesi dalle elezioni a scegliere quello che sarebbe stato lo sfidante del sindaco Beppe Sala.
Il vento che tira nella coalizione ora sarebbe cambiato. «A inizio del 2026 conto che il centrodestra indichi un candidato sindaco». Meglio un civico o un politico? «Basta che sia uno o una che ama Milano e che ci dedichi 24 ore al giorno. Sala – aggiunge Salvini – è una persona valida però mi sembra che abbia perso un po’ di voglia, un po’ di sprint». Pertanto Salvini ribadisce che «presto» arriverà il nome del futuro candidato allo scranno più alto di Palazzo Marino, visto che «non stiamo facendo una bella figura. Ogni settimana sequestrano palazzi». Sedici mesi, dunque, alle elezioni. Si corre per iniziare a scrivere il programma. «Basta lasciare in mano ad altri una città così importante e speciale», aggiunge dal palco il segretario Massimiliano Romeo, sottolineando che a Milano servono poteri speciali e la Lega è al lavoro per scrivere una carta per la città.
Tra i presenti alla festa del Carroccio, anche la vicesegretaria Silvia Sardone, il segretario provinciale Samuele Piscina, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. È vuota la sedia riservata al presidente della Regione Attilio Fontana, un’assenza che non passa inosservata, dopo l’acceso confronto nel direttivo della Lega lombarda, con vivaci discussioni tra «nordisti» e salviniani. Al governatore Fontana, pur non citandolo in modo diretto, si rivolge dal palco il leader del Carroccio. «Cantieri aperti e case popolari: chi è che sta mettendo i soldi? Il ministro Salvini. Tra un’amatriciana e una carbonara trova i soldi per sistemare le case popolari...». Battuta che replica a quella di Fontana, che in un’intervista al Corriere aveva dichiarato che «l’amatriciana piace a tutti», commentando così l’assenza del governo alla Prima della Scala e spiegando che «il Nord a Roma dà fastidio». «Di Nord – precisa Salvini – non si parla sui giornali, te lo porti dentro a Roma quando fai le tue battaglie politiche».