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 2025  settembre 11 Giovedì calendario

Biografia di Edoardo Pesce

Edoardo Pesce, nato a Roma il 12 settembre 1979 (46 anni), è un attore e sceneggiatore italiano. Nel 2019 ha vinto il David di Donatello per il miglior attore non protagonista nel pluripremiato Dogman di Matteo Garrone.
Titoli di testa «Un pesce rosso con la pinna da squalo. È la foto usata su WhatsApp da Edoardo Pesce: “L’ho scelta perché anch’io ho una maschera, o faccio il simpatico o mi assegnano le parti da duro ma sotto c’è altro”» [Finos, Rep].
Vita Ha trascorso la sua infanzia nel cuore della Capitale, tra Prati e Tor Bella Monaca, ha una sorella minore, nata nel 1981, cui è molto legato. L’attore ha svelato di aver studiato medicina per seguire le orme di suo padre, oculista, prima di cambiare strada: «Avevo studiato medicina, ho lavorato per un paio di anni perché mio padre era medico. Poi ho fatto teatro perché mi piaceva, ho trovato il modo di esprimermi e così è diventato il mio lavoro». Della madre ha dichiarato che non mai stata chioccia e ai figli ha lasciato la massima libertà. Si diploma al liceo classico Mamiani di Roma poi, interessato al mestiere d’attore, frequenta la scuola Ribalte di Enzo Garinei e la scuola Teatro Azione di Isabella Del Bianco e Cristiano Censi che lo porteranno a salire sul palco di spettacoli come: Killer Joe, Vento e pioggia, Hatealy e I was born. Ha una nipotina – la figlia della sorella minore – che ama alla follia, e il desiderio di diventare nonno, come rivelato nel corso di un’intervista con Elle • Sulla scelta di far l’attore la madre, ha dichiarato Pesce in una intervista, non si pronunciava e dopo aver visto Dogman, ha commentato «Certo, è tanto violento, ma tu sei bravo» [Caprara] • È andato via di casa a 24 anni • «“Mio nonno Marcello era nato il 17 maggio del 1927. Nonno scommetteva ogni tanto, mi portava alle corse dei cani. Fumava il sigaro, mi chiedeva ‘ma che gli compri a nonno quando sei grande?’. Aveva tirato su quattro figli. Aveva quella romanità alla Fabrizi, Magnani, Ferri, non quella del coatto. Con quel finto cinismo che nasconde grande generosità”» […] “A sette anni facevo le imitazioni per i parenti, Grillo, Totò, Verdone, Montesano. Avevo un repertorio di barzellette per far ridere mio padre. La scuola di teatro l’ho iniziata ai tempi del liceo. Venivo dalla periferia e il liceo al Mamiani era tosto. Per orgoglio mi sono messo a studiare, avevo otto in greco e latino. Non pensavo di fare l’attore, ma mi piaceva stare in scena. Ho iniziato a macinare provini, sono diventato un ‘gavettaro’”» [a Finos, Rep, cit] • «Lei è nato a Tor Bella Monaca. Com’era? “Io sono del 1979, non stavamo nei palazzoni, sono cresciuto in una casetta col giardino con nonna e zia. All’epoca era così, erano case di due o tre piani in cui c’era qualcuno della famiglia. Papà, medico, invece è di Prati, di via Germanico, un bel mix. Ho fatto il liceo classico al Mamiani, mi sono ‘sborgatizzato’. Ma so stare con tutti”. È molto legato alla sua romanità? “Tantissimo. La mia bisnonna Jole era di via della Scrofa, parlava quel bel romanesco alla Aldo Fabrizi. Nonna invece era dei Quartieri spagnoli a Napoli, altro bel mix. Nonno, che da giovane guidava gli autobus, poi aveva fatto l’autista in Rai, conosceva Roma benissimo. Da piccolo mi faceva ascoltare Gabriella Ferri e Franco Battiato”» [Fumarola, Rep] • Si iscrive alla scuola Teatro Azione, il successo arriva solo nel 2006 grazie alla partecipazione a due stagioni di Romanzo criminale – La serie, dove interpreta Ruggero Buffoni, primo ruolo televisivo a lui affidato dopo un paio di cortometraggi • L’esordio al cinema arriva nel 2010 con 20 sigarette, dove ricopre un ruolo minore. Segue la commedia di Massimiliano Bruno, Viva l’Italia (2012), nella quale affianca Ambra Angiolini, Alessandro Gassmann e Raoul Bova, che ritroverà sul set della miniserie Ultimo - L’occhio del falco (2013). Mentre continua a prendere parte a diverse produzioni televisive, l’attore romano cerca di emergere anche sul grande schermo con il drammatico