Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  dicembre 12 Venerdì calendario

Vannacci (con Pozzolo) alla Camera. I sospetti leghisti

«C’è Vannacci in Transatlantico. Che ci fa qui?». Era la tarda mattinata di mercoledì quando le chat dei parlamentari leghisti si sono improvvisamente infiammate. Nessuno era a conoscenza dell’arrivo alla Camera del deputato europeo e vicesegretario leghista, al suo debutto a Montecitorio. Ed è scattata la corsa a cercare di capire perché fosse lì e chi dovesse incontrare.
Pettegolezzi e chiacchiere si sono rincorsi per qualche decina di minuti. Poi, all’ora di pranzo, è spuntato un lancio di agenzia che dava conto di un faccia a faccia dell’ex comandante della Folgore con Emanuele Pozzolo, l’allora deputato di FdI (da cui è stato espulso due mesi dopo) che nella notte di Capodanno del 2024 impugnava il piccolo revolver da cui era partito il colpo che aveva ferito un partecipante alla festa di San Silvestro. «Ci parliamo sulla base di idee – ha spiegato Pozzolo ai giornalisti – c’è una comunanza di visioni con molte posizioni del generale».
Niente di sorprendente perché il parlamentare di Vercelli nella sua seppur non lunghissima carriera politica è partito da An per passare alla Lega Nord con il successivo approdo a FdI conclusosi con il botto. E ora l’avvicinamento a Vannacci che ai più maliziosi ha fatto venire il sospetto che il deputato europeo voglia creare un nucleo di fedelissimi a Roma. I più attenti, infatti, hanno notato l’assenza in Aula in quei minuti di alcuni deputati leghisti di orientamento più sovranista: da Edoardo Ziello a Elisa Montemagni, da Domenico Furgiuele a Rossano Sasso. Ma c’è chi si dice certo che all’incontro abbia partecipato anche Manlio Messina, in FdI fino a luglio.
Matteo Salvini non sapeva della visita di Vannacci, e in casa leghista è scattato l’allarme. Il generale è uomo d’azione, non ama stare con le mani in mano. Ma non è chiaro dove voglia arrivare.