16 giugno 2025
Tags : Ilaria Salis
Biografia di Ilaria Salis
Ilaria Salis, nata a Milano il 17 giugno 1984 (41 anni). Europarlamentare. Attivista. L’elezione le ha permesso la liberazione dagli arresti a Budapest, dove era detenuta dal febbraio 2023 con l’accusa di aver aggredito, in una contromanifestazione, tre militanti neonazisti.
Titoli di testa «Cara mamma, mi sento una straniera tumulata viva e mi trattano da mostro. Dalla bocca di lupo scorgo alcune guglie e immagino che si tratti di una cattedrale» [Dal diario sulla sua vita nel penitenziario di Gyorskocsi Utca, Cella 615, Sta].
Vita Cresciuta a Monza, eccetto una parentesi di tre anni dal 1992 al 1995 in cui la famiglia ha vissuto nel Regno Unito. Di sua madre Ilaria Salis non parla mai: «Rispetto la sua riservatezza», spiega. Figlia di Silvia Salis, sportiva, specialista in atletica leggera (ha militato in diverse società, tra cui Forestale e Fiamme Azzurre) e di Roberto Salis, ingegnere di origini cagliaritane. Dopo un triennio vissuto con la famiglia nel Regno Unito fra il 1992 e il 1995, cresce a Monza. Fin dall’infanzia ha sempre praticato attività sportiva e, appassionata di teatro, ha seguito vari corsi ed ha recitato a Monza. Diplomata nel 2002 al liceo classico Zucchi con il massimo dei voti • Dal liceo ha iniziato la sua attività politica nei centri sociali, prima a Monza e poi a Milano. Militante antifascista, a 18 anni partecipa assieme a suoi compagni di classe alla fondazione del centro sociale Foa Boccaccio di Monza. Nel 2005 si laurea cum laude alla Statale di Milano in Scienze storiche • Sensibile alle problematiche delle persone svantaggiate ha frequentato il corso di educatore all’istituto milanese Don Gnocchi. Ha lavorato come educatrice per alcuni anni in centri per adolescenti problematici • Nel 2018 ha deciso di completare gli studi per l’insegnamento di materie letterarie e, nel 2021, ha conseguito la laurea magistrale in Filologia, letterature e storia dell’antichità, sempre alla Statale • Nel frattempo ha lavorato per vari anni come maestra elementare in scuole ad utenza multietnica e dal 2021 come docente di Lettere nei licei come supplente • Per le proteste di piazza ha subito diverse denunce, oltre ad alcune condanne definitive per invasione di edifici pubblici e resistenza a pubblico ufficiale • Nel febbraio 2023 è a Budapest assieme ad altri militanti contrari alla celebrazione del Giorno dell’Onore, in cui neonazisti provenienti da tutta Europa celebrano i militari tedeschi e ungheresi morti nel 1945 durante l’assedio di Budapest dell’Armata Rossa • L’11 febbraio, Salis viene arrestata con l’accusa di aver causato lesioni gravi a tre militanti neonazisti magiari e di appartenere all’associazione criminale tedesca Hammerbande (Banda del martello) • La notizia viene portata all’attenzione pubblica solo nel dicembre 2023 quando Salis denuncia le proprie condizioni di detenzione in un memoriale inviato al consolato italiano a Budapest, e viene condotta con catene a caviglie e polsi al processo davanti al tribunale, alla presenza dei media internazionali • Coimputato con Salis è Gabriele Marchesi, arrestato in Italia su mandato europeo della magistratura magiara, sul cui caso si esprime la Corte d’appello di Milano, che ne nega l’estradizione in Ungheria. La Corte segnala la propria preoccupazione per lo Stato di diritto e la situazione dei diritti fondamentali in Ungheria • Novecento anarchici sfilano a Milano «da piazza Durante a piazza Leonardo da Vinci, per chiedere la liberazione di Ilaria