Il terzo tempo (2013) e le commedie Amori elementari (2014), Se Dio vuole (2015) e Il ministro (2015) • Nella carriera di Pesce i ruoli rilevanti in questo periodo sono per la maggior parte attribuibili alla Tv: è un amico del conduttore Alberto Manzi, interpretato da Claudio Santamaria, in Non è mai troppo tardi (2014) ed entra nell’ultima stagione de I Cesaroni (2014) come Annibale, il quarto fratello della famiglia. Il 2017 è l’anno del drammatico Fortunata di Sergio Castellitto, che, sebbene ricopra un ruolo minore, gli vale una candidatura ai Nastri d’Argento come Miglior attore non protagonista • «Quello di Fortunata, l’ultimo film di Sergio Castellitto scritto con Margaret Mazzantini e chiamato tra una settimana alla prova di Cannes, riflette la luce di un’emancipazione che deve fare i conti con le ombre. C’è una ragazza, Jasmine Trinca, che sogna di aprire un salone da parrucchiera e intanto trotta in moto per saltare da un appuntamento a domicilio all’altro. C’è un marito violento, Edoardo Pesce, che nonostante la separazione, e prima della rivolta, è l’apparente Cerbero dei suoi giorni. C’è una bambina, sua figlia, che li osserva a muso duro in una periferia che è già frontiera: “La comunità musulmana e cinese più vasta di Roma”» [Castelitto a Pagani, Mess] • «Parliamo di Fortunata di Sergio Castellitto. “È un film neopasoliniano che ricorda, per certi versi, Bellissima, il capolavoro di Luchino Visconti con Anna Magnani”. Cosa significa passare da un registro stilistico all’altro? “È indubbiamente molto bello e sono contentissimo di passare per personaggi così distaccati tra loro. La fama per me è arrivata con Romanzo Criminale e il ruolo me lo sono portato dietro per parecchio tempo. Inoltre, oggi il panorama (cinema, tv, youtube, webseries) è così frastagliato che non c’è la possibilità di diventare il nuovo Gian Maria Volontè» [Ivana Calò, RB Magazine] • L’apice del successo lo raggiunge nel 2018 con Dogman, film diretto da Matteo Garrone in cui veste i panni del delinquente romano Simone: la sua meravigliosa interpretazione lo porta a vincere un Nastro d’Argento, un David di Donatello e il Ciak d’Oro • «“Ogni volta che giro un film non mi aspetto niente e credo che il successo di Dogman si debba in gran parte agli interpreti: non solo Fonte che, con la sua umanità, scalda il cuore degli spettatori ma anche Edoardo Pesce, perfetto antagonista”» [Garrone a Satta, Mess] • Sempre a proposito della sua interpretazione in Dogman: «Edoardo Pesce ha una fisicità cinematografica in bilico tra la rabbia distruttiva di Toro Scatenato e la potenza gentile del toro Ferdinando, il beniamino del cartoon campione d’incassi. Matteo Garrone lo ha trasformato a colpi di protesi e palestra in Simone, l’amico aguzzino del toelettatore di cani Marcello. Rendendolo irriconoscibile. “Ho amici non del cinema che mi hanno detto ‘siamo andati a vedere il film, ma ’ndo stai?’. Vuol dire che ha funzionato”, racconta l’attore, ora che ha ritrovato una taglia normale. È a Taormina per i Nastri d’argento, ha vinto come migliore interprete insieme a Marcello Fonte. Di premi in tutto Dogman ne ha presi otto. Dei suoi compagni di viaggio dice: “Matteo è un romantico, un Don Chisciotte del cinema. Non gli importa di nulla se non del film che fa. Gli ho regalato un libro su Hopper con la dedica ‘al miglior pennello del nostro cinema’”. Con Marcello “ci siamo incontrati ai provini. Quando Matteo ci ha chiesto separatamente con chi ci saremmo visti meglio nel film ci siamo scelti. È andata a sensazione” […] Sarà Franco Califano in una fiction su Mia Martini. “Mi è sempre piaciuto Califano. A casa ascoltavamo più Gabriella Ferri, le canzoni popolari di Balzani e Petrolini. Ma il primo Califano lo considero un poeta. Lo conoscevo bene e non ho avuto bisogno di prepararmi, anche perché è un ruolo piccolo. Avevo chiesto al regista di suonare e cantare. Ma niente da fare”. Da Dogman a Dogsitter, il film che prepara con Fulvio Risuleo. “Era un titolo provvisorio, ora lo cambieremo per evitare si pensi di sfruttare la scia di Dogman (il film poi venne chiamato Il