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 2025  dicembre 11 Giovedì calendario

Cina, espiantato il rene di maiale ingegnerizzato trapiantato in una donna: «Funzionava da oltre otto mesi»

È durato 261 giorni il funzionamento del rene di maiale geneticamente modificato trapiantato in una donna cinese nell’ambito di uno dei più ambiziosi esperimenti di xenotrapianto condotti finora nel Paese. La società biotech ClonOrgan, che ha sviluppato l’organo, ha confermato che il rene è stato rimosso il 23 novembre dopo un graduale calo della funzione. La paziente, fanno sapere i medici, è tornata in dialisi ed è in condizioni stabili.

Lo xenotrapianto è stato effettuato il 6 marzo 2025, da un team dell’Ospedale Xijing dell’Università Medica dell’Aeronautica Militare. Ma la notizia è trapelata soltanto a fine settembre, nel corso del Congresso e dell’International xenotransplantation association (Ixa)  a Ginevra.  Il trapianto di rene da maiale ingegnerizzato ha avuto successo, diventando così il primo in Asia e il quinto a livello mondiale su un paziente di 69 anni con malattia renale allo stadio terminale. Questo paziente soffriva di molteplici patologie preesistenti, tra cui ipertensione, piede diabetico e sequele di infarto cerebrale, che lo rendevano un individuo altamente suscettibile al trapianto di rene umano e incapace di accedere a organi umani idonei. 
L’intervento rappresentava per ClonOrgan la prima applicazione clinica della propria linea di maiali geneticamente modificati per donazioni d’organo. Il risultato ha superato le aspettative iniziali: «La sopravvivenza dell’organo trapiantato ha superato ciò che avevamo previsto», ha dichiarato Dengke Pan, direttore dell’azienda.
I suini donatori utilizzati in questo trapianto erano suini di grado DPF (privi di patogeni specifici) sottoposti a editing genetico a 6 geni, sviluppati e allevati indipendentemente da CAS Aoge. Tre geni antigenici chiave che causano il rigetto iperacuto e acuto sono stati eliminati, mentre sono stati introdotti due geni per proteine regolatrici del complemento umano e un gene per proteine regolatrici della coagulazione umana, sopprimendo l’attacco immunitario e prevenendo i disturbi della coagulazione alla fonte.
«Rispetto al protocollo di editing genetico a 10 geni, accettato a livello internazionale, CAS Aoge ha ottenuto risultati clinici comparabili con un minor numero di modifiche genetiche, dimostrando i vantaggi tecnologici e il potenziale di costo dei suini donatori “Made in China"», si legge nel comunicato di ClonOrgan.
Anche la terapia post-operatoria è stata tradizionale, senza ricorrere a farmaci sperimentali.
Questo rende il caso particolarmente significativo, soprattutto se confrontato con quello di Tim Andrews, il paziente statunitense che aveva ricevuto un rene di maiale con dieci geni modificati e una terapia immunosoppressiva innovativa.
Il rene ha funzionato regolarmente per mesi prima di mostrare un calo progressivo della capacità di filtrazione. Di fronte ai primi segnali di deterioramento, il team clinico ha deciso di procedere con l’espianto dell’organo per evitare rischi aggiuntivi. La donna, assistita in modo continuativo, ha ripreso regolarmente il trattamento dialitico.  «Lo xenotrapianto è una tecnologia all’avanguardia nella medicina globale e il rigetto immunitario rimane una delle sfide principali», ha sottolineato Pan Dengke. «L’accumulo continuo di dati clinici è un passaggio fondamentale e indispensabile per superare questo problema».
Il professor Deng Shaoping, direttore scientifico del CAS Aoge ed esperto di trapianti d’organo, ha sottolineato: «Siamo grati per il coraggio e la fiducia dei soggetti e delle loro famiglie nel primo studio clinico sullo xenotrapianto in Cina, e siamo grati per la professionalità e lo spirito esplorativo del team di xenotrapianto dell’ospedale di Xijing. È davvero straordinario aver raggiunto il risultato di convalida di 261 giorni con la premessa di utilizzare solo farmaci immunosoppressori clinicamente approvati».
Negli ultimi anni Pechino ha investito in modo massiccio nella ricerca sui trapianti da suino a essere umano, considerati una delle possibili soluzioni alla cronica carenza di organi. Parallelamente, studi preclinici su primati hanno mostrato che organi suini modificati possono funzionare per oltre un anno, un risultato che fino a pochi anni fa sembrava irraggiungibile. 
ClonOrgan, forte dei dati raccolti, guarda già ai prossimi passi. «Miriamo a ottenere una sopravvivenza dell’organo superiore a un anno nei futuri trapianti», ha affermato Pan. L’azienda sta lavorando a una nuova generazione di maiali donatori con profili genetici ulteriormente ottimizzati.
Se gli sviluppi continueranno su questa traiettoria, la Cina potrebbe ritagliarsi un ruolo di primo piano nella corsa allo xenotrapianto, una frontiera medica che promette di cambiare l’accesso ai trapianti per milioni di pazienti nel mondo.