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 2025  dicembre 12 Venerdì calendario

Napoli, la Guardia di Finanza al Teatro San Carlo: acquisiti atti sulla precedente gestione

Verifiche sulle nomine e sulla gestione finanziaria precedente dell’insediamento del nuovo sovrintendente Fulvio Adamo Macciardi: la Guardia di Finanza – nella giornata di ieri – ha acquisito numerosi atti al Teatro San Carlo. Entra così nel vivo l’inchiesta coordinata dalla Procura di Napoli sul Massimo napoletano. Una pista ben precisa, che riguarda il periodo di governo targato Stéphane Lissner – è bene precisare che il direttore teatrale francese non è indagato – e una serie di nomine di figure, alcune delle quali, secondo varie denunce, non sarebbero previste dallo statuto della Fondazione.
Il fascicolo ipotizza il reato di peculato, al momento contro ignoti, ed è inquadrato nella sezione reati contro la pubblica amministrazione coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppina Loreto. Le indagini erano partite lo scorso aprile ed hanno vissuto una prima accelerata a fine agosto, con la prima vera svolta arrivata di fatto ieri mattina, 11 dicembre, quando i finanzieri del Comando Provinciale di Napoli hanno varcato l’ingresso del teatro per raggiungere gli uffici e acquisire la documentazione necessaria per effettuare alcuni accertamenti mirati. I militari del Nucleo di Polizia Economico-finanziaria sono stati diverse ore tra i corridoi del San Carlo ed hanno acquisito tutti gli atti e la documentazione richiesta di due Procure.
Le indagini corrono su un doppio binario. Accanto all’inchiesta della Procura ordinaria, già dal 2022 sugli stessi aspetti che riguardano la gestione delle risorse del teatro esiste un’indagine della Procura regionale della Corte dei conti (procuratore Antonio Giuseppone, pubblico ministero Davide Vitale). Su entrambi i fascicoli, al momento c’è strettissimo riserbo da parte degli inquirenti, che sono alla ricerca di conferme sulle presunte irregolarità segnalate. Una delle denunce porta la firma di Catello Maresca, magistrato e consigliere comunale di centrodestra, che ha più volte sollevato dubbi su quella gestione del teatro e in particolare su assunzioni, nomine e autorizzazioni. Su quei dubbi ora gli investigatori cercheranno eventuali conferme, che potrebbero poi – solo in una fase successiva – all’iscrizione nel registro degli indagati di chi potrebbe essere stato sospettato di irregolarità che, al momento, non sono emerse in maniera concreta. 
L’attenzione degli investigatori partirebbe dall’istituzione, durante la pandemia, di alcune figure dirigenziali, non previste esplicitamente dallo statuto del Massimo napoletano, secondo le denunce. Tra gli atti acquisiti dalle fiamme gialle nella giornata di ieri ci sarebbero anche le autorizzazioni per le attività delle Officine San Carlo a Vigliena. La struttura, creata nell’orbita della Fondazione, si trova negli ex stabilimenti Cirio di San Giovanni a Teduccio ed è stata creata per realizzare scenografie e allestimenti teatrali. Tra nomine ad personam e concorsi, secondo l’ipotesi – ancora da provare – sarebbero state create una serie di figure dirigenziali in vari settori gestionali del teatro che, però, prima non esistevano e che potrebbero solo aver comportato uno spreco di fondi, per assecondare presunte logiche clientelari e parentele. Tutte ipotesi, al momento, su cui gli investigatori tenteranno di far luce.