11 giugno 2025
Tags : Joshua Kushner
Biografia di Joshua Kushner
Joshua Kushner, detto Josh, nato a Livingstone, nel New Jersey (Stati Uniti) il 12 giugno 1985 (40 anni). Investitore («venture capitalist») statunitense. Ha un patrimonio netto stimato di 3,8 miliardi di dollari.
Titoli di testa «Essere soddisfatti non è una buona cosa».
Vita Il nonno Yossel Berkowitz era un carpentiere ebreo nato a Nowogródek, allora Polonia e oggi Bielorussia, negli anni Venti. Conobbe la moglie Reichel, figlia di un pellicciaio, mentre insieme ad altre centinaia di ebrei erano in una foresta, dove si erano nascosti, armati, per sfuggire al rastrellamento del ghetto cittadino (la storia del gruppo è stata raccontata nel film Defiance con Daniel Craig) • Nel 1949 la coppia si trasferì a New York. Yossel cambiò nome in Joseph Kushner (cioè prese il cognome della moglie). Diventò ricco, arrivando a possedere 4 mila proprietà • Lasciò l’attività immobiliare ai figli Charles e Murray, che successivamente entrarono in disaccordo e crearono due società distinte (Murray fondò la Kushner Real Estate Group, Charles la Kushner Companies) • Il motto della famiglia: «Pensa come un immigrato, agisci come un immigrato» • Charles e la moglie Seryl hanno avuto quattro figli: Dara (1979), Jared (1981), Nicole (1984) e Joshua (1985) • Joshua e i fratelli crebbero nel Nord del New Jersey, a Livingstone, una comunità composta da molti discendenti di ebrei europei. Vivevano in una casa di 7.302 metri quadrati costruita dal nonno, dove si osservava l’ortodossia ebraica • Il patrimonio di Charles Kushner arrivò a valere un miliardo di dollari • «Quando Bill Clinton passò in città alla fine degli anni ‘90, Charlie disse a Josh, allora dodicenne, di presentare il presidente a tutta l’azienda. Josh preparò un discorso e lo tenne in modo impeccabile. Quelle persone potenti divennero in seguito protagoniste di un dramma familiare. Si scoprì che i politici continuavano a presentarsi perché Charlie pagava loro, o alle loro campagne, ingenti somme con i fondi dell’azienda, all’insaputa dei suoi comproprietari (che erano anche i suoi fratelli). Nel 2004, Charlie Kushner si dichiarò colpevole di evasione fiscale, contributi illegali alla campagna elettorale e manomissione di testimoni (in uno schema che coinvolgeva anche una prostituta pagata per ricattare il fratello)» [Shontell, Fortune] • Charles passò 14 mesi in un carcere dell’Alabama. Joshua andava a trovarlo nei fine settimana. Disse: «Non mi vergogno in alcun modo di mio padre. Tutti commettono errori e io amo mio padre. Ho solo un padre. Ma io non sono lui» • Joshua «e i suoi fratelli crebbero trascorrendo notti e fine settimana al lavoro con il padre, visitando proprietà, consultando dati finanziari e a volte marinando la scuola per partecipare a riunioni di lavoro. Nel 2004, Joshua fu ammesso ad Harvard, dove anche Jared aveva frequentato l’università [poco prima dell’ammissione suo padre aveva fatto una donazione all’università di 2,5 milioni di dollari, ndc]. Ad Harvard, Kushner condivideva la stanza con Alexander Blankfein, figlio dell’amministratore delegato di Goldman Sachs, Lloyd Blankfein. La sua cerchia comprendeva anche Alexander de Carvalho, erede della fortuna della birra Heineken. Divenne direttore esecutivo di Scene, una rivista mondana per studenti di Harvard che durò poco, fondata da figli di dirigenti di Citigroup e Lehman Brothers» [Benner, 2017, New York Times] • «Dopo la laurea nel 2008, lavorò per un anno al desk di private equity di Goldman Sachs (concentrandosi sul debito in sofferenza durante la crisi finanziaria). Nel 2009 si iscrisse alla Harvard Business School e iniziò a investire i soldi guadagnati in Goldman in società come Kickstarter e GroupMe, mentre la maggior parte dei suoi studenti