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 2025  maggio 12 Lunedì calendario

Biografia di Giuliano Amato

Giuliano Amato, nato a Torino il 13 maggio 1938 (87 anni). Giurista, costituzionalista, docente universitario e politico italiano, due volte presidente del consiglio (dal 1992 al 1993, e dal 2000 al 2001). Giudice della Corte costituzionale (dal 2013). Ministro degli Interni nel Prodi II (2006-2008). Chiamato “Dottor Sottile” per la sua vastissima cultura e le grandi capacità dialettiche.
Titoli di testa «Una testa più diabolica di quella di D’Alema» [Franco Tatò a Denise Pardo, Espresso 23/5/2014].
Vita Il padre Angelo, tredicesimo figlio di una famiglia di Agrigento, era direttore dell’ufficio delle imposte e cambiava spesso sede di lavoro. A Viareggio incontrò e sposò Margherita Puccetti, figlia di un muratore socialista: «Poi andò a Torino dove siamo nati io e mia sorella. Durante la guerra sfollammo nell’astigiano, a Canelli, dove rimanemmo per tutto il periodo dell’occupazione tedesca e della lotta partigiana. Dopo la Liberazione andammo a Lucca». Si diploma al liceo classico Machiavelli di Lucca. Studia Giurisprudenza all’Università di Pisa come allievo del Collegio Medico-Giuridico annesso alla Scuola Normale Superiore, e qui si laurea nel 1960. Prima ancora si sposa, nel gennaio 1960, con quella che è ancora oggi sua moglie, Diana: «Ho conosciuto mia moglie nel 1952 sui banchi del quarto ginnasio a Lucca. In prima liceo già eravamo fidanzati e studiavamo insieme. Poi, quando ci siamo trasferiti a Pisa per l’università, festeggiavamo il buon esito degli esami facendo l’amore nella mia stanza. Una volta il segretario generale mi chiamò e, offendendomi a morte, mi disse che il collegio non era un casino. Ci sposammo al quarto anno di università. Tutti si aspettavano di vedere Diana col pancione, ma in realtà ci eravamo decisi per dare una casa al cane che era rimasto a Lucca» • Lei è stata professoressa con cattedra di Diritto di famiglia alla Sapienza di Roma, ispirò anche la proposta dell’introduzione della giusta causa nei licenziamenti: lo ha raccontato lo stesso Amato, spiegando che all’origine della proposta c’era la moglie stessa, allora assistente del docente di diritto del lavoro e avvocato Ugo Natoli • Hanno due figli, Elisa, che fa l’avvocato, e Lorenzo, che fa il regista teatrale. Da Elisa hanno avuto cinque nipoti, Giulia, Marco, Simone, Elena e Irene. «Con Elisa, la primogenita, sono stato per un po’ padre e madre insieme. Mia moglie aveva cominciato a insegnare ed ero io a occuparmi dei bambini. Ma come capita a tutti i giovani professori universitari restavo delle ore attaccato al telefono a costruire trame e alleanze per futuri concorsi. Una di quelle sere la bambina si affacciò nello studio e mi disse “Papà, è pronto”. Le feci un sorriso distratto e continuai. Lei, che a sette anni si occupava di cuocere la pasta, tornò poco dopo e dopo ancora. Finché non venne più. Ho ancora davanti agli occhi quel faccino deluso» • Militava nel Psi, cui si era iscritto «nel 1957-58 dopo i fatti di Ungheria». «Per un breve periodo a Lucca passai al Psiup, però qualche mese dopo tornai al Psi. Negli anni Settanta ero tra gli intellettuali che si occuparono della rivista Mondo Operaio, una grande pubblicazione di revisione critica dell’ideologia di sinistra» • Eletto segretario Craxi, fece parte del gruppo d’opposizione di Antonio Giolitti, «ma in seguito, cambiai idea. Nel 1982 dissi che aveva difetti ma che era “meglio prendere il Craxi per le corna”» «È vero, facevo il consigliere del principe. Producevo idee destinate alla testa di un altro. E non sempre mi curavo di dove andavano a