17 ottobre 2025
Tags : Martina Navratilova
Biografia di Martina Navrátilová
Martina Navrátilová, nata a Praga il 18 ottobre 1956 (69 anni). Ex tennista di origine ceca naturalizzata statunitense. In carriera ha vinto 18 titoli del Grande Slam, di cui nove Wimbledon, 167 tornei in singolare, 177 in doppio. È rimasta per 332 settimane in vetta al ranking Wta di singolare e 237 settimane al primo posto in quello di doppio. È l’unica tennista al mondo ad aver vinto, in tutte le specialità esistenti, tutti i tornei del Grande Slam e la Wta Championships, oltre alla Fed Cup. «Un giorno mi piacerebbe allenare qualcuno che gioca per i motivi giusti, non perché è stressato dai genitori o frustrato dalla vita» (a Times).
Vita Figlia di Miroslav Subert e di Jana, «signora di famiglia borghese, è divenuta proprietaria di un campo di fronte alla villa di casa, nella quale riesce a conservare un modesto alloggio quando i comunisti ridistribuiscono le proprietà» (Gianni Clerici) • Ha tre anni quando i suoi divorziano, sette quando la mamma si risposa con Mirek Navratil. Così, da Subertova Martina diventa Navrátilová • I genitori vengono costretti a lasciare l’università per via delle loro idee. «Racconta che fin da bambina aspettava che rientrassero dal lavoro con i giornali, avida di notizie dal mondo» (Pegna) • «Mio padre fu il primo a parlarmi di tennis. Mi diceva di giocare d’attacco. Come un ragazzo. Io lo facevo già d’istinto. Corri a rete. Passa i tuoi avversari. Cogli tutte le occasioni. Inventa i colpi. Mi disse che un giorno avrei vinto Wimbledon. E io gli ho creduto» (dalla sua prima biografia, Martina, scritta insieme al giornalista George Vecsey) • La nonna, Agnes Semanska, anche lei separata, anche lei giocatrice di tennis, le regala la prima racchetta. Determinante anche George Parma, l’unico maestro che, nella Cecoslovacchia comunista, si trovi a gestire tre campi coperti • «Ero stata l’ultima della mia classe ad avere le mestruazioni. Avevo le orecchie grosse, un nasone. Sarò sempre uguale a un ragazzo, ripetevo piangendo» (Vecsey) • Nel 1973 gioca il primo Wimbledon, raggiungendo il terzo turno. Ricorda Gianni Clerici: «Stavo giusto uscendo dal campo dove avevo avuto la fortuna di giocare, quando vi vidi entrare una junior, che prese a battere, sola, probabilmente in attesa di un allenatore, di una partner. Fui immediatamente attratto dal gesto mancino del servizio, oltre che dalle forme atletiche della ragazza, e non riuscii a trattenere un’esclamazione vivace, che mi era venuta in dialetto lombardo, “Porca Martina”, che in italo-toscano si tradurrebbe “Corbezzoli”. La ragazza mi si rivolse stupita, per esclamare “Do you know my name?”, “Lei conosce il mio nome?”, e fece seguire un gesto di invito, volevo fare due palle? Non esitai nell’accettare, e palleggiai con quella giovanotta sinché giunse una sua partner, e ringraziai nell’andarmene, sicuro di aver incontrato un fenomeno, come sempre mi è accaduto quando mi dico ironicamente che la mia professione doveva essere il talent-scout» • Lascia la Cecoslovacchia per gli Stati Uniti, senza avvertire nessuno dei suoi, nel 1975, dopo aver vinto una Fed Cup (la coppa Davis femminile) • Chiede asilo politico agli Stati Uniti: «Non ho dimenticato alcun dettaglio di quel giorno. Il momento in cui andai alla Polizia, le emozioni che mi passarono per la testa. A quell’età siamo un po’ incoscienti. Ma io ero un’emigrante speciale: conoscevo l’inglese, sapevo che avrei giocato a tennis e vissuto negli Usa. Facile così» (Pegna) • Appena immigrata nel 1975 il