della Harvard Business School lavorava come stagista estivo. Questa decisione si rivelò vincente, perché attirò l’attenzione di Joel Cutler, cofondatore della società di venture capital General Catalyst Partners, che convinse Josh a creare un proprio fondo offrendosi come garante. […] “Ho detto a tutti che se non avessero dato soldi a questo ragazzo, sarebbero stati pazzi”, ha dichiarato Cutler a Forbes nel 2017» [Shontell, cit.] • Nel 2011, a 26 anni, mentre ancora frequenta l’Harvard Business School, crea Thrive Capital, fondo di investimenti in startup tecnologiche. Raccoglie 40 milioni di dollari da investitori come l’università di Princeton, Hall Capital Partners, Wellcome Trust, e da Peter Thiel, cofondatore con Musk di PayPal • Tra i consiglieri senior c’era anche Jack Dorsey, fondatore di Twitter • Grazie a Thrive, a meno di 30 anni diventa milionario. Oggi Thrive gestisce 25 miliardi di fondi • Tra gli investimenti più redditizi fatti da Thrive, l’ingresso in Instagram: solo un anno dopo, nel 2012, l’app venne comprata da Facebook, e Kushner guadagnò il doppio di quanto aveva investito • Thrive ha anche investito in Jet.com (e-commerce), in Zola (per pianificare i matrimoni), GitHub, Twitch, Slack, Spotify, SpaceX • Thrive ha investito in OpenAi in totale quasi 1,3 miliardi di dollari, più di quanto abbiano messo Microsoft, Nvidia, e altri. Sam Altman, fondatore di OpenAi, ha detto di Kushner: «Investe con uno stile che è vicino al mio. Josh fa scommesse con molta convinzione su aziende e fondatori di alta qualità, e non gli importa troppo di ciò che pensano gli altri investitori. Sento molto cameratismo in questo» • Sarai nel board di OpenAi una volta che diventerà for profit? «No comment» (ad una giornalista di Fortune nel 2024) • Kushner ha fondato anche Oscar Health, startup che vende assicurazioni sanitarie, inizialmente sfruttando l’Affordable Care Act voluto da Obama • «Adesso mia mamma ha capito cosa faccio di lavoro, ma fino a un paio di anni fa pensava che aggiustassi computer per guadagnarmi da vivere» • Assumete persone con meno di quattro anni di esperienza negli investimenti. Perché? «[…]Quando abbiamo iniziato a fare incontri con gli altri investitori, ci spingevano ad assumere gente con esperienza. Ma io pensavo: “Chiunque abbia esperienza e talento, non vorrà mai lavorare con un 26enne” […]. Perciò quello che abbiamo finito di fare è stato riunire le persone più brillanti che conoscevamo della nostra età: i nostri amici più stretti del college, e persone che loro avevano conosciuto sul lavoro» [Shontell, cit.] • «L’ingresso nell’azienda comporta un processo di colloqui lungo mesi o addirittura anni. Per Kushner, assumere un cattivo collaboratore, o anche uno mediocre, è una vera e propria ossessione: l’offerta di lavoro fatta a una stagista molto in gamba fu annullata quando si scoprì che era stata scortese con gli assistenti dell’ufficio. […] I colloqui consistono in conversazioni di tipo culturale, domande su casi studio, cene, colazioni e caffè» [ibid.] • Gli uffici di Thrive sono nel quartiere NoLIta (Nord di Little Italy), a Manhattan, New York. Occupano tutto il primo piano del Puck Building, di proprietà della Kushner Companies. Dieci mila metri quadrati, mattoncini rossi a vista sulle pareti e sul soffitto, grandi vetrate, quadri astratti alle pareti, legno chiaro e metallo nero, nel 2023 ci lavoravano 65 persone • «Thrive organizza due riunioni settimanali sul flusso delle transazioni, in cui i soci discutono vigorosamente le opportunità di investimento nelle startup e valutano se staccare un assegno. Se la maggioranza non è favorevole, l’affare non si fa, e persino Kushner può essere scavalcato» [ibid.] • Sul sito di Thrive, per accedere alla pagina degli investitori, serve una password.