colpo del cane. Pesce interpreta un metallaro dall’animo romantico che si finge veterinario e punta al colpo grosso, ndr). Sono un metallaro-informatico onesto e buono che perde il lavoro: gli propongono delle truffe e dice di no. Ma poi qualcosa gli fa cambiare idea. E poi ho girato un thriller legale con Riccardo Scamarcio, Alessio Boni e Claudia Gerini, sono un avvocato che ricorda il Satta Flores di C’eravamo tanto amati. È la storia di trent’anni di amicizia tra un ispettore, un avvocato e un giudice”» [Arianna Finos, Rep] • È da questo momento in poi che aumentano i ruoli importanti anche al cinema e Pesce si ritrova a vestire i panni del giovane Califano in Io sono Mia (2019) e dell’avvocato di Riccardo Scamarcio in Non sono un assassino (2019). Nel 2020 è un giovane Alberto Sordi nel film di Luca Manfredi Permette? Alberto Sordi. • «“M’è capitato il numero 77, le gambe delle donne... me portassero fortuna!”. Alberto Sordi si presenta alla Fono Roma per partecipare a un provino di doppiaggio che gli porterà veramente fortuna: diventerà la voce di Oliver Hardy, Ollio. “E pensare che era stato appena cacciato dall’Accademia dei filodrammatici di Milano. Gli avevano detto che non avrebbe mai potuto fare l’attore, per via del suo accento romanesco”, ricorda Edoardo Pesce che ora lo interpreta nel film tv, con la regia di Luca Manfredi. La storia del grande attore viene raccontata nel periodo iniziale della carriera, tra il 1936 e il 1954, diciotto anni all’insegna di un ostinato impegno per costruire la qualità del mestiere e conquistare la simpatia del pubblico. Il tv-movie, coproduzione Rai Fiction e Ocean Productions, va in onda per celebrare i cento anni dalla nascita di Albertone» [Costantini, Cds] • Non tardano ad arrivare le critiche: «“Quella di Edoardo Pesce è un’imitazione mal riuscita: non basta una protesi al naso e scimmiottare la parlata romanesca per diventare Alberto Sordi. Pesce non buca il video, al massimo lo graffia”. Bocciato senza appello, dopo un passaggio di tre giorni al cinema andrà in onda su Rai1 il 24 marzo. Ma ai parenti dell’attore nato 100 anni fa (15 giugno 1920) l’omaggio non è piaciuto. A parlare a nome di tutti è Igor Righetti - voce storica di Radio1 con Il ComuniCattivo - che interviene in qualità di cugino di Sordi: il nonno infatti era il fratello di Maria Righetti, madre di Alberto Sordi» [Franco, Cds] • Lo stesso giorno l’attore dice che per interpretare il giovane Alberto Sordi ha cercato «la tenerezza: “Ai personaggi cerco di regalare una malinconia fanciullesca, ho cercato quella di Sordi in Detenuto in attesa di giudizio e Una vita difficile quando si toglie la corazza del cinismo romano e si ‘desordizza’, mostrando la fragilità” […] Pesce, ha rivisto i film per interpretare Sordi? “Non c’è stato bisogno, li conosco a memoria anche se sono cresciuto con le commedie di Risi, Monicelli e Scola”. Però avrà sentito la responsabilità. “Quella sì, ma senza soggezione, anche se è un mito. In un certo senso sono stato fortunato, non avevo il terrore che può paralizzare. Mi sono messo ‘la maschera’ di Sordi, come un napoletano indosserebbe quella di Pulcinella. Era l’unico modo per interpretarlo. Anche il suo famoso saltello mi è venuto naturale. Il primo provino è durato otto ore, utile per tre scene fondamentali”. È anche il simbolo della romanità, come si è avvicinato? “È stato facile, mi sono ispirato alla romanità ‘nobile’, quella di Fabrizi e della Magnani, alle espressioni sentite in casa. Ho seguito l’istinto, non abbiamo cercato la somiglianza, non ne ho fatto una macchietta. È il nostro omaggio nel centenario della nascita”. Alla fine si è promosso? “Guardi, io purtroppo narcisismo zero. Quando capivo che le scene piacevano ai macchinisti che mi dicevano ‘bravo’, ero contento”. Ha avuto dubbi quando Manfredi l’ha cercata? “Quando Luca mi ha chiesto: ‘Ti va di fare un film su Sordi?’, ho risposto: ‘Va bene, ma Sordi chi lo fa?’» [Fumarola, Rep] • La stroncatura della critica al film è netta: «Ma perché? Era proprio necessario fare un film su Alberto Sordi solo perché ricorre il