Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  luglio 07 Lunedì calendario

Biografia di Kevin Bacon (Kevin Norwood B.)

Kevin Bacon (Kevin Norwood B.), nato a Philadelphia (Pennsylvania, Usa) l’8 luglio 1958 (67 anni). Attore, regista, produttore. Noto come «l’idolo di Footlose», la pellicola che gli diede il successo nel 1984. Nel 2010 ha ricevuto il premio come miglior attore per miniserie o film tv al Golden Globes per il film Taking Chance - Il ritorno di un eroe. Dal 1997 al 2010 ha vinto 4 premi: Critics Choice Award (2010), Festival di Giffoni (1997), Golden Globes con Mystic River nel 2003 come miglior attore non protagonista e nel 2010 in Taking Chance, SAG Awards (2010).
Titoli di testa «Il mio naso sembra un garage a due posti» [Vanity Fair].
Vita Ultimo di sei figli di Ruth Hilda, insegnante e attivista liberal, e di Edmund Bacon, urbanista, architetto, educatore e scrittore statunitense conosciuto come il «padre della Philadelphia moderna», Kevin Bacon cresce assieme ai suoi cinque fratelli in un contesto di assoluta libertà, secondo la filosofia dei genitori che credevano in un’educazione permissiva che stimolasse la creatività della prole. Il fratello maggiore dell’attore è Michael Comly Bacon (1949) musicista e compositore di colonne sonore, docente di musica al Lehman College. All’età di 13 anni Kevin fugge a New York per tentare di diventare attore; malgrado la giovane età e l’inesperienza, la famiglia lo sostiene senza fargli pressioni. Diplomatosi alla Circle in the Square Theater School, si presenta a numerosi provini per spettacoli teatrali, ramo della recitazione al quale si dedicherà fino alla fine degli anni Ottanta. Esordisce nel 1978 in Animal House di John Landis, memorabile è la sua performance in Slab Boys del 1982, dove recita accanto a Val Kilmer e Sean Penn, per la quale vince il prestigioso Obie Award, diventa un idolo per teenager con il suo ruolo da protagonista nel musical Footloose (1984) di Herbert Ross • «Associare Kevin Bacon a Footloose e al suo ballo è ormai automatico nel cervello di tantissime persone. Eppure l’attore ha rischiato davvero di non ottenere la parte […] Footloose diviene man mano un cult soprattutto grazie alla canzone omonima e all’interpretazione di Kevin Bacon. L’attore ha però raccontato che non era abbastanza attraente, secondo la produzione. “La frase che mi hanno detto, letteralmente, era: non è scopabile” aveva detto Kevin Bacon durante una puntata dell’Howard Stern Show. Bacon ha anche ovviamente dovuto ballare per loro, cosa che secondo lui li avrebbe convinti a sceglierlo come protagonista, dato che si era allenato parecchio proprio come ballerino. "Mettete la musica, io ballo e andrà tutto bene, vedrete" aveva detto loro Kevin Bacon durante i provini di Footloose» [Edoardo Ferrarese, Everyeye.it] • Nel 2002, Insieme al fratello Michael, ha formato la band The Bacon Brothers, che ha pubblicato tre album: Forosoco (1997), Getting There (1999) e Can’t Complain (2001). • Considerato uno degli attori più versatili e rispettati di Hollywood, è anche un comico e youtuber. Dà il meglio in parti da comprimario, come il pubblico ministero in Codice d’onore (1992) di Rob Reiner, il carcerato in Alcatraz - L’isola dell’ingiustizia (1994) di M. Rocco, l’astronauta in Apollo 13 (1995) di Ron Howard, il perfido secondino in Sleepers (1996) di Barry Levinson» [Cinema, a cura di Gianni Canova, Garzanti 2002] • «Può darsi che finisca con l’essere solo un buon attore non protagonista, ma è qualcosa di più che il prototipo dell’interprete senza volto ottimo solo per il gioco di squadra» [David Thomson, The new biographical dictionary of film, Alfred A. Knopf New York 2002] • «L’uomo invisibile del cinema americano. Non perché non compaia sugli schermi, anzi. [...] E nemmeno perché uno dei film da lui interpretati si intitolava proprio così, Hollow Man. Ma perché, per sua stessa definizione, Kevin Bacon si considera semplicemente un attore, non una star. Un professionista hollywoodiano che a Hollywood si è sempre rifiutato di vivere, preferendo l’anonima realtà delle strade di New York. “Quando mi fermano non per chiedermi un autografo ma per farmi un complimento è la soddisfazione più grande”» [Stefano Trincia, Mess] • Il 2003 è l’anno di Mystic River, thriller del 2003 diretto da Clint Eastwood, tratto dal romanzo La morte non dimentica di Dennis