17 aprile 2025
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Biografia di James Woods (James Howard W.)
James Woods (James Howard W.), nato a Vernal (Utah, Stati Uniti) il 18 aprile 1947 (78 anni). Attore. Un Golden Globe. Tre premi Emmy. È stato candidato due volte agli Oscar, ma senza mai vincerlo • Interprete versatile, grande fascino e grande talento. «Il volto segnato dai tratti marcati, lo sguardo intenso, la recitazione nervosa e sottile, mai banale, hanno destinato W. soprattutto all’interpretazione di personaggi violenti, infidi, psicopatici o profondamente travagliati» (Treccani) • Filmografia ampia e non sempre di qualità, spesso relegato in ruoli secondari, anche se di spessore. Venuto su alla scuola di Broadway, debuttò sul grande schermo in I visitatori (Elia Kazan, 1971), amara riflessione sulla guerra in Vietnam. Dopo alcuni ruoli minori per registi importanti (Sydney Pollack, Arthur Penn, Robert Aldrich), si rivelò al pubblico nel ruolo di un poliziotto assassino in Il campo di cipolle (Harold Becker, 1979), nel delirante Max Renn di Videodrome (David Cronenberg, 1983), a fianco di Robert De Niro in C’era una volta in America (Sergio Leone, 1984), e nella parte del giornalista fallito e disperato in cerca di riscatto Richard Boyle in Salvador (Oliver Stone, 1986). Una serie di polizieschi di qualità, come Bestseller (John Flynn, 1987) Indagine ad alto rischio (James B. Harris, 1988) e Verdetto finale(Joseph Ruben, 1989). Prese parte, non da protagonista ma con la consueta incisività, in Lo specialista (Luis Llosa, 1994), Casinò (Martin Scorsese, 1995), Nixon – Gli intrighi del potere (Oliver Stone, 1995), L’agguato (Rob Reiner, 1995), Il giardino delle vergini suicide (Sofia Coppola, 1999), Fino a prova contraria (Clint Eastwood, 2001). Negli ultimi anni, Scary Movie 2 (Keenen Ivory Wayans, 1958) o John Q (Nick Cassavetes, 2002) e Sotto assedio - White House Down (Roland Emmerich, 2013) • Alto 1 metro e 80 • Ambidestro, cioè sa scrivere sia con la mano destra sia con la mano sinistra • Membro del Mensa, la società mondiale di uomini con quoziente intellettivo uguale o superiore al 98° percentile • Compiuti i 70 anni ha deciso di lasciare il cinema per dedicarsi ai suoi hobby: la fotografia, l’antiquariato e il poker • La decisione fu presa dopo la morte della madre e del fratello, Michael, Fu il suo agente immobiliare, Allen Gammons, a dare l’annuncio ai giornali. Secondo quanto riferito a Variety, Woods si ritirava dall’industria dello spettacolo «con l’intenzione di semplificare la sua vita. Per questo venderà le sue numerose proprietà su entrambe le coste».
Titoli di testa «Per tutta la mia carriera a Hollywood, mi hanno chiesto di scrivere un libro sulla mia vita. Ma tutti questi racconti verità dei divi, non mi sono mai piaciuti. Non sono uno che bada alle sciocchezze…» [dal suo sito, jameswoods.com].
