Corriere della Sera, 14 dicembre 2025
Collaboratori di Sánchez sotto accusa per molestie
Di nuovo sotto assedio lo spagnolo Pedro Sánchez, il premier socialista che contro tutti i pronostici guida la locomotiva economica d’Europa ma non riesce a scrollarsi di dosso i tanti (troppi?) scandali del suo «circolo magico». Stavolta l’affondo viene dalle donne, dentro e fuori dal suo stesso partito. Già alle prese con l’arresto del «faccendiere» del Psoe Leire Díez, accusato di una truffa da 133 milioni, e con altri casi di corruzione che hanno coinvolto i suoi più stretti (ormai ex) collaboratori, Sánchez deve affrontare una serie di denunce per molestie contro dirigenti del Partito, in varie sedi. Il #metoo socialista, per un auto-proclamato «femminista», rischia di essere una macchia più infamante delle inchieste giudiziarie sugli «affari» di moglie e fratello. Sánchez resiste, ancora, alle pressioni degli alleati che vogliono «una profonda ristrutturazione» del governo. E prende tempo: non ci sarà all’ultima sessione plenaria del Congresso dei Deputati. Arrivederci nel 2026.