Lehane e interpretato da Sean Penn, Kevin Bacon e Tim Robbins. Intenso dramma che scosse critica e pubblico al tempo della sua uscita, tratta il delicato tema della pedofilia, e di come essa segni profondamente e influisca anche su tutto il resto della vita della vittima. Presentato in concorso al 56º Festival di Cannes senza ottenere tuttavia alcun riconoscimento (il film non fu affatto apprezzato in Francia), in compenso vinse due premi Oscar (miglior attore protagonista a Sean Penn e miglior attore non protagonista a Tim Robbins) e due Golden Globe (miglior attore in un film drammatico a Sean Penn e miglior attore non protagonista a Bacon). L’azione si svolge in un quartiere di Boston abitato da una forte comunità irlandese. I protagonisti maschili sono tre amici d’infanzia, divisi dalla sofferenza per l’episodio di pedofilia che ha cambiato la vita a tutti e riuniti, venticinque anni dopo, da un altro evento drammatico: l’omicidio della figlia di Jimmy (Sean Penn). I sospetti del quale cadono sull’antico compagno di giochi Dave (Tim Robbins), mentre il terzo del gruppo, Sean (Kevin Bacon), è diventato un poliziotto e indaga sul delitto • L’attore fu vittima nel 2007 della grande truffa finanziaria di Bernard Madoff (1938-2021). Più tardi, in una intervista con Huffington post, Kevin Bacon e Kyra Sedgwick svelano di aver perso milioni di dollari dopo aver investito i loro soldi con Bernie Madoff. «“Avevamo affidato la maggior parte dei nostri soldi a Madoff. Ci sono delle ovvie lezioni di vita qui. Se qualcosa è troppo bello per essere vero, è troppo bello per essere vero. Certo, ti arrabbi e cose del genere, ma devo dire che c’erano molte persone che stavano molto peggio di noi: anziani, persone i cui fondi pensione erano stati completamente decimati”, ha dichiarato Bacon nel corso dell’intervista, sottolineando poi: “Quindi ci sarà sempre qualcuno a cui sta andando molto peggio di te” […]. I due attori pare siano riusciti a recuperare parte dei soldi» [Movieplayer.it] • Il 18 gennaio 2007 l’attore, coinvolgendo altre celebrità di Hollywood, ha fondato l’onlus SixDegrees, che promuove l’applicazione del principio di solidarietà all’idea delle "reti piccolo mondo” • «“Essere l’oggetto del desiderio alle soglie dei sessant’anni? È fantastico, non posso certo dire che mi dispiaccia”. L’attore è protagonista della serie (su Amazon Prime Video), che Jill Soloway (la creatrice di Transparent) ha tratto dall’omonimo libro di Chris Kraus, uscito vent’anni fa, testo di culto della letteratura femminista Usa, una riscrittura al femminile delle leggi del desiderio» [Stefania Ulivi, Cds, 8.05.2017] • «In I Love Dick, la nuova serie di Amazon Prime Video, interpreta l’eccentrico Dick. La serie solleva una serie di problemi, come l’importanza che il lavoro ha nel definire ruoli e rapporti di forza nella coppia. “Se il femminismo significa credere che le donne dovrebbero avere gli stessi diritti degli uomini e ad esempio essere pagate la stessa somma – dice Bacon – allora sono un femminista e non capisco come non si possa esserlo”. La serie tv tocca anche il tema del carisma, incarnato nella figura dell’intellettuale Dick. “Le persone pendono dalle sue labbra – spiega Bacon – e questa adulazione gli permette di dire ciò che vuole in qualsiasi situazione”. Indagare il carisma, spiega l’attore, vuol dire esplorare un territorio misterioso, che ha a che fare col potere: “Alcune persone ce l’hanno, altre se lo costruiscono o lo ottengono, ma il carisma dipende anche dagli occhi con cui si guarda una persona, come l’amore. Io non so definirlo, ma so per certo che il carisma che si ha sul grande schermo non corrisponde necessariamente a quello che si ha di persona: ho incontrato diversi attori e attrici mitici che dal vivo sono affatto interessanti”. Certo è che quando ce l’hai, come nel caso di Dick, la conseguenza immediata è la celebrità: “Ci ho pensato molto – spiega Bacon – perché ci ho dovuto convivere per gran parte della mia vita, anche se l’ho cercata. È una cosa che ti priva dell’anonimato e sai che non ti lascerà mai, ma per me ha soprattutto aspetti positivi. Le persone ti trattano sempre in modo molto carino anche se non ti conoscono davvero”» [Marco Consoli, Sta, 2.06.2017] • «A distanza di quasi quarant’anni, Kevin Bacon non ha dimenticato le sinuose mosse di Footloose. Per festeggiare la fine dello sciopero