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 2025  dicembre 14 Domenica calendario

«Il rogo, l’alluvione: ci sentiamo traditi» E Stromboli vuole separarsi da Lipari

Iddu, come qui chiamano il vulcano, dà sempre il suo meglio se lo guardi dal mare e ti piazzi davanti alla sciara, la striscia di sassi e sabbia formata dalle colate vulcaniche che dalla cima si tuffa in acqua. E di notte, per strada, in questa isola eoliana di vento e lava vietata alle macchine in cui la luce elettrica arrivò nelle case nell’agosto del 1977 (nella frazione di Ginostra nel 2004), è ancora possibile camminare avvolti solo dal chiarore di stellate straordinarie. Ma a Stromboli l’umore è cambiato. La ferita dell’incendio divampato il 25 maggio 2022 durante le riprese della fiction Rai «Sempre al tuo fianco» che aggredì la vegetazione denudando l’isola al punto che, tre mesi dopo, un’alluvione provocò un irrefrenabile fiume di fango e ingenti danni all’abitato, non ha mai smesso di sanguinare.
Sopravvissuta al disastro ecologico e all’assenza di attenzione (i danni non sono stati mai riparati), Stromboli ha deciso di fare da sé e ha istituito un comitato per la separazione dal comune di Lipari con tanto di raccolta firme che potrebbe portare al referendum. Il quorum di un terzo degli aventi diritto al voto (263 su 787) per richiedere la consultazione è stato raggiunto e superato in un attimo (350 firme raccolte). Una secessione vera e propria. Come quella ottenuta nel 2007 da Formentera, l’isola spagnola delle Baleari altrettanto piccola, famosa e fascinosa, che da allora è politicamente indipendente da Ibiza. «Nel nostro caso la separazione sarebbe solo amministrativa – puntualizza Gianluca Verzelli, vicepresidente della Proloco di Stromboli, tra i promotori dell’iniziativa —. Gli stromboliani si sono sentiti abbandonati e traditi, visto che nelle casse del Comune di Lipari ci sono ancora 15 milioni di euro ottenuti all’epoca dell’alluvione come fondi straordinari e nessun risarcimento ai danneggiati è ancora arrivato... Separarsi dall’isola madre porterebbe a moltissimi vantaggi. Questo è un posto unico al mondo, straordinario, e necessita di interventi mirati da gestire in loco e in autonomia. Problemi compresi».
Come l’invasione massiccia delle capre. Perché a Stromboli, nel villaggio di 60 anime di Ginostra, sul versante nordovest dell’isola, agli abitanti, ai muli, gli asini e le carriole cingolate che si arrampicano per i viottoli e le scalinate di pietra lavica per portare vettovaglie e bagagli dei turisti, da tempo si affianca un esercito di oltre millecinquecento ruminanti che pascola indisturbato, distruggendo strade e muretti di cinta. «Mangiano tutto quello che trovano a tiro per cui non si riesce più a coltivare nulla – continua Verzelli —. Con l’intervento del dipartimento delle foreste dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura ne sono state portate via 400 ma non basta. Se avessimo un potere di spesa autonomo affronteremmo anche il grosso problema di rifiuti: la raccolta è molto complessa».
La strada per l’indipendenza è ancora lunga. L’istanza ora va al vaglio dell’Assessorato Autonomia locali della Regione, servirà poi una deroga normativa e solo dopo si potrà parlare di referendum, ma Stromboli, nella sua battaglia, ha un’arma a favore. Nel minuscolo borgo immortalato da Roberto Rossellini in Stromboli (Terra di Dio), capolavoro di cinema e d’amore (per Ingrid Bergman), gli abitanti sono aumentati. E fra le 600 anime dell’isola, 94 sono bambini in età scolare. Motivo in più, secondo il Comitato, per avviare un percorso virtuoso come «modello pilota per l’autonomia». «Agli Stati Generali delle Isole minori marine che si è tenuto a ottobre a Lipari, si è parlato molto di spopolamento ma noi siamo in crescita demografica, in controtendenza anche col dato nazionale – chiosa Verzelli —. Pensi che dal 26 ottobre la squadra di calcio di Stromboli partecipa nuovamente al campionato di terza categoria; dal 2020 mancavano i giocatori, che ora ci sono. Dimostrazione che questa è anche l’isola dei giovani».