Salis» [Castagnoli, CdS, 15-01-2024] • Nel gennaio 2024, Zerocalcare dedica alla vicenda di Ilaria Salis la graphic novel In fondo al pozzo, pubblicata sul settimanale Internazionale • Perché si è interessato alla storia? «Perché una persona che finisce in galera perché ha fatto a botte coi nazisti mi sta automaticamente a cuore. Quando poi i magistrati ungheresi le hanno proposto un patteggiamento di undici anni, a noi è sembrato il momento di scriverne». Noi chi? «Mi sono confrontato con gli amici di Ilaria e con chi ha attraversato insieme a me la stagione 2003 -2010, quando frequentare i centri sociali significava scontrarsi coi fascisti che bruciavano macchine e accoltellavano ragazzini. Gli stessi che ora dicono che Ilaria è una terrorista» [Zerocalcare a Tonacci, Rep, 19-01-2024] • Il 22 gennaio il ministro Antonio Tajani interviene sul governo ungherese per mandare Ilaria Salis ai domiciliari • «Portata in carcere, per sette mesi non ha potuto incontrare i suoi genitori e comunicare con l’esterno. E che carcere: una cella piccola, senz’aria. Fra topi, cimici e scarafaggi. In un regime di malnutrizione, al punto da alterare i parametri vitali e gli esami del sangue, e maltrattamenti: quattro rotoli di carta igienica al mese, un po’ di cotone per le mestruazioni» testimonia Nicolò Zancan su La Stampa • Il 29 gennaio «Si è aperto ed è stato aggiornato al 24 maggio il processo. La militante antifascista milanese che rischia una condanna a 16 anni, si è dichiarata non colpevole • «Ilaria Salis ha dichiarato di non aver avuto accesso agli atti e quindi di non essere in grado di dire nulla nel merito delle accuse che le sono state rivolte» [Zancan, cit.] • Ilaria Salis è comparsa in aula in catene, con le manette ai polsi e i piedi legati da ceppi di cuoio con lucchetti. Una donna delle forze di sicurezza la trascinava per una catena. «È stato choccante – ha dichiarato Eugenio Losco, uno dei legali italiani – Era tirata come un cane». Accanto a lui era presente il padre Roberto» [Ansa, 29-01-2024] • Sulle condizioni di detenzione nasce una controversia a livello internazionale: i trattamenti durante la custodia vengono ritenuti dalla Confederazione europea dei sindacati degradanti e inumani, mentre si esprimono sul caso anche il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e i ministri italiani Carlo Nordio e Antonio Tajani, portando alle proteste formali del governo italiano nei confronti dell’Ungheria • «La stanno trattando come una bestia», dice il padre Roberto Salis. Anche lui è in aula, con la moglie e l’avvocato. «È una scena raccapricciante, è qualcosa di incivile. Quello che sta succedendo a Ilaria è indegno per l’Europa». Dopo tre colloqui nel penitenziario di Budapest, ai genitori sono stati concessi 15 minuti di conversazione con la figlia [Zancan, Sta] • L’apparizione nel tribunale di Budapest della maestra italiana Ilaria Salis ha suscitato un’ondata di indignazione e messo in forte imbarazzo Giorgia Meloni, che del presidente ungherese Orbán è amica e alleata. Mentre Salvini si scatenava a parlar male dell’imputata, il ministro degli Esteri Tajani ha convocato l’ambasciatore ungherese, il padre di Ilaria ha fatto il giro dei politici, è stato ricevuto da Tajani e ha annunciato querele contro Salvini • Emma Bonino: «“Siamo in presenza di una palese violazione del diritto europeo relativo alle persone sottoposte a processo” […] Il ministro degli Esteri dovrebbe dire chiaramente cosa sta facendo il governo, ad esempio dovrebbe chiedere all’Ungheria di permettere che Ilaria Salis