di 118 giorni dello Screen Actors Guild, il sindacato statunitense degli attori che dopo l’accordo preliminare raggiunto con gli Studios ha concluso il 9 novembre a Hollywood il più lungo stop di categoria, l’attore ha danzato in un fienile sull’iconica colonna sonora Never. Bacon, che ha pubblicato sui social il video accompagnato dalla didascalia “lo sciopero è finito!” in cui ha ricostruito una scena del film del 1984 danzando in un magazzino abbandonato» [Sky, 10-11-2023] • «Kevin Bacon, dopo 40 anni l’attore è tornato nel liceo in cui è stato girato Footloose. L’interprete del cult del 1984 ha accettato l’invito social degli studenti della Payson High School, nello Utah, per il giorno del ballo di fine anno. I liceali hanno dedicato la giornata anche alle attività di beneficenza a favore dell’organizzazione no-profit fondata proprio dall’attore. “È sorprendente il potere che questo film ha avuto nel riunire le persone”. Il 20 aprile Kevin Bacon ha varcato la soglia della Payson High School di Payson, nello Utah, il liceo dove 40 anni fa ha girato il cult del 1984 Footloose. Per mesi gli studenti hanno cercato di attirare l’attenzione dell’attore con una campagna sui social media, basata su post con l’hashtag #bacontopayson e sulla riproduzione di scene del film. Bacon ha accolto l’invito per il giorno del ballo di fine anno, che i ragazzi hanno dedicato anche ad attività di beneficenza in favore della fondazione SixDegrees.org fondata proprio dall’attore. “È passato molto tempo – 40 anni – il che mi lascia a bocca aperta. Sembra tutto un po’ cambiato da queste parti. Direi che la cosa più diversa sono io”. Bacon ha proseguito: “Quando ho sentito per la prima volta di questa cosa “da Bacon a Payson”, ho pensato “wow, è pazzesco”. Eravate tutti instancabili. E mi avete convinto. Penso che sia fantastico vedere questo tipo di impegno. Penso anche che sia straordinario il potere che questo film ha avuto nel riunire le persone, e nel connettere con le idee alla base del film – resistere all’autorità a volte, ed essere indulgenti con le persone che non sono esattamente come voi, e difendere le vostre libertà e il vostro diritto di esprimervi, e avere compassione per le altre persone”. Gli studenti hanno offerto alla fondazione SixDegrees.org l’impegno di creare 5.000 “kit di risorse essenziali” per i giovani e per le scuole, un considerevole numero rispetto all’obiettivo di 40.000 fissato dall’organizzazione no-profit. “E questo è il motivo per cui siete qui oggi, trasformare quella che potrebbe essere solo una star del cinema che torna per ricevere una pacca sulla spalla in qualcosa di davvero positivo. E questo è quello che faremo oggi quando costruiremo questi kit”, ha detto Bacon. “Grazie mille per il vostro impegno nel restituire qualcosa alla vostra comunità e alle persone con le quali condividete il pianeta, e sono entusiasta che lavoreremo qui insieme oggi”» [ibid, 22-04-2024] • Diventa il collega cattivo di Eddie Murphie nel quarto capitolo della saga in onda su Netflix Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F. «Non potevo immaginare un alter ego negativo più carismatico di Kevin» [Murphie a Arianna Fino, Rep. 2-07-2024] • «Ogni personaggio famoso, si sa, sogna i suoi 15 minuti di anonimato. Anche solo per andare al centro commerciale senza essere riconosciuto: l’attore americano Kevin Bacon, giunto all’età di 66 anni, si è rivolto a un truccatore professionista che gli ha rifatto temporaneamente i connotati. Con una non meglio specificata protesi facciale si è recato da Grove, uno dei mall più popolari di Los Angeles. E la prima impressione da comune mortale è stata bellissima, ha raccontato a Vanity Fair. ma l’effetto sollievo da perduta notorietà è durato poco: “La gente non era affatto gentile con me. Tutti a spingere, prevaricare. Anche solo per bere un maledetto caffè, ho dovuto sorbirmi code a non finire. E la mia reazione è stata: ‘Vivere così è uno schifo. Voglio tornare famoso’”. Per uscire dall’incubo della normalità, a Bacon è bastato tornarsene alla sua villa con piscina e togliersi la protesi che nascondeva il suo volto con l’inconfondibile mascella. Si è tolto il pensiero, almeno per un po’. È stato sincero. Le lamentazioni delle star, che sognano una vita invisibile, sono uno sbandierato e spesso insopportabile effetto collaterale della celebrità» [M. Fa, Cds, 7-07.2024].
