16 ottobre 2025
Tags : Kimi Raikkonen
Biografia di Kimi Räikkönen
Kimi Räikkönen, nato a Espoo (Finlandia) il 17 ottobre 1979 (46 anni). Ex Pilota di Formula 1. Campione del Mondo nel 2007 con la Ferrari, scuderia per la quale ha gareggiato dal 2007 al 2009 e dal 2014 al 2018, conquistando anche due Mondiali costruttori. Ha corso anche per Sauber (2001), McLaren (2002-2006), Lotus (2012 e 2013) e Alfa Romeo (2019-2021). In carriera ha disputato 349 Gran premi di F1, vincendone 21 e arrivando sul podio in 103 occasioni. Una parentesi anche come pilota di Rally dal 2009 al 2011, con scarsi risultati. «Mi considero il più fortunato tra i piloti sfortunati».
Vita Soprannominato Iceman. «È stato uno dei piloti più precoci. Velocissimo, ha debuttato, ventiduenne, con la Sauber, ha gareggiato per cique stagioni con la McLaren e tre per la Ferrari. Arrivato a Maranello nel 2007, ha vinto subito il titolo. Poi si è spento, con prestazioni a corrente alternata. Alla fine il Cavallino ha deciso di fare a meno di lui» (Cristiano Chiavegato) • «Gelido e inespressivo, di pochissime parole, ha raccolto il testimone di Mika Hakkinen. È maturato a tempo di record. Peter Sauber lo volle nel 2001, sebbene fosse un ragazzino e non avesse seguito la trafila classica europea per arrivare in Formula 1 (Formula 3 e Formula 3000). L’unica sua esperienza, campionato kart a parte, era in Formula Renault, circa 600 cavalli in meno rispetto a un bolide di F1. Di lui si è poi innamorato Ron Dennis, che per averlo alla McLaren ha sborsato circa 25 milioni di euro. Ha vinto soltanto una gara, ma se la sua monoposto è in forma è sempre tra i primi. Sbaglia pochissimo (nel 2002 a Magny-Cours, pressato dalla Ferrari di Schumacher, scivolò nel finale su una macchia d’olio e regalò gara e Mondiale al tedesco), sa quando è ora di spingere e quando di ragionare, mette regolarmente alle spalle il compagno di squadra David Coulthard» (La Stampa) • «Spaventa gli avversari proprio come faceva Hakkinen. Diverso però è l’approccio, figlio forse di una vita poco agevole, una famiglia umile, i sacrifici di papà Matti, che ha passato la vita in strada a guidare asfaltatrici per farlo correre, le privazioni di mamma Paula, impiegata per l’azienda che in Finlandia eroga le pensioni, talmente generosa da dirottare un giorno tutti i propri risparmi su un kart nuovo per il figlio anziché sul bagno da ristrutturare, rimasto desolatamente nel cortile di casa. Ricorda tutto e non a caso come primo investimento ha comprato una villa per i suoi. Con bagno faraonico, altro che sanitari fuori dalla porta. Ha restituito alla famiglia con gli interessi “perché quei 500 dollari per mangiare che mi diede mio padre quando decisi di andare a correre in Inghilterra pesavano moltissimo”. Erano niente, qualche settimana nei fast food, ma servirono per cominciare. E a lui basta dare l’occasione. Come in Formula 1. Le prime gare inglesi convinsero lo zio Jussi Rapala, lui sì ricco (è il più grande produttore di canne da pesca della Finlandia), a sponsorizzarlo, il successo del 2000 nella Formula Renault britannica lo ha proiettato nel mondo dei grandi, lui così piccolo d’esperienza con appena 24 corse alle spalle. Poteva finire triturato, mandando in malora la scommessa di Sauber, lo accettarono con una super licenza a tempo (quattro gran premi) e per lui al debutto fu subito sesto posto, con un punto pesante per la scuderia svizzera. Giusto una chance e lui è lì. Anche in McLaren, primo squadrone, non vuole perdere tempo. In Australia giro più veloce in gara e podio. […] Primo anello del sogno: diventare il più giovane campione del mondo. Emerson Fittipaldi ci riuscì a 25 anni e 9 mesi, “posso farcela”. La vita ha imboccato la discesa. Si possono mollare i freni, ma non la concentrazione. Perché c’è una fortuna da costruire, dopo aver fatto quella degli altri. Sauber, che lo aveva bloccato per tre anni, per girarlo alla McLaren (anche qui impegno triennale) ha incassato 20 milioni di dollari più diversi Tir Mercedes per il trasporto del materiale ai gran premi. Ron Dennis ha smoccolato, ma ha pagato, “perché ho ingaggiato un fuoriclasse”. Lo pensa anche Michael Schumacher, che lo definì un campione sin dal suo primo giorno di test al Mugello nell’autunno del 2000. E certo, fra un bisbiglio e l’altro, si reputa tale anche lui» (Stefano Zaino) • «Un bilancio delle due esperienze a Maranello? “Ho vinto un Mondiale piloti e due titoli dei Costruttori, non ci sono riusciti in molti. Abbiamo avuto anche momenti difficili, ma fa parte del gioco” Ha fatto il pilota, è diventato campione, è ricco e famoso: si ritiene un uomo fortunato? “Tutto questo non ha niente a che fare con la fortuna. Nasci con una dote, il talento o qualsiasi cosa sia, ma poi nella vita devi crescere e imparare. In pista sono stato veloce, e lo sono ancora. Non ho perso nulla con l’età, non posso lamentarmi” […] Il soprannome Iceman la rappresenta ancora? “Ognuno di noi è in un modo sul lavoro e