trascorra il periodo di custodia cautelare ai domiciliari in Italia […] Dalla premier Giorgia Meloni un lungo silenzio sulla vicenda» [Emma Bonino a Serena Riformato, Sta] • Il padre di Ilaria insiste: Sull’andamento del processo si sente di fare previsioni? «Posso dire solo che Ilaria si dichiara innocente [...] Il punto è un altro: mia figlia deve uscire di lì, bisogna tirarla fuori. Non è civile celebrare un processo equo in queste condizioni. Su questo mi sarei aspettato una indignazione trasversale». E invece? «Invece mi tocca leggere ancora certi titoli che la definiscono “l’anarchica” e simili. Lei è un’antifascista, punto». Il ministro degli Esteri Tajani, giorni fa, ha annunciato di essersi mosso per vie diplomatiche a favore di sua figlia. «Solo chiacchiere» [Berni, Cds] • «Se vogliamo parlare in punta di diritto, Orbán non c’entra niente. Non è che il governo decide il processo ma la magistratura e la magistratura è indipendente». Lo puntualizza il ministro agli Affari esteri Antonio Tajani. «Il problema è vedere se sono state rispettate le regole prima o dopo, non è che noi possiamo intervenire, l’Ungheria è uno Stato sovrano. Noi possiamo soltanto fare delle proteste - prosegue - perché è detenuta lì per un reato ipotetico commesso lì» [Adnkronos] • «Su istruzioni del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il segretario generale della Farnesina, Riccardo Guariglia, ha convocato al Ministero degli Esteri l’incaricato d’Affari della Repubblica di Ungheria. “Nel ribadire la protesta del Governo italiano per le condizioni” in cui Ilaria Salis è detenuta (smentite dalla direzione carceraria, ndr) Guariglia “ha espresso la ferma aspettativa del governo” affinché alla Salis sia accordato “al più presto un regime di custodia cautelare in linea con la normativa europea”» [Ansa] • È il 31 gennaio e il caso Salis vede coinvolta l’ambasciata e il governo Meloni prende posizione: «Una sequenza di errori. O almeno, di sottovalutazioni. Capaci di irritare la Farnesina. E di provocare uno scomodo gioco del cerino tra l’esecutivo e il corpo diplomatico. Il caso di Ilaria Salis coinvolge l’ambasciata italiana in Ungheria. E l’ambasciatore, Manuel Jacoangeli. È lui, dal 14 giugno 2021, a rappresentare l’Italia a Budapest. E diventa adesso il bersaglio delle critiche neanche troppo velate che arrivano dai vertici del governo» [Ciriaco e Foschini, Rep] • «È sera quando Meloni sente Orbán. Nel pieno rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura ungherese, ho portato l’attenzione del primo ministro ungherese sul caso della nostra connazionale Salis» [Ciriaco, Rep, 31-01-2024] • Le reazioni della Lega e di Salvini si inaspriscono, il partito riprende passate accuse alla Salis che però vengono smentite: «Ilaria Salis è stata assolta per non aver commesso il fatto in relazione all’episodio dell’aggressione al gazebo della Lega a Monza nel 2017»: è quanto ha chiarito all’Ansa il suo legale, l’avvocato Eugenio Losco [Rep] • A pochi passi dall’Ambasciata di Ungheria a Roma c’è la nuova opera della street artist Laika dedicata a Ilaria Salis • «Ho raccontato nei dettagli» il caso Ilaria Salis alla premier Giorgia Meloni. «Le ho detto che la magistratura non dipende dal governo. L’unica cosa di cui sono legittimato a fare è fornire i dettagli del suo trattamento in carcere». Lo ha detto il premier ungherese Viktor Orbán parlando con i cronisti al termine dell’incontro con Meloni [Ansa, 01-02-24] • «Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, appoggerà la richiesta che il padre