Curiosità È noto per essere stato al centro del gioco Six Degrees of Kevin Bacon, che sostiene che chiunque possa essere collegato a lui tramite sei o meno collegamenti di attori. Si chiama anche Il numero di Bacon, un passatempo inventato nel 1994, sulla base dell’ipotesi dei sei gradi di separazione (fenomeno spiegato in un saggio dai matematici Steven Strogatz e Duncan Watts, secondo i due matematici “l’effetto piccolo mondo” spiega anche la diffusione dell’Aids e la circolazione dei sentito dire). Si tratta di assegnare a ogni attore o attrice che ha partecipato a un film con Bacon un numero di Bacon pari a 1, a ogni attore che abbia lavorato con uno della lista precedente un numero di Bacon pari a 2 e così via. Kevin Bacon ha numero di Bacon 0. Anche nella matematica c’è un processo molto simile: si tratta del numero di Erdős, riferito al matematico Paul Erdős, autore molto prolifico e con una vastissima lista di collaboratori. Dalla somma dei due numeri nasce il numero di Erdős-Bacon che però, provenendo da due campi così diversi, è posseduto da un numero molto ridotto di persone, soprattutto da matematici (o scienziati) apparsi in qualche documentario scientifico. Per esempio Natalie Portman possiede numero di Erdős-Bacon 6 (5+1) • È sostenitore del partito democratico statunitense: su NewsMeet, il motore di ricerca popolare in America per donatori di campagne, risulta abbia contribuito dal 2007 al 2020 a sostenere candidati, liste o il partito con complessivi 20mila dollari • È alto 1,78 cm.
Amori Dal 4 settembre 1988 è spostato con Kyra Sedgwick attrice, regista e produttrice cinematografica newyorkese, conosciuta sul set del film Lemon Sky e con la quale ha due figli: Sosie, 33 anni, a sua volta attrice, e Travis, 36 anni, artista musicale e compositore. La coppia, considerata una delle più longeve di Hollywood, condivide spesso momenti della loro vita privata sui social media, specialmente con video divertenti. Al loro primo incontro lei aveva 12 anni, 10 anni dopo se ne innamorò • «Sono il perfetto esempio del concetto di coppia inossidabile, sposati da 35 anni. Sono Kevin Bacon e Kyra Sedgwick che ci fanno ritrovare fiducia nell’amore. Non solo esiste, ma può anche durare a lungo. Persino a Hollywood, dove talvolta le nozze durano persino meno di un film. Lui, che ancora la guarda con occhi colmi di tenerezza, per l’anniversario scrive che “35 anni sembrano un battito di cuore”. Lei posta una foto che risale al 1987. Erano sul set di Lemon Sky, lo vide e pensò che era proprio un figo (e come darle torto), ma anche un po’ arrogante. Lui invece pensava che quella ragazza lo avrebbe messo K.O. Aveva ragione. Fece di tutto per fare colpo su di lei. Per esempio pagò una cena all’intero cast nella speranza che Kyra si sarebbe presentata insieme agli altri. Non lo fece. Poi le suggerì un massaggio nel suo hotel mentre lui si allenava nella palestra di fianco. Sperava di invitarla a cena al termine della seduta. Lei non gli disse a che ora aveva prenotato ma lui si fece trovare fuori dalla porta. “Un po’ inquietante” dice lei oggi, scherzando. Un selfie ante-litteram li ritrae abbracciati, quell’anno. Sorridono, lui è senza maglietta e lei indossa un costume intero nero. In realtà si erano già incontrati in precedenza, quasi 10 anni prima, quando lui studiava teatro e lei aveva appena 12 anni. Anche Kyra voleva fare l’attrice e bazzicava i teatri. Vide uno spettacolo di Kevin e andò a fargli i complimenti, incoraggiata dal fratello. Ma non era ancora tempo. Solo quando si ritrovarono