in un altro nella vita privata”. C’è un gran premio che ricorda con particolare gioia? “La gente crede che se non vinci hai corso male. Non funziona così: magari hai la macchina che non va e finisci sesto dopo una gara pazzesca. Molte volte ho guidato benissimo e non ve ne siete accorti”» (a Stefano Mancini) • Nel 2018 è stato denunciato per aggressione sessuale dalla donna di Montreal contro la quale il pilota Ferrari aveva già sporto querela per tentata estorsione. «Secondo Cassandra Talula Dias-Greizis, canadese di 29 anni, Raikkonen l’avrebbe palpeggiata dopo il Gran Premio del Canada del 2015, quando lei lavorava come cameriera in un locale: la donna ha raccontato che, mentre era ubriaco, Kimi prima le aveva chiesto quanto costasse e, dopo aver ottenuto un rifiuto, le aveva toccato il seno destro. Opposta la versione del pilota, secondo cui Cassandra ha perseguitato Kimi sui social per alcuni mesi, minacciando di rendere la vicenda di dominio pubblico se Raikkonen non avesse pagato una somma molto alta» (Fabiana Della Valle) • Nel 2011 ha fondato il team IceOne Racing, con il quale ha corso nel campionato del mondo rally. Il team si è poi allargato al settore del motocross, diventando il team ufficiale della Kawasaki nel campionato mondiale di motocross del 2022, anno nel quale Räikkönen inizia a svolgere il ruolo da team principal • «Kimi Räikkönen non si può spiegare. A chi non l’ha vissuto, negli enigmi di un carattere diverso da quello di qualsiasi altro pilota abbia mai varcato le porte di un paddock della Formula 1, è impossibile raccontarlo. L’uomo di ghiaccio dalle risposte ironiche e irriverenti che nei suoi anni nella massima serie ha regalato momenti unici come lo storico “Just leave me alone” gridato via radio al suo ingegnere o il ritiro a Monaco nel 2006 quando, invece di tornare ai box, si diresse direttamente sul suo yacht ormeggiato vicino al tracciato. Dal cellulare gettato in mare per non “rispondere ai messaggi di congratulazioni” dopo la firma del contratto con Ferrari fino a quando si fece prestare una cassetta degli attrezzi dai meccanici nel suo box per riparare il bagno del motorhome: Kimi Räikkönen, all’interno di un ambiente solido e facilmente codificabile come quello del Circus, è sempre stato un personaggio atipico, unico e proprio per questo amatissimo» (Fabiana Della Valle).
Critica «Non ama tanto gli aspetti tecnici» (il punto debole di Räikkönen secondo il suo ex boss Peter Sauber) • «Parla poco, anzi per nulla, però fa sempre risultato» (Flavio Briatore) • «Forse a Räikkönen manca quella comunicativa per dialogare con i tecnici e chi gli sta intorno. Ma se fosse stato un simpaticone lo avremmo mandato a Zelig. Noi lo paghiamo per fare il pilota. E lo fa benissimo» (Piero Ferrari a Pino Allievi nel 2008).
Amori Un primo matrimonio dal 2004 al 2014 con Jenny Dahlman, miss Scandinavia nel 2001 • Secondo matrimonio, nel 2016, con Minttu Virtanen, ex assistente di volo. Cerimonia in Italia, nell’antica Abbazia di San Galgano, nel comune di Chiusdino, in provincia di Siena. La coppia ha tre figli, Robin Ace Matias, Rianna Angelia Milana e Grace • «La famiglia ha sempre amato profondamente l’Italia e sempre nel 2023 i Räikkönen hanno lasciato la precedente residenza in Svizzera per trasferirsi sul Lago di Como dove hanno acquistato e ristrutturato la cascina Il Torchio, una lussuosa tenuta con parco annesso. Uno dei motivi del trasferimento in Italia della famiglia Räikkönen riguarda la carriera del promettente Robin Ace Matias, primogenito di Kimi. A soli nove anni il bambino sembra aver ereditato dal padre non solo il carattere austero, con risposte glaciali e monosillabiche nelle interviste, ma anche il grande talento alla guida: nel settembre 2024 Robin ha infatti vinto il suo primo campionato kart, trionfando nel Rmc svizzero» (Giulia Toninelli) • Tra i vari flirt che gli sono stati attribuiti, quello con Jasmin Hamid, attrice televisiva e protagonista della soap Vite segrete.
Politica «È uomo di destra o di sinistra? “Non penso faccia molta differenza. Più di destra, però”» (a Flavio Vanetti).
Vizi Grande bevitore. Appassionato di whisky • Dopo il Gp di Ungheria nel 2004 gli fu ritirata la patente e fu multato di 7.500 dollari perché guidava ubriaco a velocità supersonica • «Perché Räikkönen beve? Io non sono minimamente preoccupato. A parte che pure certi tedeschi nati a Kerpen e più volte campioni del mondo tre o quattro volte all’anno si sbronzano, solo che non lo fanno sapere a nessuno e non succede niente» (Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente della Ferrrai, nel 2006, a chi gli chiedeva se fosse preoccupato per il vizietto del pilota finlandese) • «Se non avesse fatto il pilota? “Amo l’hockey su ghiaccio. Ma non posso dire l’hockeista, perché da bambino la mia scelta è stata consapevole. Odiavo alzarmi presto al mattino e ho cominciato a disertare gli allenamenti. Senza sacrifici, non puoi arrivare in serie A”» (a Stefano Zaino).