di Ilaria Salis ha formulato nel colloquio con lui ieri a Milano. Vale a dire che a sua figlia […] venga concesso di poter eleggere domicilio presso l’ambasciata italiana» Così da non ricevere un quarto “no” per pericolo di fuga alla richiesta di arresti domiciliari» [Piccolillo, Cds] • «Stanno lentamente venendo incontro alle mie esigenze, ma io continuo a stare male e vorrei tornare a casa», ha detto Ilaria Salis al suo avvocato ungherese, Gyorgy Magyar [Bianconi, Cds, 03-02-24] • Le autorità ungheresi sono disposte a concedere i domiciliari a Ilaria Salis solo dopo la sentenza • Carmen Giorgio, originaria di Terno D’Isola in provincia di Bergamo, è stata per tre mesi compagna di cella di Ilaria Salis: «C’erano cimici ovunque, il salame che ci davano sembrava cibo per cani [...]». Su Ilaria: «Non ce la vedo proprio col manganello in mano. Studiava sempre in carcere, è una persona buona» [Lattanzi, Sta,04-02-2024] • «Per spiegare al padre di Ilaria Salis e al suo avvocato che non intendeva fornire il documento che gli stavano chiedendo, il ministro Carlo Nordio è tornato a rievocare – come gli piace fare – il suo passato di magistrato. “Il giudice ungherese potrebbe anche indispettirsi se il governo di un Paese straniero gli spiegasse in una nota ufficiale come funziona la propria legislazione”» [Bianconi, Cds] • C’è un video che, secondo la procura ungherese, sarebbe la prova dell’aggressione. È sua figlia che picchia? «Mia figlia dice di non essere lei e io non la riconosco. Io so chi è quel figurante che compare. […] È un ragazzo tedesco. Era ricercato. Nel tentativo di ottenere una confessione, hanno torturato inutilmente Ilaria. Ma lui in carcere ha subito violenze peggiori di quelle toccate a mia figlia. Però una confessione estorta va sempre presa come tale» [Zancan, Sta, 07-02-24] • «Dopo un anno siamo ancora qui». Questo il titolo del memoriale di Ilaria Salis, scritto a mano su sei fogli • È scontro diplomatico tra Ungheria e Italia sul caso Salis. «Il ministro degli Esteri, Péter Szijjártó, ha detto che “è sorprendente che l’Italia cerchi di interferire in un caso giudiziario ungherese”» [Avvenire, 29-02-2024] • Ilaria Salis resta in cella: il tribunale di Budapest ha respinto infatti la richiesta di passare ai domiciliari in Ungheria [Ansa, 28-03-2024] • «Sono molto contenta, ringrazio davvero il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Mi ha molto impressionato che abbia telefonato lui in prima persona»: così Ilaria Salis ha voluto ringraziare Mattarella [Dago, 01-04-2024] • Ilaria Salis, in carcere a Budapest da oltre 13 mesi, è candidata alle Europee con Avs, capolista nel nord–ovest: il 18 aprile 2024 i leader di Alleanza Verdi e Sinistra Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli annunciano la decisione • «La candidatura non cambia il lavoro del governo», sottolinea la premier Giorgia Meloni. [Ansa 19-04-24] • Dopo la candidatura il padre commenta: «Adesso sta meglio. Con l’ultimo pacco finalmente è riuscita a ricevere un phon per i capelli» [Unione Sarda, 20-04-24] • Ilaria Salis è candidata alle elezioni europee ma non può votare. Perché straniera, italiana, reclusa da oltre 15 mesi nel carcere di massima sicurezza di Budapest, di certo non iscritta all’Aire, l’Anagrafe italiana dei residenti all’estero • Il 23 maggio 2024 esce dal carcere di Budapest dove era detenuta da oltre 15 mesi e viene messa ai domiciliari. Nell’udienza il giudice pronuncia ad alta voce l’indirizzo di Budapest dove Salis avrebbe dovuto alloggiare, che il 30 maggio viene pubblicato