insieme sul set il fulmine colpì. A quel punto lei aveva 21 anni e non aveva mai visto Footloose che aveva già fatto innamorare tutte noi. Bastò un primo appuntamento perché capissero di essere casa uno per l’altra. Alla fine dell’anno c’era già un anello di fidanzamento, consegnato la vigilia di Natale con tanto di proposta in ginocchio. A Kyra non piaceva ma non ebbe cuore di dirglielo per mesi. Quando Kevin lo scoprì corsero a cambiarlo. A settembre dell’anno seguente si sposavano e un anno dopo nasceva il figlio Travis, seguito dalla figlia Sosie nel 1992. L’ingrediente segreto del loro amore? Lo svela scherzando Kevin: “non ascoltate i consigli delle celebrità su come rimanere sposati a lungo”. Loro ci sono riusciti e si divertono ancora da matti come quando avevano poco più di 20 anni. Postano spesso reel su Instagram. Guardarli è un balsamo per ogni cuore che ha perso la fede nell’amore. Nelle interviste ripetono di avere sempre saputo di essere “the one” l’uno per l’altra. I litigi? Accadono, ma li risolvono. Affrontano i problemi di tutti, come tutti. Come quando nel 2008 persero i propri risparmi in una truffa finanziaria. E poi insieme ridono tantissimo. Su TikTok sono amatissimi, su Instagram li seguono 3 milioni e mezzo di persone. Sui giornali invece appaiono di rado, vivono una vita tranquilla, appartata ma gioiosamente mostrata sui social. Scandali? Pettegolezzi? Zero. Spesso si riprendono mentre ballano e a volte nel video compaiono le loro caprette. È stato lui a regalarle alla moglie. Di regali consueti non gliene ha mai fatti. Un’altra volta le aveva regalato una panchina a Central Park con tanto di targa con la dedica “A Kikko”. Sanno di essere fortunati a essersi incontrati e hanno così tanta voglia di stare insieme che cercano di lavorare agli stessi film pur di non doversi separare mai troppo a lungo» [Sara Mostaccio, 2023, Vanity Fair] • «“Abbiamo sempre saputo di essere “quello giusto” l’uno dell’altra. Sapevo di essere per sempre e che avremmo risolto qualsiasi cosa, quindi quando litighiamo non è mai così preoccupante”, ha dichiarato lei. E aggiunge che anche loro hanno avuto i loro problemi, ma non dissimili da tante altre coppie: “Chiunque ha problemi coniugali. Non credo a quelli che dicono: ‘Oh che difficile essere sposati tra attori’. Il matrimonio è difficile per tutti”, continua lei. Tanto che hanno lavorato insieme in quattro pellicole (Pyrates, L’isola dell’ingiustizia, The Woodsman e Loverboy) e lei lo ha anche diretto come regista nel film del 2022 Space Oddity. Il segreto di un rapporto così longevo, in ogni caso? Farsi ridere in continuazione: “Il senso dell’umorismo è cruciale. Lui è dannatamente divertente”, ha detto Kyra Sedgwick in un’intervista a People. E che lei e Kevin Bacon se la spassino alla grande è dimostrato anche dal loro profilo TikTok, in cui i due si divertono a cantare e ballare circondati da… caprette. Caprette che sono state un regalo dell’attore nei confronti della moglie (in fatto di regali non è uno qualunque, dato che una volta le ha donato anche una panchina a Central Park, con una targa che recita: ‘Per Kikko. Perché c’è qualcosa nel modo in cui si muove. Ti amo, K’). Negli stessi video le due star non risparmiano di lanciare anche messaggi importanti, come la loro opposizione al cosiddetto Drag ban, che colpisce in molti stati Usa la libertà delle drag queen, oppure alle limitazioni sull’accesso all’aborto» [Paolo Armelli, 2023, Vogue].
Titoli di coda «Io mi ritaglio piccoli momenti di invisibilità» [Stefania Ulivi, Cds, 2017].