Vita Figlio di un ufficiale dell’esercito, Gail Woods, morto durante un intervento chirurgico mentre lui è ancora bambino. «I miei genitori si amavano. Sono cresciuto in una casa piena d’amore e di rispetto assoluto. Mio padre lavorava duramente e mia madre gli era incredibilmente devota. Posso affermarlo con certezza, senza ombra di dubbio: sono stato cresciuto con quel tipo di amore che si sogna soltanto. Mia madre e mio padre amavano me e mio fratello come si ama l’aria che respiriamo—per necessità. Per loro era una necessità amarci, come se una chiamata profonda, inscritta nei geni, risuonasse nei loro cuori, nelle loro menti e nelle loro anime. È quello il tipo di amore cui ho sempre aspirato» • La mamma, Martha, origini irlandesi, si risposa con un Thomas E. Dixon, e va a vivere a Warwick, Rhode Island. I bambini sono cresciuti nella fede cattolica, James fa anche il chierichetto • È un ragazzino brillante. Ancora prima di finire le superiori, è ammesso a un corso di algebra lineare alla Università della California. «Avevo un quoziente intellettivo di 184. Ero intelligente, prima di diventare attore. Avevo i punteggi più alti nella mia scuola, e dieci anni dopo, anche mio fratello li ha ottenuti. Mio fratello era la persona più colta al mondo. Non c’era un argomento di storia su cui non potesse parlare per 20 minuti. Quando abbiamo attraversato il Paese in auto, ovunque fossimo, diceva cose tipo: “Oh sì, qui Lewis e Clark...” e iniziava a raccontare. Io gli dicevo: “Dio, come fai a sapere tutte queste cose?”» • Vuole fare il medico, e studiare oculistica. Vince una borsa di studio per il Massachussetts Institute of Technology di Boston, e si specializza in scienze politiche. Negli anni del college recita in 36 spettacoli studenteschi. Capisce che è la recitazione, la sua vera passione. Anni dopo Woods dirà che deve tutto a Tim Affleck, padre degli attori Ben e Casey Affleck, direttore alla Theatre Company of Boston, che lui frequentava tra una lezione e l’altra. «È stata una decisione molto straziante e dolorosa per me—nel mio ultimo anno al MIT, con un posto nella High Dean’s List e borse di studio complete — decidere che forse volevo diventare un artista. Penso che sia davvero qualcosa che mio padre avrebbe capito. Che io guadagni 30 mila dollari al giorno o il minimo sindacale, ho trovato qualcosa che amo davvero, e questa è una cosa che lui avrebbe ammirato» • Nel 1969, un semestre prima di laurearsi molla l’università. Assieme a Martin Donovan, vanno a New York a tentare la fortuna • Quando dice alla madre che cosa aveva fatto, lei lo guarda e gli dice: «Esci e mi prometti questa unica cosa, promettimi. Non mi importa se ci riesci o fallisci, o se ti perdi lungo la strada. Ma in ogni singolo giorno della tua vita, proverai sempre di fare del tuo meglio. Ed è una promessa che ho mantenuto per 45 anni» • Gli inizi sono molto difficili. «Ho dovuto lavorare duramente per ciò che ho ottenuto. Ho visto altre persone con il nepotismo, la ricchezza o un aspetto fisico da modello che se la cavavano facilmente, mentre io sentivo di dover sgobbare moltissimo per far capire che valevo. Nessuno è mai venuto a dirmi “Facciamo di Jimmy Woods una stella”. Anzi, all’inizio la frustrazione era grande, sono caduto in una profonda depressione. Una volta, sono rimasto seduto su una sedia per diciotto giorni. Sono riuscito a uscirne, ma ci sono voluti tre anni di terapia».
Amori Sposato tre volte (con Kathryn Morrison, Sarah Owen e, ora, con Sara Miller), ma non ha mai avuto figli.
Dolori Suo fratello, Michael Jeffrey Woods, anche lui attore, morì d’infarto all’età di 49 anni. Lui fece causa al Kent Hospital di Warwick, Rhode Island, accusando i medici di negligenza.
Scazzi Nel 1988 lui e la sua fidanzata di allora denunciarono per molestie una ex di lui, Sean Young, accusandola di aver lasciato una bambola sfigurata davanti alla loro porta d’ingresso e di aver calpestato le loro costosissime aiuole. Il caso fu risolto in via extragiudiziale nel 1989 • Nel 1992 licenziò il suo agente per non avergli detto che Quentin Tarantino gli voleva offrire la parte di Mr. Orange in Le Iene.
Incidenti Il 14 dicembre 2015, mentre guidava la sua Jeep Grand Cherokee lungo la Interstatale 70 nel Clenwood Canyon, Colorado, durante una tempesta di neve, un automobilista che viaggiava troppo forte perse il controllo e si schiantò. Furono coinvolte cinque macchine. Woods sterzò bruscamente per evitare l’incidente, la sua auto scivolò all’indietro, colpì un guardrail a 30 metri sopra il fiume Colorado. Riportò una lieve commozione cerebrale.