da siti ungheresi di estrema destra • «“È un’intimidazione”. È una furia Roberto Salis, il padre di Ilaria, all’uscita della terza udienza del processo contro la figlia [...] la prima in cui l’insegnante antifascista non è arrivata con guinzaglio e catene grazie all’ottenimento dei domiciliari. Il giudice József Soós ha rivelato l’indirizzo dell’appartamento dove l’imputata sconterà la misura cautelare, almeno fino alle elezioni europee. Lo ha riferito con divieto di pubblicazione, certo, ma nell’ultima fila di sinistra di fronte a lui e al fianco della vittima del pestaggio c’era pur sempre il gruppetto di uomini che ha accolto i Salis, i suoi compagni, i giornalisti e i parlamentari con una telecamera sempre accesa per riprendere facce dei presenti e targhe dei veicoli in transito [Merli, Manifesto, 25-05-2024] • Puntuali arrivano le minacce e, temendo per la propria incolumità, Salis chiede di poter essere ospitata all’interno dell’ambasciata italiana di Budapest • Nella prima intervista rilasciata a Repubblica, Salis dice: «Non sono ancora uscita dal pozzo… […]. I domiciliari sono solo una tregua, la mia battaglia non è affatto finita. E soprattutto non è soltanto mia, è la battaglia di tutti coloro che si trovano a subire analoghe situazioni di ingiustizia». Se verrà eletta, qual è la prima cosa di cui si occuperà all’Europarlamento? «Sicuramente i diritti umani dei detenuti in Europa e in Italia. Sono un’insegnante precaria e militante antifascista, mi voglio battere per il diritto all’istruzione, i diritti dei lavoratori e dei precari» [Giannoli e Tonacci, Rep] • Ilaria Salis pubblica il suo primo videomessaggio da quando è ai domiciliari a Budapest e parla della sua candidatura alle europee: «Avendo provato sulla mia pelle le destre radicali e discriminatorie, vorrei che fosse la solidarietà e non la paura il faro che guida l’Europa» • Dal passato di Ilaria Salis, candidata alle europee con Avs, emergono anni di occupazioni abusive in alloggi popolari di Milano. «Secondo una verifica effettuata dal Corriere presso gli uffici Aler, risulta un ingresso abusivo, effettuato attraverso “effrazione della porta con estrazione del cilindro della serratura” (condotta non addebitata direttamente a Ilaria Salis) di un alloggio in via Borsi 14, al secondo piano della Scala E, il primo dicembre 2008 […] Ilaria Salis «non ha mai ricevuto alcuna citazione né in sede civile né in sede penale per tale presunta occupazione. Né ha mai ricevuto alcuna richiesta di pagamento in merito» scrivono in una nota i suoi avvocati» [Berni, Cds 08-06-24] • Il 14 giugno Salis viene eletta in entrambe le circoscrizioni ricevendo 178.202 preferenze e in seguito all’elezione, viene liberata. Salis rientra in Italia, accompagnata dai genitori sino alla propria casa di Monza • Con un post su Facebook Ilaria Salis parla con i suoi follower dell’occupazione di una casa a Monza, per la quale l’Aler le ha richiesto un pagamento di 90 mila euro: «Sì, lo confesso! Sono stata una militante del movimento di lotta per la casa […] che si compone di decine di migliaia di abitanti delle case popolari e attivisti, i quali, per aver affermato il semplice principio di avere un tetto sulla testa, sono incappati in qualche denuncia» [Dago, 21-06-2024] • Sedici giugno 2024, il ritorno a Monza. Come è stato? «È stato…rapido. Sono arrivata che sotto casa c’erano già giornalisti e carabinieri». Quindici mesi fuori dal mondo, come si recuperano? «Sto cercando le notizie sui siti. Non è facile seguire a ritroso il filo della cronaca» [Tonacci, Rep, 