finire» • Eletto deputato nel 1983, 1987, 1992 per il Psi, nell’89 ne diventò vicesegretario. Fu sottosegretario alla presidenza del Consiglio nei due governi di Bettino Craxi (1983-87), vicepresidente del Consiglio e ministro del Tesoro con Giovanni Goria (1987-88), ministro del Tesoro con Ciriaco De Mita (1988-89). Presidente del Consiglio dal 28 giugno 1992 al 22 aprile 1993 • Nel 1992, da capo del governo, affrontò con la massima energia il problema dei nostri conti pubblici disastrati varando una finanziaria da 93mila miliardi di lire e decretando un prelievo improvviso del 6 per mille su tutti i depositi bancari (effettuato nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1992). «E in una notte di luglio prelevò dai conti degli italiani gli spiccioli dello 0,6 per mille, per arginare lo sprofondo del debito pubblico (che anche lui aveva scavato) per poi incolpare del misfatto notturno il suo ministro del Tesoro, Giovanni Goria, che da morto non riuscì mai a smentire» [Corrias, Fatto] • Con un protocollo d’intesa tra il governo e le parti sociali il 31 luglio 1992 abolì la scala mobile • Sempre nel luglio 1992 lanciò l’operazione Vespri Siciliani in risposta agli attentati mafiosi ai giudici Falcone e Borsellino. Furono spediti in Sicilia ventimila soldati • Di quel suo governo, anche il cosiddetto decreto salva-ladri” (5 marzo 1993, decreto Conso), emesso in piena Tangentopoli che prevedeva la depenalizzazione per il finanziamento illecito dei partiti e l’estensione del patteggiamento ai reati di concussione e corruzione. Decreto che sarà precipitosamente ritirato dopo la clamorosa protesta in tv del pool milanese • Quando è cominciata per davvero la stagione delle privatizzazioni? «La notte del 31 luglio 1992. Il Consiglio dei ministri ha approvato a notte fonda il decreto che trasformava gli enti in Spa, ne trasferiva la proprietà al Tesoro e stabiliva in tre i componenti i board. Il premier Amato ha dimostrato in quella occasione una grande abilità. Raggiunto l’accordo con il ministro dell’Industria Giuseppe Guarino, sostenitore di un piano che prevedeva la costituzione di superholding, Amato ha vinto, diciamo così, per stanchezza. Al momento di votare era tardissimo e praticamente non c’era più nessuno». Il decreto notturno è stato uno choc? «Molto di più, direi una bomba. Ricordo benissimo quelle ore. Febbrili. Immagini i superconsigli di Eni o Enel, con decine di amministratori, che si scioglievano dall’oggi al domani» [ a Francesco Giavazzi a Sergio Bocconi, Cds] • Dopo la prima esperienza a Palazzo Chigi, Amato fu poi presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ministro per le Riforme istituzionali e poi del Tesoro nei due governi di Massimo D’Alema (1998-2000), di nuovo presidente del Consiglio dal 25 aprile 2000 fino alla fine della XIII legislatura • Nel 2002 è stato eletto Honorary Fellow della American Academy of Arts and Sciences. Nel 2004 è stato componente della World Commission on the Social Dimension of Globalization, istituita dall’Ilo per le Nazioni Unite e nel 2005 ha presieduto la Commissione Internazionale sui Balcani, costituita dalla Bosch Stiftung, dal German Marshal Fund, dalla King Baudouin Foundation e dalla C.S. Mott Foundation • Nel maggio 2006 fu indicato dalla Casa delle Libertà come possibile candidato alla presidenza della Repubblica per la successione a Ciampi ma non ebbe l’appoggio dei Ds, che gli preferirono prima D’Alema e poi Napolitano • Molto buono, però, il rapporto con Massimo D’Alema, insieme al quale nel 1998 ha creato la fondazione Italianieuropei, di cui ha diretto il comitato scientifico. È stato anche condirettore, sempre con