centenario della nascita? Nessuno si è posto il problema della inimitabilità? E poi non c’era periodo peggiore di questo per mandare in onda Permette? Alberto Sordi, con tutti quei parenti che sono stati estromessi dalla cospicua eredità, pronti a fare le pulci su presunte “deviazioni” dalla realtà (classificate come errori e imprecisioni, inutile spiegare loro che la drammaturgia ha le sue leggi) con il risentimento tipico dell’escluso. Nonostante la consulenza storica di Tatti Sanguineti, Permette? Alberto Sordi è il solito medaglione agiografico» [Aldo Grasso, Cds] • «Lei ha in uscita due film d’autore e a giugno ne dovrebbe girare un terzo. Tra questi Gli indifferenti di Leonardo Guerra Serragnoli con Valeria Bruni Tedeschi e Giovanna Mezzogiorno dove è Leo, e un musical ambientato negli anni Venti, The Land of Dreams.In questo momento della vita sono contento di aver acquisito quell’esperienza che mi dà la libertà di scegliere. Mi piacciono i personaggi che richiedono sforzo, se ci sto scomodo è meglio e il film si fa laboratorio”. In che film si immagina comodo invece? “Suono la chitarra e amo il blues, allora un chitarrista on the road, un bluesman de noantri”. Lei che fa in questi giorni, Pesce? “Sto chiuso in casa come tutti. Ho la fortuna di abitare in un appartamento alto con un balcone. Prendo il sole, mi alleno tantissimo, leggo molto, suono la chitarra e sto con me”. Pensa ai tanti progetti fermi? “Certo, a dicembre dovrei fare uno spettacolo per la regia di Lorenzo Lavia a teatro e poi sto scrivendo uno spettacolo di teatro canzone anche divertente”. Coronavirus permettendo, è felice? “Abbastanza, e le crisi servono anche per smuovere. Sto con una ragazza da due anni e mezzo, non attrice, mai, e lavoro bene. E che me manca? Giusto il circo”» [Michela Tamburrino, Sta] «“Mi fanno tenerezza i personaggi estremi, mi ci affeziono, cerco di immaginarmi una loro debolezza, la fragilità, così posso partire da lì”. Fisico roccioso da rugbista, sguardo che da minaccioso diventa malinconico, Edoardo Pesce interpreta lo scagnozzo di un boss che recupera crediti picchiando come se non ci fosse un domani. La periferia di Roma è grande protagonista nella serie Christian; presentata in concorso a Canneseries. No, non c’è riscatto, ma qualcosa succede perché all’improvviso, a questo ragazzone che parla il linguaggio della violenza, spuntano le stimmate. Inizierà a fare miracoli […] Non le capita mai di giudicare i personaggi che interpreta? “Mai. Cerco di portare la verità, ma anche nel peggiore dei casi parto sempre dal lato umano”. Christian racconta Roma ai margini, con una fotografia dark.“Abbiamo girato a Corviale, proprio al serpentone, e a Vigne Nuove, luoghi che piacciono a Benjamin, il direttore della fotografa: è un’architettura piena di spigoli, che non si capisce”. Lo interpreta senza giudicarlo, ma qualcosa penserà. “Christian è violento perché gli chiedono di esserlo, si vede nella scena in cui pesta il barista. Dice: ‘Basta così’, fa il suo lavoro, non si accanisce. Christian è ai margini, si scoprirà perché ha le stimmate”. Ammetterà, non è una serie consolatoria. “È vero, è poco ruffiana. Il personaggio di Claudio Santamaria vive una sorta di frustrazione, gli sarebbe piaciuto avere il dono di Christian, le stimmate sono potenti” [Silvia Fumarola, Rep] • Notte fantasma scritto e diretto dal trentenne Fulvio Risuleo: «È un film girato con garbo e scritto con attenzione su personaggi solo apparentemente scontati. Non si sa cosa effettivamente voglia il poliziotto suonato di Pesce dal giovane protagonista, buffo, simpatico e sovrappeso. Spaventarlo? Portarlo in giro per passare la nottata, usarlo per provocare risse e incidenti? Pesce, più controllato di altre volte, si cuce addosso un personaggio di violento, pronto a ogni tipo di eccessi e completamente fuori di testa. Ma il ragazzo, ostaggio, piano piano inizia a intravedere in lui una umanità e un dolore reali e inaspettati» [Giusti, Dagospia] • «Tra le ultime apparizioni sul grande schermo: El paraíso (2023), Martedì e venerdì, per la regia di Fabrizio Moro e Alessio De