10 ottobre 2025
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Biografia di Peter Thiel (Peter Andreas T.)
Peter Thiel (Peter Andreas T.), nato a Francoforte sul Meno (Assia, Germania) l’11 ottobre 1967 (58 anni). Miliardario • «Il cattivo» [Wired 30/8/2022] • «Il guru» [Foglio 23/7/2024] • «Uno degli ispiratori delle strategie politiche e digitali della nuova destra americana» [Vita 19/5/2025] • «Non è ricco come Jeff Bezos, non è un divo come Elon Musk, non è un’icona come Bill Gates. Eppure Thiel è il più interessante tra i magnati della Silicon Valley, perché più di ogni altro impersona il nuovo capitalista: il capitalista ideologico» [Micromega 28/4/2023] • Già giovane finanziere rampante, attorno ai trent’anni fu uno dei co-fondatori di PayPal, forse la prima azienda a permettere pagamenti digitali e trasferimenti di denaro via internet, che lo fece diventare ricco. Tra i primi a investire in Facebook, proprietario di quote in SpaceX, Tesla, Airbnb, Spotify e OpenAi. Padrone di fondi di investimento come Mithril Capital Management e Valar Ventures. Presidente di Palantir, società specializzata nell’analisi dei dati raccolti in Rete (in grado di scovare tanto i terroristi quanto le frodi fiscali), quotata a Wall Street nel 2020 e i cui software sono utilizzati dalla Cia, dal Petagono e dal governo americano. Appassionatissimo del Signore degli Anelli, anche il nome della sua azienda viene da Tolkien: «i Palantir sono le pietre veggenti create dagli Elfi per comunicare anche a grande distanza» [Ugo Bertone, Foglio 26/9/2020] • Oggi è l’87° uomo più ricco del mondo, con un patrimonio di 26 miliardi di dollari [Forbes, 8/10/2025] • Membro del comitato direttivo del gruppo Bilderberg • È cittadino tedesco, americano e neozelandese ma, antropologicamente, molto californiano. A San Francisco «tutti hanno una leggenda mitomane su Peter Thiel, è come “ho lavorato con Fellini” a Roma» [Michele Masneri, Foglio 19/10/2017] • Gay dichiarato • Per anni fu l’unico tecno-oligarca apertamente di destra, sosteneva Donald Trump già nel 2016 • Ha finanziato la carriera di J.D. Vance, che da giovane lavorò per lui, e che anche grazie ai suoi dollari è divenuto prima senatore dell’Ohio poi vicepresidente degli Stati Uniti • Chi lo conosce lo considera tanto intelligente quanto imprevedibile • Già nel 1999 scrisse un libro contro il pol. corr. e la censura nei campus americani • Pubblica lunghi saggi di analisi politica, sociale e economica, in cui spazia dalla globalizzazione alla natura umana, e in cui cita la Bibbia e l’antropologo francese René Girard, che fu suo mentore all’Università di Standford • Solitamente schivo, ha rilasciato un’intervista di tre ore e mezza al podcast di Joe Rogan in cui, tra le altre cose, «si è messo a parlare dei misteri eleusini, esempio di come le esperienze psichedeliche possano portare a una diversa comprensione della realtà» [Alessandro Aresu, Limes 1/2025] • Adopera la politica per fare i miliardi, e i miliardi per fare politica • Dice che esiste uno «sfruttamento dei capitalisti da parte dei lavoratori» • Sogna di raggiungere l’immortalità e di costruire città galleggianti • Vuole essere definito «un teologo politico», e tiene conferenze pubbliche in cui mette in guardia gli americani dalla venuta dell’Anticristo.
Titoli di testa «I Palantíri vengono da Eldamar. Furono fatti dai Noldor; forse l’artefice fu proprio Fëanor, in giorni così lontani che il tempo non può misurarsi in anni. Ma non esiste nulla che Sauron non sappia adoperare per scopi malefici» (il mago Gandalf) [nel Il Signore degli Anelli, libro III, cap. XI, Il Palantír].