D’Alema, dell’omonima rivista • Eugenio Scalfari lo soprannominò “Dottor Sottile”, appellativo che gli è rimasto nel tempo • Si guadagnò fior di titoli sui giornali rilasciando dichiarazioni studiatamente provocatorie: «Nessun Dio autorizza un uomo a picchiare la donna. È una tradizione siculo-pakistana che vuole far credere il contrario» [11 luglio 2007, a un convegno su Islam e integrazione], «Un trentenne eletto in parlamento, dopo due mandati, cioè a quarant’anni, che cosa dovrebbe fare mentre aspetta di compiere i sessantacinque? L’esodato di Stato?» [16 novembre 2012, in un’intervista a Vittorio Zincone, Sette] • Prodi lo mise alla presidenza del Comitato governativo per la bioetica • A inizio 2007 invitò a fidarsi di Berlusconi e, molti mesi prima delle intese intercorse tra questi e Veltroni, propose la creazione di una Convenzione per le riforme, aperta a politici ed esperti: (in quell’occasione disse di essere favorevole al maggioritario in due turni) • Nella XV legislatura, eletto deputato per l’Ulivo (poi passato al Partito democratico), fu ministro degli Interni del Prodi II. Dopo l’omicidio Raciti sospese il campionato e annullò un’amichevole della Nazionale; nel giugno 2007 nominò Antonio Manganelli capo della polizia; il 28 dicembre 2007 reiterò un precedente decreto-legge in cui si rendeva possibile l’espulsione di qualunque immigrato che costituisse una minaccia alla pubblica sicurezza, o che fosse sospettato di preparare azioni terroristiche, o che non avesse mezzi di sussistenza; sottoscrisse un patto con Gheddafi per il pattugliamento delle coste libiche e il contenimento dei disperati di tutta l’Africa che dalla Libia s’imbarcavano alla volta dell’Italia; il 9 gennaio 2008 firmò l’espulsione del macellaio Mohamed Kohaila, imam di Torino, rispedito in patria perché sospettato di rapporti stretti col jihadismo militante • Varò una Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione e un vademecum Italia in regola in otto lingue (tirato in un milione di copie) • Una quantità di idee, distribuite in disegni di legge varati dal Consiglio dei Ministri, ma rimasti poi lettera morta: no alla prostituzione e/o zone a luci rosse nelle città, multa con verbale a casa per i clienti (richiamo alla Svezia, «c’è in me una certa cattiveria nei confronti dei clienti»), sì alle azioni contro i lavavetri, sì agli imam accreditati, no alla questua molesta, no a ogni azione che voglia limitare l’uso del velo alle musulmane • Già membro del Comitato nazionale per il Pd (2007) e poi del Coordinamento nazionale del nuovo partito (2008) • Non candidatosi alle elezioni politiche dell’aprile 2008, il 2 giugno seguente annunciò il suo ritiro dalla vita politica • Nell’agosto 2008 Gianni Alemanno lo nominò presidente della Commissione per lo sviluppo di Roma Capitale, «l’Attali de noantri». La commissione saltò però già a settembre, ancora prima di iniziare i lavori, in seguito alle dichiarazioni rilasciate da Alemanno mentre era in visita in Israele, «il fascismo non fu il male assoluto e non mi sento di condannarlo»; fortemente a disagio dopo queste affermazioni, Amato preferì abbandonare il progetto • «Nel 2009 diventa presidente dell’Istituto dell’enciclopedia italiana Treccani. Nel 2011 è presidente del Comitato dei Garanti per i 150 anni dall’Unità d’Italia e candidato dal Pd a vicepremier con Gianni Letta nel governo Monti, ma non se ne fa niente: Monti però lo nomina suo consulente per i tagli ai finanziamenti pubblici ai partiti. Nel 2012 è presidente della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa • Giuliano Amato, secondo un articolo apparso su il Giornale nell’aprile 2011 firmato da Mario