Fratello del più noto Jared, 44 anni, che ha sposato Ivanka Trump, e che è succeduto al padre alla guida della Kushner Companies, dove Joshua non ha mai lavorato • Joshua chiama Ivanka Trump sorella, non cognata [Benner, cit.] • Disse Ivanka: «Jared e Josh hanno una relazione molto speciale, caratterizzata da un amore immenso, ammirazione e rispetto reciproco» [ibid.] • «Si parla spesso dei fratelli Kushner usando aggettivi simili: belli, umili, diligenti, educati, intelligenti e così via. Per Josh, tuttavia, a differenza di Jared, non c’è un “ma” sospeso nell’aria» [Ward, Esquire] • Al 2017, scriveva il New York Times, la famiglia Trump non aveva investito in Thrive • I due fratelli insieme hanno fondato la startup Crave, ma Jared ha venduto le sue quote al fratello quando è diventato consigliere del presidente Trump • Joshua ha detto di votare per i democratici, ha fatto donazioni per le campagne di Bill Bradley e Al Gore • «Non è un segreto che la mia vita è stata guidata da valori liberali e che ho supportato politici che condividono simili valori. Ma nessun partito politico ha il monopolio sulla verità o sulle idee utili per il nostro Paese. È importante essere aperti di mente e saper imparare da chi ha un’opinione diversa» • Quando venne eletto Trump, il ceo di Slack Stewart Butterfield disse a Forbes: «Josh è venuto da me, e presumibilmente ha fatto lo stesso con i dirigenti delle altre aziende in cui ha investito, e mi ha detto: “Non ho legami personali con questa amministrazione, non sono responsabile delle loro azioni e non potrò ottenere favori speciali. Consideratemi semplicemente la stessa persona che ha investito nella vostra azienda. Non c’è alcun collegamento, né buono né cattivo”» • A un evento nel 2024 a proposito di Trump disse: «La mia posizione è privilegiata perché prescinde da chi è presidente. Quel che importa è che siamo tutti patriottici. La merce da esportazione più importante dell’America è l’innovazione e penso che ora quello che dobbiamo fare è supportare l’ecosistema in ogni modo possibile» • Nel 2017 fu visto alla Women’s March a Washington, una protesta contro Trump. Ma secondo il giornale locale Washingtoniana, diceva ai partecipanti che era lì sono per «osservare» • Ha donato 50 mila dollari a una marcia per porre fine alla violenza creata dalle armi, alla quale ha anche partecipato con la moglie (ha postato una foto su Instagram) • «Durante una passeggiata di quattro miglia vicino al suo ufficio, ho chiesto a Josh cosa pensasse della sua famiglia e delle sue differenze politiche con Jared […]. Mi ha dato una lunga risposta, ma solo a condizione che non la pubblicassi. Poi mi ha scritto una mail: “Voglio un bene immenso a mio fratello. Chiunque abbia un problema con questo non è qualcuno che desidero avere nella mia vita. Non ho sostenuto il presidente Trump in nessuna delle due elezioni, ma sono orgoglioso dei risultati di Jared, in particolare nella riforma della giustizia penale e nella politica mediorientale. Queste due cose non sono in contraddizione per me”» [Shontell, cit.].
Marito della modella Karlie Kloss, 32 anni, ora incinta del loro terzo figlio (hanno già Levi Joseph, nato nel 2021, ed Elijah Jude, nato nel 2023). Si sono conosciuti nel 2012, quando lei aveva 19 anni. Per lui lei si è convertita all’ebraismo, studiando con il rabbino Haskel Lookstein della congregazione Kehilath Jeshurun, nell’Upper East Side di New York • Si sono sposati nel 2018 a New York con una cerimonia religiosa (80 invitati, lei con un abito di Dior, mini bottiglie di tequila come bomboniere). Alcuni mesi dopo hanno dato due giorni di festa a tema cowboy per molti più invitati in un ranch in Wyoming (dove Joshua aveva già festeggiato i 30 anni, camere da 800 dollari a notte). Tra i presenti: Orlando Bloom, Katy Perry, Diane von Furstenberg, Ashton Kutcher, Mila Kunis, la principessa Beatrice d’Inghilterra • Sono entrambi alti quasi un metro e novanta • «Karlie Kloss ricorda di essersi precipitata in ufficio una sera alle 23 nei primi giorni della loro relazione, incredula che il suo nuovo fidanzato potesse ancora lavorare. Kushner era lì, a lavorare con il suo team. L’unica pausa che la squadra di Thrive si concede è il venerdì sera e il sabato, quando Kushner stacca la spina per lo Shabbat» [Shnotell, cit.] • Abitano a New York, in un attico nello stesso edificio dove ci sono gli uffici di Thrive. Hanno anche una casa a Miami (vicino alla casa di Jared e Ivanka) e una a Malibu • Kloss disse a People di essere felice che Kushner fosse «proprio disinteressato alla moda» • Vicky Ward ha scritto nel libro Kushner Inc. dell’iniziale avversità della famiglia Kushner verso Kloss: «La sera dell’insediamento del presidente Trump nel gennaio 2017, la famiglia Kushner era sistemata al Trump International Hotel di Washington, dove avevano celebrato lo Shabbat. Charles, secondo quanto riferito, “era stato sgradevole” nei