Vita Il padre Klaus, ingegnere chimico, che si spostava di continuo per lavoro. I Thiel sono a Cleveland, Ohio. Poi in Sudafrica. Poi a Swakopmund, nell’Africa sudoccidentale (attuale Namibia), dove Thiel padre dirige una miniera di uranio. Poi a Foster City, nella Bay Area di San Francisco, tipico suburb per la middle class • Il giovane Peter cambia sei scuole elementari. Tipico secchioncello degli anni Settanta-Ottanta: bravo a scuola (specie in matematica), campioncino di scacchi, appassionato di fantascienza (specie Isaac Asimov) e fantasy (specie J. R. R. Tolkien) • Bullizzato dai compagni • Nel 1985 è all’Università di Stanford, prende un Bachelor in filosofia, poi un Phd in Giurisprudenza. Sono anni fondamentali. Studia. Legge. Si fa una sua idea sul mondo. Si innamora del pensiero libertario radicale di Ayn Rand. Segue le lezioni dell’antropologo francese René Girard, cattolico, nato ad Avignone e finito a vivere in America, non aderì mai a un movimento o a lotte rivoluzionarie e teorizzò due concetti fondamentali: «il desiderio mimetico», per cui gli uomini non sanno cosa vogliono e desiderano ciò che vogliono gli altri, e «il capro espiatorio», per cui si risolve un problema attribuendolo tutto a un individuo. «[…] Girard […] snobbò la lettura di Marx, rifiutando così il mimetismo della sua epoca, a favore di quello della Bibbia, di Shakespeare, di Stendhal e di Cervantes. Mentre Derrida, Foucault e altri decostruivano i concetti di universalità, Girard cercava una spiegazione universale dell’appropriazione e della violenza» [Le Point, 19/8/2025]. È in quegli anni che «emersero i tratti che avrebbero caratterizzato il futuro di Peter Thiel: il ragazzo “crebbe con una cieca fiducia in se stesso e con lo spirito competitivo del solitario brillante” […]. “Divenne un prodigio della matematica e un giocatore di scacchi di livello nazionale, il suo kit per le partite era decorato con l’adesivo ‘nato per vincere’. Nelle rare occasioni in cui veniva sconfitto, scagliava via con un colpo di mano tutti i pezzi sulla scacchiera. Come diceva lui stesso: ‘Mostrami qualcuno che sa perdere bene e io ti indicherò un perdente’» [Andrea Signorelli, Esquire 25/10/2020] • Nel 1987, assieme a un compagno di studi, fonda un mensile conservatore, la Stanford Review. Difende Reagan. Critica il marxismo. Durante la crisi dell’Aids, critica «la sessualità contronatura» e «l’omofobia-fobia». Difende l’apartheid come «un sistema economicamente sensato» • Thiel, uscito da Stanford, ha la carriera spianata. Lavora come assistente per un giudice conservatore ad Atlanta, Georgia. Poi è avvocato in uno studio legale, specializzato in diritto societario. Lo molla dopo sette mesi, e diventa trader di derivati. Molla anche quello e lancia un fondo di investimento tutto suo, la Thiel Capital, con denaro raccolto da parenti e amici. Nel 1998 incontra un giovane informatico, Max Levchin, e investe nella sua startup, Confinity, che offre un servizio di trasferimento di denaro via internet chiamato Pay-Pal. È l’alba di internet, e Thiel fiuta un mare di opportunità. Tutto preso dalle sue idee libertarie, pensa che creare portafogli digitali sia anche un modo per «minare lo Stato-nazione». L’idea funziona • «Marzo 2000. La McLaren F1 color argento, da 627 cavalli, sfreccia sulle strade della Silicon Valley. Elon Musk, 28 anni, al volante, non ha familiarità con la potenza della sua nuova auto, acquistata con una parte dei 22 milioni di dollari guadagnati dalla vendita della sua prima start-up. Accanto a lui, Peter Thiel lo sfida a mostrare le capacità del bolide. In quella sfida echeggiano tutte le altre sfide. Nell’abitacolo, l’accelerazione della velocità e della tensione, nella discussione della fusione forzata tra le loro rispettive società, X.com, del gruppo di Musk, e Confinity, della cerchia di Thiel, rivali in una guerra per il dominio nel settore dei pagamenti online. […]. Un’accelerazione eccessiva, e la McLaren si schianta sul terrapieno, si solleva fracassandosi poi contro il bordo della strada. Vetri rotti, pneumatici scoppiati e i due imprenditori illesi. Thiel ha riassunto la vicenda così: “Ho volato anch’io con Elon, ma non con un razzo” […] Pochi mesi dopo, Thiel fa volare Musk in un altro senso. Assieme ad altri colleghi, orchestra la sua rimozione dal ruolo di ceo della loro azienda, mentre Musk è in luna di miele in Australia. Il re viene simbolicamente assassinato. Nel 2002 l’acquisizione di PayPal da parte di eBay fornisce sia a Thiel sia