Giordano, anteprima del libro Sanguisughe, riceverebbe una pensione mensile di 31.411 euro lordi. Queste affermazioni portano a una causa giudiziaria di Amato contro Giordano, il Giornale e la Mondadori. Con Giordano ha patteggiato la revisione del capitolo del libro che lo riguarda. Nella trasmissione Otto e mezzo del 12 settembre successivo commenta queste ricostruzioni, chiarendo di percepire, al netto delle imposte, circa 11.000 euro di pensione, al di sotto del tetto massimo stabilito dal governo Monti per le retribuzioni dei manager pubblici, da sommarsi a circa 5.000 euro di indennità parlamentare, rispetto alle quali, in occasione della festa del PD il 25 agosto 2012 a Reggio Emilia, dichiara: «Il vitalizio di cinque legislature da parlamentare lo destino interamente ad attività benefiche» e in particolare alla Comunità di Sant’Egidio • Il 12 settembre 2013 è stato nominato da Giorgio Napolitano giudice della Corte costituzionale. Dopo la nomina Amato decide di sospendere la cosiddetta pensione d’oro e incassare solo quella da giudice della Consulta • Come già nel 1999 e nel 2006, anche nel 2013 e – con ancor più forza – nel 2015 è stato da più parti autorevolmente candidato alla Presidenza della Repubblica, ma ancora invano: «Ho visto il mio curriculum, lo specchio di una vita in cui io ho manifestato capacità, competenze e nulla altro, addotto a esempio di ciò che dobbiamo distruggere. Purtroppo su questo pesa anche l’attuale condizione di un ceto politico le cui letture non vanno molto oltre Twitter» [ad Aldo Cazzullo, Cds 8/5/2013] • «Giuliano Amato è il più grande dei piccoli. Un saltatore di fossi. Riesce a superarli anche per il lungo, oltre che per il largo» [Vittorio Feltri e Stefano Lorenzetto, Buoni e Cattivi, Marsilio 2014] • «C’è l’Amato socialista unitario amico del Pci e della Cgil. C’è l’Amato giolittiano che nel 1976, dopo la svolta dell’hotel Midas con l’ascesa di Craxi a segretario, lo chiama “cravattaro” e “autocrate”. C’è l’Amato craxiano anticomunista. C’è l’Amato scalfariano (nel senso di Scalfaro) e filocattolico. C’è l’Amato scalfariano (nel senso di Scalfari) e laico. C’è l’Amato filoberlusconiano. C’è l’Amato dalemiano. C’è l’Amato neoulivista. C’è l’Amato solipsista che sta solo con sé stesso. C’è l’Amato equivicino che sta con tutti. C’è l’Amato montiano e anticasta che insegna come tagliare i costi della politica in cui sguazza da mezzo secolo. C’è l’Amato napolitaniano che si parcheggia alla Consulta in attesa di ereditare il trono di re Giorgio. C’è l’Amato che ogni dieci anni si ritira dalla politica e c’è l’Amato che ogni volta vi rientra senza mai esserne uscito, candidato a tutto e assiso dappertutto, anche se finge sempre di non essere stato da nessuna parte» [Travaglio, Fatto 21/1/2015] • «A volte è in auge, altre in ombra, ma sempre in possesso di una poltrona, grande o piccola che sia. L’importante per lui è sedere su qualcosa. È il tappabuchi per eccellenza» [Giancarlo Perna, Libero 20/1/2015] • Dopo le dimissioni di Napolitano nel 2015 il suo nome è dato come favorito per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica come convergenza tra Partito Democratico e Forza Italia. Tuttavia, il presidente del Consiglio e segretario del Pd Matteo Renzi decise di appoggiare il giudice costituzionale Sergio Mattarella, che verrà poi eletto a larga maggioranza • Siamo ancora nel 2015: la Corte costituzionale ha cancellato la mancata rivalutazione in base all’inflazione delle pensioni di poco superiori a 1.400 euro. L’effetto sui conti pubblici è pesantissimo. La pronuncia di illegittimità è stata decisa con un solo voto di maggioranza. Tra i contrari anche Giuliano