Politica Elettore democratico fino alla messa in stato d’accusa di Bill Clinton nel 1999, poi divenne conservatore e si spostò via via sempre più a destra. Favorevole alla pena di morte. Pro Israele e anti islamici. A un certo punto disse che a Hollywood non lo facevano più lavorare perché non stava con la cricca degli attori di sinistra, che dietro ogni persona di sinistra si cela un fascista, che quelli che per Bill Gates sono sogni per lui sono incubi, che i film di Hollywood di oggi fanno schifo perché orientati ideologicamente. Nel 2000 disse di essere stato probabilmente l’unico elettore di George W. Bush in tutta Los Angeles. Ora grande sostenitore di Donald Trump, che difende a spada Trump con una attività su X. Durante la guerra a Gaza dopo il 7 ottobre aveva scritto: «Nessun cessate il fuoco, nessun compromesso. Nessun perdono» lanciando l’hashtag #killthemall, #uccidetelitutti.
Religione È ancora cattolico, ma non gli piace papa Francesco perché «troppo di sinistra».
Vizi Ha smesso di fumare nel 1993. Nel 1985, in L’occhio del gatto (di Lewis Teague, sceneggiatura di Stephen King) ha interpretato un uomo che tenta di smettere di fumare.
Curiosità Gli amici lo chiamano Jimmy • La scuola superiore dei Griffin è la James Woods High School, in suo onore • Premiato come uomo dell’anno Fbi del 2001. Un mese prima degli attentati dell’11 settembre su un volo per Los Angeles notò quattro passeggeri che agivano in modo strano e avvertì le forze dell’ordine. Pare fosse una specie di viaggio di prova dei terroristi • Volontario riservista nella polizia di Los Angeles • Gli piace cucinare, dice di essere un ottimo cuoco • Ama la fotografia • Patito del poker, nel 2007 ha partecipato a «uno degli show più popolari della tv Usa, Celebrity Poker, dove gli attori di Hollywood gareggiano tra di loro mentre il pubblico da casa segue ogni loro mossa, grazie alla telecamera posta sotto al tavolino di vetro che ne rivela le carta» [Alessandra Farkas, Cds 22/9/2007] • Gioca anche ai videogiochi • Gioca a golf • «Ho fatto un test del QI online tre o quattro mesi fa e ho ottenuto un punteggio superiore a 170. Dicono che il QI non cambia. Ora non ricordo più i nomi, o se ho troppe cose in testa, dimentico anche con chi ho giocato a golf ieri» • Ha doppiato Ade, il dio degli Inferi, nella versione originale dell’Hercules della Disney, e dice che è stato quello, in assoluto, il suo ruolo preferito • Rimpiange i film degli anni 80, che considera molto più belli di quelli di oggi. «Ho sempre amato i film che parlano di dilemmi morali etici. Perché l’unica cosa che separa l’uomo dalla bestia è la moralità e l’etica. Quindi i film che ne parlano sono molto, molto potenti. Chiunque può essere un eroe, tagliare tutti con le loro spade, mitragliatrici o altro...» • La sua villa a Los Angeles è andata distrutta nel grande incendio che ha colpito la California nel gennaio 2025. Lui ha documentato tutto sui suoi profili social. A un certo punto, intervistato dalla Cnn, è scoppiato a piangere in diretta tivù. Il poeta palestinese Mosab Abu Toha, ancora arrabbiato per il suo #uccidetelitutti sulla guerra a Gaza, gli scrisse un commento di fuoco: «La casa di mia zia è stata bombardata nell’ottobre 2024. Sua figlia è stata uccisa insieme ad altre 15 persone, molte delle quali sono ancora sotto le macerie. Questo ti dice qualcosa? Come ti permetti ora di andare in televisione a piangere?»
Titoli di coda «Il mondo del cinema mi è piaciuto così tanto, che sarei stato felice di lavorarci gratis per tutta la vita».