confronti di Josh, sfogando la sua antipatia per Kloss. “Josh, ci aspettiamo che tu faccia la cosa giusta”, disse Charlie al figlio minore, secondo una fonte. “La persona con cui stai non è la persona giusta”. Josh, secondo Ward, “aveva ascoltato in silenzio i rimproveri del padre”. Secondo diverse fonti, Charles e sua moglie, la madre di Josh, Seryl, detestavano Kloss in parte perché non era ebrea. Anche Ivanka Trump, la moglie di Jared, era una gentile quando iniziarono a frequentarsi, ma si era convertita all’ebraismo prima del suo matrimonio con Jared. Ma, scrive Ward, i Kushner vedevano Ivanka in modo diverso. Ivanka, spiegarono, era diversa. Era una Trump. Anche lei, come Jared, era una vera regina del settore immobiliare. E aveva frequentato un’università della Ivy League, la Penn. Kloss invece era cresciuta a Webster Groves, Missouri, un sobborgo di St. Louis, e non stava nemmeno frequentando l’università quando lei e Josh si sono conosciuti. A quanto pare Jared condivideva l’opinione tutt’altro che favorevole che i suoi genitori avevano di Kloss. Quando Josh e Karlie iniziarono a frequentarsi, Ward racconta che Aaron Gell, allora direttore del New York Observer, un giornale di proprietà di Jared, si congratulò con il fratello maggiore dei Kushner. In risposta, “Jared disse qualcosa tipo: ‘Non preoccuparti. Ci penserà la famiglia. Non siamo molto contenti che esca con una shiksa. Speriamo che passi’. Disse anche: ‘Non è molto intelligente’, il che non credo sia vero”. Ward scrive di aver sentito da diverse fonti che l’intera famiglia “parlava in modo orribile” di Kloss alle sue spalle, definendola “la modella di lingerie”. Scrive anche che “Josh disse a Gary Cohn e ad altri che non gli era permesso portare Kloss alle riunioni di famiglia durante le feste. Per sei anni si sono rifiutati persino di incontrarla”» [Town&Country].
Altro È celiaco e praticamente astemio • Appassionato di basket, possiede il 2,5 per cento (pagato 30 milioni di dollari) dei Memphis Grizzlies, che giocano nel torneo Nba • Lui e sui fratello hanno donato un milione di dollari a testa in memoria del rabbino Kogan, che l’anno scorso fu assassinato a Dubai • Insieme alla moglie ha comprato la rivista fotografica Life, per rilanciarla • «Mia moglie scherza dicendo che sono sempre calmo e composto. Non so se è “a feature or a bug”, per usare termini da ingegnere» (un pregio o un difetto) • «“È estremamente composto”, ha detto un socio in affari. Ha paragonato Kushner al “Molliccio” invisibile e mutevole di Harry Potter, un personaggio noto per la sua plasmabilità: “Non so se qualcuno sappia effettivamente che aspetto abbia Josh quando non è pacato, perché nessuno l’ha mai visto”. Un altro conoscente ha detto che dopo un decennio di collaborazione, Kushner conclude ancora le telefonate ringraziandolo per la sua amicizia. I colleghi dicono che Kushner dice sempre loro che li ama («loves them») […] Degli oltre 35 intervistati per questa storia, nessuno ha citato uno scambio ostile con Josh» [Shontell, cit.] • «Come decine di soci in affari hanno raccontato a Fortune per questo articolo, è un compagno e consigliere quasi patologicamente educato, che ricorda le loro marche di whisky preferite e ricorda loro costantemente quanto tenga alla loro amicizia» [ibid.] • Ha circa 50 mila follower su X, dove ha come foto profilo un selfie scattato in auto, spettinato, che postò con la didascalia: «Mia mamma dice che dovrei tagliarmi i capelli…» • Su X ha tra le altre cose scritto: «La cultura e la società sembrano sempre più effimere. A volte sembra che tutti dicano così tanto che non dicono nulla. Questo messaggio finirà nell’abisso», «Non preoccuparti mai di ciò che la gente pensa di te… a meno che… non lo dica qualcuno a cui importa davvero di te», «Fare la cosa giusta è sempre la cosa giusta da fare. Mi viene costantemente ricordato che il vero successo non sta in cosa si fa, quanto piuttosto in come la si fa», «Il successo risiede nell’intimità dell’anima», «Cerca il rispetto solo di chi rispetti», citazioni dall’Alchimista di Coelho, di Churchill sull’ottimismo, una condanna all’indomani dei fatti del 7 ottobre • Ha detto: «Ogni problema ha una soluzione […] non c’è niente da guadagnare nel dare di matto», «Con ogni innovazione arriva del buono e del cattivo, ma sono un’ottimista, mi concentro sul buono» (a proposito dell’Ia), «Mia madre mi ha sempre detto che l’obiettivo nella vita è essere felice quando si va al lavoro ed essere felici quando si torna a casa» • Dicono dica spesso «Il lavoro è vita!».
Titoli di coda Scrive Shontell, che lo ha intervistato in un bar nell’East Village, a New York: «Quando arriva il momento di ordinare, chiede alla cameriera – alla quale domanda il nome per poi ripeterlo – se ci sono birre analcoliche. Lei fa una faccia divertita, allora lui sceglie il tè. Mentre lei si allontana per preparare l’ordine, le dice che apprezza il suo lavoro».