a Musk i capitali per le loro imprese successive e una lucrosa occasione di riconciliazione. Le esperienze e le lotte degli anni di PayPal costituiscono una rete sociale potente, e in seguito irresistibile, che si auto-dichiara PayPal Mafia: espressione resa celebre da un articolo di Fortune del 2007, probabilmente ispirato dallo stesso Thiel […]. Momento cruciale dopo PayPal, è la fondazione di Founders Fund, che diventa un veicolo d’investimento influente, con un approccio molto selettivo e spesso controcorrente. Thiel diviene il primo investitore esterno di Facebook, nonché mentore eterno di Mark Zuckerberg, al quale senz’altro ha propinato infinite interrogazioni sul desiderio mimetico e il capro espiatorio» [Aresu, cit.]. «Alla morte di René Girard, in un editoriale sul New York Times, Thiel spiega come le idee dello studioso hanno plasmato anche la sua fortuna: “Facebook si è diffuso tramite il passaparola e si basa sul passaparola, quindi è doppiamente mimetico”. Thiel aggiunge: “I social si sono rivelati più importanti di quanto sembrasse, perché riguardano la nostra natura”. Comprendere la nostra natura si è rivelato redditizio. Alcuni vedono il suo finanziamento di Facebook come un’applicazione della teoria mimetica girardiana […] “Come Nietzsche, mi chiedo se Girard non sia il pensatore del XX secolo che sarà molto importante anche nel XXI”» [Giulio Meotti, Foglio 10/6/2025] • Il paradosso è che Thiel non è social per niente. «Freddo, calcolatore, abrasivo, a proiettare di sé un’immagine agiografica […] non ci tiene. Preferisce essere temuto che amato […] Non desiderava essere uno startupper in jeans sotto i riflettori, ma un investitore che lancia la sua scalata al successo rimanendo il più possibile dietro le quinte» [Dedo Tortona, Rep 8/10/2021] • «Per anni è rimasto nell’ombra, fondando società di venture capital come Founders Fund (che ha partecipazioni in Airbnb, SpaceX, Spotify, Lyft, […]) e dando vita nel 2004 alla sua Palantir, società di analisi di big data il cui nome deriva dall’oggetto magico del Signore degli Anelli che permette di vedere a grandi distanze. È solo nel 2016 che il suo nome finisce sulle prime pagine di tutti i quotidiani […]. La ragione è semplice: Thiel diventa l’unico miliardario della Silicon Valley ad appoggiare apertamente ed entusiasticamente Donald Trump, finanziando la sua campagna elettorale e parlando addirittura alla convention repubblicana. Le ragioni di questo endorsement sono inoltre sempre rimaste vaghe e poco chiare (tanto più per un uomo dichiaratamente gay). Che razza di libertario – per quanto di destra – supporta un conservatore retrogrado e protezionista (e scarsissimo imprenditore) come Donald Trump?» [Signorelli, cit.].
Amori Nel 2017 si è sposato con Matt Danzeisen, suo dipendente e fidanzato di lungo corso, che lavora al suo fondo di investimento. Invitati molti amici a Vienna con la scusa di festeggiare il suo 50° compleanno, ha poi svelato le nozze a sorpresa. «Thiel ha fatto anche coming out proprio durante la convention trumpiana nel 2016. “Sono orgoglioso di essere gay e sono orgoglioso di essere repubblicano”, ha detto. Due cose non facili in Silicon Valley, e infatti Thiel ha avuto una vita privata tormentata come molti dei magnati tecnologici (anche il gran capo di Apple Tim Cook ha dovuto aspettare molti anni prima di dichiararsi). Per Thiel è stato anche peggio, gli è stato infatti praticato l’outing(cioè lo sputtanamento) da parte del sito Gawker, il Dagospia americano, che esattamente nel 2007 aveva raccontato dei fatti suoi. E qui siamo in pieno drammone siliconvallico: il sito era stato fondato da Nick Denton, giornalista ex Financial Times gay a sua volta che era arrivato in Silicon Valley in cerca di fortuna (trovandola). Il sito andava benissimo finché non si è messo contro Thiel; che ha atteso a lungo il modo di vendicarsi, aspettando in riva al fiume finché non è arrivato il corpo non del reato ma del decotto mito del wrestling, Hulk Hogan: sputtanato pure lui da Gawker, nello specifico con un video dello stagionato lottatore alle prese con la moglie del suo amico lottatore “Bubba the Love Sponge”. Hogan non aveva soldi per pagarsi gli avvocati, Thiel glieli ha volentieri prestati, assoldando i meglio legali d’America. Risultato: 115 milioni di risarcimento, fallimento aziendale di Gawker ed esistenziale di Denton, che è scappato da Silicon Valley con valigia di cartone (ma ha fatto in tempo a sposarsi pure lui con un giovanotto)» [Masneri, cit.].