Amato, autore della riforma della previdenza del ’92 [Sole] • «La Corte costituzionale apre al cognome materno per i figli, quando i genitori lo vogliono, dichiarando incostituzionale l’automatica attribuzione del cognome paterno, che vige nel nostro Paese. Il relatore della sentenza sarà Giuliano Amato» [Iossa, Cds 2016] • «Ecco perché torna a girare il nome di Giuliano Amato: bocciato nel 2015 da Renzi per il Quirinale perché portato da Berlusconi e da Massimo D’Alema, potrebbe tornare utile per Palazzo Chigi» [Damilano, Espresso, 2017] • Celebrazioni per il centenario del governo Nitti: il comitato, presieduto da Giuliano Amato, sta mettendo a punto un convegno per fine settembre alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella [Conti, Cds 2019]: Nitti per Amato è la prima voce a levarsi contro il fascismo montante • All’inizio del 2020 vengono alla luce i diari di Craxi: «”Caro Presidente, ho seguito e seguo con trepidazione queste tue settimane difficili (…) Sai dell’impegno con il quale ci si è adoperati e ci si adopera per verificare la possibilità (…) di consentirti un rientro a finalità curative a condizioni legittime e appropriate. Ma ora – come tu dici – tocca ai bravi medici tunisini rimetterti in sesto. Auguro a te e a tutti noi che così sia; dal più profondo del cuore. Giuliano”. L’ex presidente del Consiglio, questo lo racconterà nel 2003 il figlio in un libro scritto con Gianni Pennacchi, legge il contenuto. Poi accartoccia il foglio di carta intestata della Camera dei deputati e lo lancia via dicendo “Amato si sta rivelando il peggiore di tutti”» [Labate, Cds 2020] • È Mario Rosario Morelli. Vicepresidenti saranno Giancarlo Coraggio e Giuliano Amato • Nel 2021 la sindaca di Roma Raggi – accogliendo la richiesta del comitato per le celebrazioni del centenario della nascita dell’ex presidente della Repubblica Ciampi avanzata da Giuliano Amato – ha deciso così di intitolare una via della Capitale all’ex Capo dello stato • «La pandemia ha messo fine a un mondo alla rovescia, dove la società era a servizio dell’economia. E l’economia era al servizio della finanza» [a Simonetta Fiori, Rep 2021] • «Nel robusto elenco dei non candidati al Quirinale, il professor Giuliano Amato è iscritto d’ufficio» [Gressi, Cds 2021] • Il 29 gennaio 2022 Giuliano Amato è stato eletto all’unanimità presidente della Corte costituzionale. È cessato dall’incarico di giudice e di presidente il 18 settembre 2022. È l’unica persona nella storia repubblicana ad aver ricoperto sia la carica di Presidente del Consiglio dei ministri sia quella di presidente della Corte costituzionale • Il sito Dagospia batte la notizia che, in caso Draghi si dimettesse, Giuliano Amato potrebbe traghettare il Paese fino alle elezioni • Giuliano Amato, il suo mandato alla Corte Costituzionale ormai agli sgoccioli, ha detto che si ritirerà a vita privata («A 84 anni credo sia giusto lasciare») [Anteprima 2022] • Il 12 settembre 2023 dura otto minuti l’ultimo discorso di Amato da presidente della Corte • Nel 2023, in un’intervista a Oggi Giuliano Amato, ex presidente del Consiglio e della Corte Costituzionale, parla del suo privato, compreso il tennis praticato ancora a 85 anni, e dei temi di attualità politica. A partire dal giudizio sul governo Meloni. «Ho avuto la conferma che l’Unione europea è una grande invenzione perché ciascun Paese si trova davanti a binari ineludibili. C’è poco da fare: vi sono delle regole di comportamento comune dettate non da un presunto dittatore di Bruxelles … Mi pare che la presidente del Consiglio abbia perfettamente chiaro questo aspetto» • Autunno 2023: ha provocato parecchie polemiche l’intervista