Leonardis (2024), e il più recente Ho visto un re (2024) • In Ho visto un re di Giorgia Farina uscito in aprile, interpreta un podestà fascista: nel 1936 l’Italia inebriata dalla vittoria in Etiopia, tiene rinchiuso un principe africano in una voliera per costringerlo a tradire il suo popolo. Ma in quel prigioniero suo figlio ci vede Sandokan, il suo idolo salgariano • In maggio è uscito al cinema il suo ultimo film, Come gocce d’acqua: per svolgere al meglio la sua parte, quella di un papà all’apparenza ruvido che cerca di recuperare il rapporto con la figlia, dice di essersi ispirato alla figura paterna» [Libero magazine] • «Dalle storie basate soprattutto su violenza e devianza, è riuscito a passare alle commedie. Salto difficile? “Si, un po’ sì, sulle prime non è stato semplice risultare credibile”. Adesso in Unicorni (nei cinema dal 18 luglio) di Michela Andreozzi, interpreta Lucio, padre, dolce e illuminato, di un bambino che si chiama Blu e adora vestirsi da femmina. Cosa le è piaciuto di questa prova? “Lucio è un progressista, lavora in una radio, difende i diritti, ne parla continuamente, poi, però, nella vita privata, si trova a dover affrontare un ambiente non ancora preparato per accogliere differenze, diversità. In più si trova a fare i conti con la paura che suo figlio possa soffrire, con la voglia di proteggerlo da qualsiasi possibile ferita. È un film che mette in discussione più la visione dei genitori che quella dei bambini”» [Caprara, Sta] • «Cosa sta preparando adesso? “Stiamo costruendo uno spettacolo da zero, io e Lallo Porcacchia siamo gli interpreti, Valentina Esposito è l’autrice e la regista, una persona veramente preparatissima, ha lavorato per vent’anni con Fort Apache, una compagnia che lavora con i detenuti. L’idea di partenza è raccontare la vita di Lallo, i suoi trascorsi illegali, ma la vicenda è una scusa per fare un ritratto di umanità quasi faustiana, di un uomo alla ricerca del potere. È una cosa impegnativa”» [Caprara, cit].
Curiosità Occhi azzurri, è alto 185 cm. Ha una sua band musicale chiamata L’Orchestraccia: «“Abbiamo rischiato di finire sotto sorveglianza della Digos perché ci telefonavamo parlando come i personaggi ‘domani c’è da ammazzare quello, poi arriva la partita di droga’...”» [Finos, Rep, 03-07-2018] • «Pesce ha anche una sua band, che ha chiamato The Saint Peter Stones, I Sampietrini [Cappelli, Cds] • «Lei è mai stato vittima di bulli? “Al Mamiani no. Ma ritornato nella mia periferia, mi piaceva stare con i grandi, ho subìto atteggiamenti di bullismo psicologico. Devono sporcare il tuo candore, perché magari studi, suoni, o hai la ragazza: ‘Ma dove credi di andare? Devi essere come noi’ dicono”. Ha fatto pugilato per anni. “Mi piace come forma espressiva. I miei campioni preferiti? Canelo Alvarez, gli storici Alì e LaMotta. Al cinema i miei film sono Lassù qualcuno mi ama e Toro scatenato, ho anche scritto la canzone De Niro blues… Al Cinema ritrovato di Bologna sono stato a cena con Scorsese, mi sono commosso”» [Finos, Rep] • «È credente? “In cosa?” Dio.“No, a quello col triangolo e la barba no, credo piuttosto che ci sia una parte umana – quella più profonda – di religiosità, un momento di pace, di trascendenza”. E Gesù? “Un supereroe”. Dei miracoli di Cristo quale preferisce? “Non è che siano così serviti, eh. Poi basta che uno paghi il vino a cena e abbiamo fatto la stessa cosa… Preferisco quando Cristo ha tolto i dogmi, ha alleviato le condizioni. Oggi bisognerebbe levare le opinioni a tutti e privilegiare l’ascolto”. Lei che miracolo farebbe? “Lo scudetto della Roma, ma sembra banale. Non saprei… eliminare la fame nel mondo?” Ha modelli nel nostro cinema? “Mi piacciono tutti, De Filippo, Mastroianni, Volonté, Manfredi, Sordi, Castellitto. E Servillo, sono innamorato de L’uomo in più. E poi Elio, Germano, perché voglio vedere il lavoro, uno che faccia il lavoro”» [Pontiggia, Fatto]
Amori Non è sposato e non ha figli.
Titoli di coda Ha un sogno? «Vorrei tanto fare uno spettacolo a teatro in cui canto e suono. Ho già il titolo: One Fish show» [Silvia Fumarola, Rep, 13-10-2021].