Affari La sua Palantir, fondata ormai vent’anni fa a Palo Alto, «è diventata la piattaforma che governi e eserciti usano per mettere ordine nel caos dei dati. Non produce armamenti, ma costruisce il software che li guida, nelle missioni e nelle decisioni. Ma soprattutto è lo strumento attraverso cui Thiel […] allarga la sua influenza sulla politica di Washington […]. Un unicum diventato imprescindibile per ogni esercito. I prodotti principali di Palantir hanno nomi evocativi, funzionali per far comprendere in fretta la loro utilità marginale. Gotham, usato da intelligence e forze armate, integra basi dati classificate e scenari operativi. Foundry, pensato per imprese e amministrazioni civili, costruisce copie digitali dei processi per ottimizzare logistica, forniture, ospedali. Apollo gestisce la distribuzione del software anche su reti isolate e ambienti critici. L’ultima evoluzione è Aip, la piattaforma che incapsula modelli di intelligenza artificiale nei contesti più sensibili, evitando fughe di dati e garantendo tracciabilità. L’obiettivo è ridurre la distanza tra analisi e decisione, riducendo i rischi collaterali. Negli Stati Uniti il Pentagono ha già scelto Palantir come fornitore principale per programmi cruciali. Con Maven, la piattaforma che integra immagini satellitari, sensori e fonti testuali, l’esercito americano ha firmato un contratto da oltre un miliardo di dollari. Nell’estate del 2025 l’Army ha avviato una gara per un accordo quadro da 10 miliardi in dieci anni per consolidare decine di contratti già in corso con Palantir. È la consacrazione di un’azienda che, senza costruire missili, si è trasformata nell’iper-prime del software militare. Non solo il Pentagono: anche la Nato ha adottato Maven per uniformare i sistemi informativi dell’alleanza. Non far parte della stessa piattaforma, avvertono i generali, rischia di avere un costo strategico troppo alto per gli alleati» [Fabrizio Goria, Sta 26/9/2025].
Curiosità Alto 1,85 m • Sul comodino tiene Il Signore degli Anelli e una biografia di Ronald Reagan • Agli eventi pubblici indossa un giubbotto antiproiettile sotto la camicia, portata fuori dai pantaloni • Ha acquistato una tenuta da 193 ettari in Nuova Zelanda dove creare un bunker gigante extralusso, da utilizzare in caso di catastrofe climatica, guerra nucleare o Apocalisse • Appare nel film The Social Network (Davin Fincher, 2010) interpretato da Wallace Langham • Si è scoperto che anche lui frequentava Jeffrey Epstein, il miliardario pedofilo morto in carcere nel 2019: ha ammesso di averlo conosciuto, e che «gli venne presentato come uno dei massimi esperti fiscali al mondo» [Aresu, cit.] • Teorizza che andare all’Università ormai sia inutile, visto che i campus sono diventati solo «agenzie di conformismo reputazionale» • Nel 2010 lanciò la Thiel Fellowship, una borsa di studio che offriva centomila dollari a giovani promettenti che volevano abbandonare il college e fondare la propria start-up • Dice che «il progetto Manhattan oggi sarebbe impossibile: se Einstein scrivesse alla Casa Bianca, la sua lettera si perderebbe nella burocrazia» • La Stanford Review, il suo mensile dell’Università, viene pubblicata ancora oggi (anche se solo il 2% degli studenti del campus si dice di destra) • La sua mania per la teologia sta diventando una moda nella Silicon Valley, ora ceo, founder e startupper amano tenere conferenze sulla fede e sul connubio tra cristianesimo e tecnologia • Sogna di vivere per sempre. «Vive parte delle sue giornate congelato per conservarsi meglio allungando la data di scadenza. È circondato di medici che lo analizzano costantemente, e il suo cuoco milanese, Bruno Soleri gli prepara ottimi pranzetti a base di semi rari (nelle grandi occasioni, qualche radice)» [Masneri, cit.] • «Ha ingaggiato un medico inglese, osteopata specializzato in dietologia, perché lavori solo su di lui, facendolo vivere almeno fino ai fatidici cento anni, ma nel caso anche centoventi, che è poi il nuovo obiettivo dei siliconvalligiani. Il medico, di cui è vietato fare il nome, segue Peter da vicino: