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 2025  dicembre 12 Venerdì calendario

Il caro-voli si “mangia” la tredicesima. Isole penalizzate con aumenti del 700%

Tornare a casa per Natale? Può costare buona parte della tredicesima per chi è originario del Sud ma per motivi di lavoro vive lontano dai suoi cari o per chi ha un figlio che studia fuori. Non è certo una novità ma ogni anno il “caro- voli” torna a far discutere. Colpa dei prezzi stratosferici dettati dall’algoritmo. Il meccanismo è semplice: i prezzi aumentano in maniera proporzionale (verrebbe da dire esponenziale) alle prenotazioni. Ma il problema non sono (solo) le cifre impazzite, si parla di biglietti che costano sette volte più rispetto al solito, quanto l’assurdità di voli per l’estero più economici di quelli interni anche se la distanza è maggiore. Un paradosso che dovrebbe venire corretto con decisioni politiche, senza lasciare che sia la domanda a fare il prezzo, perché in questo modo non sarà mai “equo”. Il governo Meloni aveva tentato di inserire un tetto massimo di aumento nel 2023, con un decreto legge che “bloccava” l’utilizzo dell’algoritmo imponendo la soglia del 200%, ma per la contrarietà delle compagnie aeree la norma è stata annacquata. Nello stesso anno è stato adottato uno sconto per i residenti in Sicilia (chi vive o è originario della Sardegna può contare sulla continuità territoriale che ha meccanismi più strutturati con bandi di gara specifici per i collegamenti e l’obiettivo di calmierare i prezzi), ma il problema è rimasto, anzi continua a peggiorare.
A fare i conti su quanto costa volare durante le feste ci ha pensato Altroconsumo con un’indagine approfondita, che l’associazione invierà all’Antitrust, sui prezzi dei biglietti per 24 destinazioni con partenza da Roma e Milano. La Sicilia è la regione più penalizzata con prezzi salati, 437 euro per la tratta Milano-Catania, 406 per Milano- Palermo, e le differenze maggiori rispetto alla bassa stagione (con aumenti fino al 700%). Al secondo posto si piazza la Calabria, con il Milano-Lamezia Terme e il Roma-Lamezia Terme che superano i 300 euro. Puglia e Sardegna restano intorno ai 230 euro con il Milano- Bari e il Milano-Olbia. In generale, viaggiare verso l’estero costa molto meno (in media il 41%) che viaggiare in Italia. La destinazione meno cara è Londra: un volo andata e ritorno costa solo 70 euro circa. Non male anche Barcellona, salgono Parigi e Amsterdam, ma sempre restando sotto i 225 euro.
L’indagine di Altroconsumo ha analizzato 396 tariffe: sono stati considerati i primi cinque voli più economici per ogni tratta, individuati tramite il motore di ricerca Skyscanner (che tra l’altro non sempre fa vedere i costi extra come quelli per i bagagli) ed poi è stata calcolata la media per ogni tratta. I prezzi sono stati rilevati nel mese di novembre. Dalle rilevazioni emerge chiaramente la disparità di costo tra i viaggi per l’estero e quelli verso le città del Sud. Ma sono soprattutto le isole quelle più colpite (anche perché difficilmente raggiungibili in treno o in auto). Per viaggiare verso queste mete si spende in media il 29% in più rispetto alle altre destinazioni, con un aumento del 5% rispetto all’anno scorso mentre i prezzi delle altre tratte sono diminuiti del 15%. A livello complessivo insomma il caro-voli per le vacanze ha subito una battuta d’arresto. Nella bassa stagione c’è stato, in base alle simulazioni fatte per metà gennaio dall’associazione, un aumento del 26%. L’indagine di Altroconsumo dimostra inoltre che prendere il treno non sempre è un’alternativa vantaggiosa. In due casi (Milano-Roma e Roma-Napoli) l’aereo costa molto di più del treno, anche più del doppio, come ci si potrebbe aspettare, ma per andare da Milano a Roma o a Napoli le differenze sono minime, inferiori in entrambi i casi a dieci euro. Sui voli per Sicilia e Sardegna l’Antitrust ha avviato un’indagine conoscitiva legata proprio all’uso degli algoritmi per la definizione dei prezzi, per individuare eventuali abusi o “cartelli” da parte delle compagnie ed ha aperto anche un confronto con l’Ue, legato alla trasparenza dei prezzi e ai costi extra per bagagli e altri servizi. Proprio ieri però, l’Antitrust ha però escluso la presenza di “criticità concorrenziali”. Il segretario generale Guido Stazi, in audizione alla Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità, ha spiegato che l’indagine conoscitiva, che si concluderà a fine mese, non ha fatto emergere comportamenti scorretti. Sono stati analizzati più di 23,5 milioni di dati sui biglietti effettivamente venduti per singola tratta su voli domestici per l’anno 2023. «Nel complesso – ha spiegato Stazi – non sono emersi elementi di criticità concorrenziali in relazione al funzionamento degli algoritmi di prezzo o alla concreta dinamica dei prezzi, tali da far presumere, allo stato, fenomeni di collusione tra compagnie aeree». Anche nel 2023 comunque, come lo stesso segretario ha confermato, nei giorni a ridosso del Natale per i voli diretti in Sicilia, più del 50% dei passeggeri aveva pagato prezzi superiori a 150 euro, in molti casi superiori a 200 euro, con tassi di riempimento degli aeromobili particolarmente elevati. Deluse le associazioni di consumatori (Codacons, Unc e Assoutenti) che parlano di “speculazione” sulla pelle dei cittadini e chiedono l’introduzione del concetto di “prezzo anomalo” e di una normativa più stringente.
Una boccata d’ossigeno per i residenti in Sicilia è arrivata a fine novembre dalla proroga sino al 28 febbraio del bonus introdotto due anni fa dalla Regione. Viene riconosciuto in fase di prenotazione dalle compagnie Ita e Aeroitalia e tramite rimborso in un secondo momento dalle altre compagnie. Si tratta di uno sconto del 25%, che raddoppia per le categorie fragili, vale a dire invalidi, studenti e residenti con un Isee inferiore a 15mila euro.Il bonus però non è automatico, nel senso che i posti disponibili a prezzo scontato solo limitati (come avviene per le tariffe promozionali). Ad ottobre erano 1,3 milioni le richieste presentate sulla piattaforma SiciliaPei.
5 milioni
Passeggeri italiani che hanno viaggiato negli aeroporti nazionali a dicembre 2024
576mila
Italiani in volo su Catania a dicembre scorso: cifra seconda solo a Fiumicino
15 milioni
Il totale di passeggeri che nel dicembre 2024 sono passati dagli aeroporti italiani