25-06-24] • Il 26 giugno 2024 ha tenuto la sua prima conferenza stampa da europarlamentare, impegnandosi durante il suo mandato a concentrarsi sulle condizioni delle carceri, sull’immigrazione e sui problemi dei giovani • La Regione Lombardia si schiera a maggioranza contro Ilaria Salis per la vicenda della casa occupata a Milano. Alla neoparlamentare europea verrà chiesto di pagare i canoni arretrati • Ilaris Salis va in visita istituzionale a San Vittore. Dice che è un inferno: «Anche l’Italia viola i diritti dei detenuti» [Giannoli e Tonacci, Rep, 21-08-24] • A metà settembre la prima vera uscita pubblica da eurodeputata di Ilaria Salis a Milano, allo spazio Fabbrica del vapore, con Zerocalcare, in platea 1.500 persone • In occasione dell’intervento da presidente di turno del Consiglio Ue di Orbán al parlamento europeo, Ilaria Salis, eurodeputata di The Left, ha preso la parola «Ricordando di essere stata detenuta in custodia cautelare in condizioni dure per 15 mesi: “Lo stato di diritto e la libertà dei media non sono garantiti” in Ungheria» [Basso, Cds, 10-10-24] • Il 20 ottobre l’Ungheria chiede la revoca dell’immunità per l’eurodeputata Ilaria Salis • Due giorni dopo gli eurodeputati di Fidezs, il partito di maggioranza in Ungheria, hanno confermato la notizia della revoca dell’immunità parlamentare per Salis. Lei ha chiesto che l’istanza venga respinta. Il 23 gennaio 2025 è iniziato l’iter per la revoca dell’immunità parlamentare richiesta dal governo ungherese • In febbraio Salis pubblica per Feltrinelli Vipera in cui ripercorre la sua vicenda personale • «L’immunità parlamentare di Ilaria Salis potrebbe essere revocata perché i fatti a lei contestati sono estranei al suo mandato parlamentare e perché non sussisterebbe il cosiddetto il “fumus persecutionis”» [Manto, Giornale, 08-05-25] • Si rinnovano le minacce: «In una email indirizzata ad Ilaria Salis si leggono parole molto forti con allegata la foto di un fucile, di un martello, di un cacciavite e di un filo» [Apicella, MonzaToday, 31-05-25] • Il 4 giugno la Commissione giuridica del parlamento europeo affronta a porte chiuse il caso di Ilaria Salis, « non dovrà votare la richiesta di revoca (che spetterà poi all’Aula), bensì discutere soprattutto su due temi. Il primo riguarda il reato. È stato commesso dalla Salis prima della sua elezione al parlamento di Strasburgo. […] Il secondo riguarda proprio le garanzie di trasparenza e terzietà che il tribunale di Budapest deve offrire» [Borgia, Giornale, 03-06-25] • La revoca dell’immunità può tradursi in una pena detentiva fino a vent’anni. Secondo la legge europea il deputato che perde l’immunità «rimane in carica anche in caso di revoca dell’immunità, in quanto il mandato di un deputato al Parlamento europeo è un mandato nazionale e non può essere revocato da un’altra autorità. La revoca dell’immunità di un deputato quindi non equivale direttamente ad una sentenza di colpevolezza, ma ha la funzione di permettere alle autorità giudiziarie nazionali di svolgere un’indagine sul conto del deputato» [Bertotto, Byoblu tv, 03-06-2025] • Salis ha aperto un profilo su YouTube in cui ha pubblicato il suo primo video, “#freeallantifa”. «L’europarlamentare eletta tra le fila di Avs, in questo anno in cui è arrivata a Bruxelles, si è spesso spesa per evitare che le venisse ritirata l’immunità e l’ultimo atto di questa campagna è stato la trasformazione in youtuber. […] “Mentre l’estrema destra sfila liberamente, gli antifascisti vengono arrestati, rinchiusi in prigione e trascinati in