ginnastica quotidiana, dieta, prelievi del sangue, analisi dei tessuti, continuo monitoraggio dei parametri. Poiché Thiel è generoso con i dipendenti, li allieta con feste e vacanze salutistiche in alberghi di lusso alle Hawaii, prevede anche che vengano loro offerti mappature del dna ed esami del sangue semestrali. Nella cucina della villa di San Francisco, il cuoco Soleri ha fatto comprare “un filtro da 2500 dollari che produce acqua con ph 9.5 veramente salutare, meglio di quello che si trova nella maggior parte delle acque in commercio. E poi c’è anche il vantaggio della salvaguardia dell’ambiente. Consumiamo acqua a chilometro zero”. Lo chef milanese è perfettamente californizzato. A pensarci bene, nulla è più californiano di un giovane milanese, e viceversa» [Baresani, cit.] • «Le persone più prossime a Thiel, oltre al personal chef e al personal doctor, sono i suoi tre assistenti: uno per i viaggi, uno per la casa, uno per le medicine. Ci sono poi lo chef B (si chiama Derek), un autista e un responsabile delle feste private. Quando dà un party, solitamente Thiel mangia prima, per non rompere la dieta dei cent’anni […] Thiel ha invitato nella casa di San Francisco i trecento dipendenti delle sue Funders Fund e Thiel Capital […]. Prima della festa, ha fatto portare via tutti i mobili di casa da una ditta di traslochi, e ha fatto organizzare stanze a tema: quella del cibo coreano, la saké room, la sushi room, la foie gras room, quella del poker, della roulette, del photo boot, quella con scacchi giganti e una cigar room. Tutto organizzato da una party dealer “senza biglietto da visita” che inventa solo feste di altissimo livello (chi ha un biglietto da visita è ritenuto un meschino che deve farsi conoscere, così come i maschi che vestono abitualmente in giacca e cravatta sono ritenute persone che mostrano ma non sono)» [ibid.]. «Ha investito in diverse start up che promettono di allungare la vita o di congelare i morti in attesa di poterli riportare in vita grazie a tecnologie future. Con una di queste, Alcor Life Extension Foundation, ha da tempo un accordo secondo il quale, se dovesse morire, verrebbe congelato e il suo sangue sostituito con “una soluzione per la preservazione degli organi”. Ma è chiaro che l’obiettivo di Peter Thiel sia di rimanere in vita, in qualche modo, a qualunque condizione» [Pietro Minto, Foglio 15/11/2023]. Una volta, un giornalista gli chiese se le costosissime biotecnologie da lui finanziate per allungare la vita il più possibile non avrebbero, in fin dei conti, finito per aumentare le diseguaglianze sociali. «La risposta fu tanto sprezzante quanto logicamente inappuntabile: “La più grande disuguaglianza a cui riesco a pensare è quella tra chi è vivo e chi è morto”» [Andrea Signorelli, cit.].
Titoli di coda «Nella seconda presidenza Trump la rete di Thiel è densa. Personalità a lui vicine hanno ottenuto incarichi di rilievo nelle agenzie federali. Non serve che sieda ai tavoli formali: i suoi contatti, la sua influenza, i suoi investimenti hanno già un peso. Thiel si muove come selezionatore di talenti, costruttore di reti, ideologo di un capitalismo che diffida delle istituzioni ma trae forza dal plasmare le infrastrutture di cui le istituzioni non possono fare a meno. Questo è il nodo centrale. Palantir non è solo un’azienda tecnologica. È la traduzione in software di una visione del potere: concentrare dati, renderli leggibili, trasformarli in decisioni operative. Per i governi occidentali significa un vantaggio in un’epoca in cui la guerra è fatta di informazione e latenza, non solo di ferro e fuoco. Per Thiel significa sedere al crocevia tra capitale privato, potere pubblico e nuova geopolitica. La sua eredità sarà misurata su quanto quest’infrastruttura resterà al servizio delle istituzioni e non delle agende personali. Nella nuova guerra fredda, Palantir è già diventata parte della cassetta degli attrezzi dell’Occidente. Ma la sua storia, e quella di Thiel, dimostrano che il confine tra difesa e politica, tra software e potere, si fa ogni giorno più sottile» [Goria, cit.].