rilasciata da Giuliano Amato a Repubblica: l’ex premier ha sostenuto che il DC-9 fu distrutto per errore da un missile francese, destinato a uccidere il dittatore libico Muammar Gheddafi. Le sue precisazioni successive non gettano certo acqua sul fuoco, finché lui non dichiara: «La ragione è che sono un uomo di 85 anni. Avevo cominciato a pensare che questa ricerca, a cui queste famiglie non rinunciano, sta per arrivare a un tempo in cui diventa irrealizzabile, perché si muore. Ecco. L’ho fatto per il peso della mia età. Non ho ritrattato niente. Nell’intervista non ho mai detto che stavo dando la verità su Ustica. Ho detto che portavo avanti l’ipotesi ritenuta più credibile tra quelle formulate, specificando che non avevo la verità da offrire ma il mio scopo era provocare se possibile un avvicinamento alla verità» • A ottobre 2023 Amato viene nominato presidente di un comitato governativo sull’Intelligenza Artificiale ma si dimette poco dopo i malumori suscitati dopo la sua nomina • Nel 2024 Giuliano Amato, 86 anni, era ospite di SkyTg24 della giornalista Giovanna Pancheri, 44 anni. «Appena la trasmissione finisce, ma a microfoni ancora accesi, l’ex presidente del Consiglio, ex presidente della Corte costituzionale, ex presidente dell’Autorità garante della concorrenza, ex pluri-ministro, ex senatore ed ex deputato, si rivolge alla conduttrice e con tono Sottile le chiede: “Allora mademoiselle quando stacchi?”. La Pancheri se l’è cavata facendogli notare che erano ancora in diretta» [Mascheroni, Giornale] • «Nel mezzo di una bella intervista a Repubblica sull’agonia dei sistemi democratici nell’era di Trump, Giuliano Amato trova parole di straordinaria saggezza e umanità sul tema del fine vita. Non può esistere in un Paese civile il federalismo del fine vita e nemmeno l’abbandono colpevole al loro destino di tante persone sofferenti. Un Parlamento che non decide è un Parlamento crudele» [De Bortoli, Cds 2025].
Curiosità Acceso torinista. Nel 2006, alla vigilia delle sanzioni alla Juventus (retrocessione in B e revoca di due scudetti) provocate dallo scandalo che vide protagonista Luciano Moggi, fece sapere: «Assisto alla vicenda con la perfidia che solo i tifosi torinisti possono avere» • Grande appassionato di tennis. Fece molto rumore nell’agosto del 2000 – quando era presidente del Consiglio per la seconda volta – l’eventualità di un match con Tony Blair, allora premier inglese e ospite del principe Guicciardini. L’atteso confronto non ebbe luogo: Blair e Amato giocarono invece in doppio contro il principe Guicciardini e il presidente della Rai Roberto Zaccaria. Primo set 7-5, secondo set interrotto per oscurità su punteggio ignoto. Amato indossava una t-shirt blu su calzoncini bianchi e si mise in evidenza per la volée bassa sotto rete, particolarmente efficace quando a servire era Blair. • Si dichiara allergico allo smoking: «Non ho alcuna intenzione di comprarlo e indossarlo; quando ricevo un invito che lo prevede mia moglie ha l’incarico di scusarsi e di declinarlo». • Il suo film preferito è Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti; la canzone Imagine di John Lennon • Critica «Ha l’aria di un anglosassone finito per errore in Italia, e non troppo contento di esserci. Serio, austero, rapido nel prendere le decisioni» (da un rapporto Cia).
Titoli di coda La politica, «per come è ora», non è «attrezzata per il compito immane che abbiamo davanti. Una politica la cui fragilità strutturale la porta a seguire e non a guidare; a sentire gli umori degli elettori più che a condurli verso il futuro. Ma non bisogna rinunciare al futuro» [Amato ospite del Meeting di Cl, su Democrazia e Verità, 23-08-22].