processi farsa”, accusa Salis. Non è solo una questione ungherese. È una battaglia internazionalista, che riguarda la libertà di tutti e la democrazia in tutta Europa» [Galici, Giornale, 04-06-2025] • La commissione Juri che si occupa degli Affari giuridici dell’Europarlamento potrebbe votare già il 24 di giugno sulla revoca dell’immunità. Secondo quanto ha appreso l’Ansa da fonti parlamentari di Bruxelles, durante la riunione a porte chiuse della commissione Juri, gli eurodeputati hanno analizzato le risposte fornite dal procuratore ungherese: esponenti di sinistra, verdi, socialisti e i liberali le hanno ritenute insufficienti. E in diversi hanno sollevato dubbi circa la possibilità di garantire in Ungheria un processo giusto ed equo citando, ad esempio, i post social del portavoce del governo di Viktor Orbán, Zoltan Kovacs, che a più riprese ha definito Salis colpevole, prima ancora dell’eventuale sentenza, ritraendola addirittura dietro le sbarre. Nonostante le perplessità sollevate, però, il relatore del testo sull’immunità di Salis, lo spagnolo Adrian Vazquez Lazara del Ppe, ha comunque confermato l’intenzione di presentare una relazione finale della commissione Juri e sottoporla al voto alla sessione del 24 di giugno» [Giannoli, Rep, 04-06-24] • «La eurodeputata di Avs non potrà scendere nella piazza arcobaleno del Budapest pride il 28 giugno, vietata da Orban: il 24 giugno il parlamento europeo vota sulla revoca della sua immunità. Tre settimane fa aveva pubblicato sui social una foto in cui mostrava un cartello con scritto “I’ll be marching in Budapest pride”. Tuttavia, Salis ha “dovuto rivedere la sua agenda – fanno sapere – perché il 24 giugno a Strasburgo si voterà per la revoca della sua immunità”, richiesta direttamente dal governo di Budapest. E per questo “non potrà essere nella capita ungara essendo quello un posto non sicuro”» [Open, 13-06-2025] • «”L’Europa deve decidere se stare dalla parte dello stato di diritto o dalla parte dell’autoritarismo”. Ilaria Salis, eurodeputata di Avs, affida a La Stampa il suo appello dieci giorni prima che la commissione Juri del Parlamento europeo si esprima sulla richiesta, inoltrata dal governo ungherese, di revocarle l’immunità parlamentare. […] Salis, ora cosa rischia? “Se la commissione il 24 giugno, e poi la plenaria i primi di luglio, dovessero votare per la revoca della mia immunità, si riaprirebbe il processo a mio carico in Ungheria. Da Budapest potrebbe venire emesso un mandato di cattura e potrei essere arrestata in Italia o a Bruxelles, mentre sono al lavoro”» [Simonetta Sciandivasci, 14-06-2025].
Amori Ilaria Salis non è sposata. Rexino Arzaj, detto “Gino”, cittadino albanese arrivato in Italia con la famiglia quando aveva 3 anni, e trasferitosi poi all’estero, è «il compagno, amico, fratello» come la Salis lo descrive. È stato arrestato nel novembre 2024 in Francia dove era latitante. Accusato di essere complice di Ilaria Salis nei fatti avvenuti a margine delle contro-manifestazioni antifasciste alla Giornata dell’Onore. L’Ungheria ne ha chiesto l’estradizione «Su X l’eurodeputata Ilaria Salis ha scritto: «[…] Ancora una volta il tiranno Orban prova a calpestare i valori dell’antifascismo e dello stato di diritto» [Il Messaggero, 18-11-25].
Titoli di coda «Se l’immunità mi venisse revocata, verrei esposta a una persecuzione politica certa e spietata. Rischierei di tornare in fondo a quel maledetto pozzo in cui, per mesi, sono stata rinchiusa ingiustamente, in violazione dei più basilari diritti fondamentali» [Giannoli cit.].