New York Times la definì «un delegato ambulante del consumismo» • I genitori la raggiungo grazie a un visto provvisorio. Martina li accoglie con un macchinone di lusso e li porta in una villa di Houston, cena con loro, per poi comunicargli che li lascia per tornare a casa propria. Vive infatti con un’amica. A questa notizia, papà Navratil si ribella, e le grida infuriato: «Ci fossi stato io, al posto di quell’impotente del tuo primo boy friend, non avresti scelto una donna» • Quella stessa sera la madre le confessa che il suo vero padre è finito suicida • Nel 1978 Martina vince il primo Wimbledon: «Sui giornali di Praga appaiono solo tre righe, in cui si dice che una cecoslovacca, senza citarne il nome, ha vinto il torneo inglese» (Clerici) • Il 10 luglio 1978 diventa numero uno della classifica mondiale per la prima volta • Con Chris Evert, l’ex Signorina di Ferro che fra inizio anni ’70 e fine ’80 ha dominato sulla terra rossa, danno vita alla rivalità più lunga ed entusiasmante della storia del tennis: 80 match in tutto, 43 quelli vinti dalla Navrátilová. Stefano Semeraro: «La loro finale del Roland Garros 1985, vinta da Chrissie, una delle più belle del tennis, maschi compresi» (Stefano Semeraro) • Nel 1984 Martina ha vinto tutti gli Slam di doppio in coppia con Pam Shriver. «Nella settimana precedente a Wimbledon si giocava un torneo di preparazione a Easrtbourne. Durante una serata di gala, un gruppo di musicisti storpiò una canzone di Michael Jackson. Cantarono così. “Martina you’re too good / Just give us a break / You’re beating us too bad / It’s getting hard to take/ Quit eating that food / And lift no more weights
Stop It! / Stop It! / Have some more sex / Have some more booze It doesn’t matter if you win or lose”» [Bisti, tennismagazineitalia.it] • «Come si fa a battere la Navrátilová? È facile: basta investirla con l’auto mentre si parcheggia» (Don Candy, allenatore di Pam Shriver) • Al Wimbledon del 1984 guadagna due milioni di dollari di premi ufficiali, più di qualsiasi altro giocatore (uomini compresi) • Nel 1990 vince l’ultimo Slam, il suo nono Wimbledon: «Che cosa penso dei miei record? È qualcosa su cui rifletto quando qualcuno me lo chiede. Però so che sono stata la miglior giocatrice di tutti i tempi. Il mio obiettivo era arrivare a livello di gente come Margaret Court, Billie Jean King e Steffi Graf. Ma quando si mettono insieme tutti i miei numeri, credo di essere stata io la migliore» (Pegna) • Due anni dopo accetta la sfida dei sessi con Jimmy Connors. Perde 7-5 6-2, su un campo rivisitato che la favorisce leggermente, «ma dà del filo da torcere a Jimbo e soprattutto fa maledettamente sul serio» [Pegna, cit.] • Ricordo di Donald Trump: «Stavo guardando gli U.S. Open di tennis alla tv, quando Martina Navrátilová, dopo aver vinto, davanti a centinaia di fotografi e giornalisti disse, più o meno: “Grazie per l’assegno. Adesso posso comprarmi un appartamento al Trump Plaza di New York”. In uno stadio pieno, davanti alle telecamere, un mega spot inaspettato». Poi lei comprò veramente l’appartamento • «Sulla sua generosità non si discute, manteneva un gruppo immenso, amici e scrocconi, e pagava sempre lei» (Renée Richard, ex tennista che cambiò sesso nel 1975 e poi divenne tra l’altro coach della Navrátilová) • «A un giocatore si chiede di essere bravo, non attraente, le ragazze invece devono anche essere uno schianto. Abbiamo dimostrato che le grandi donne possono occuparsi di stato e finanza, ora bisogna anche metterle in cima all’azienda sport. Katharine Hepburn diceva sempre: “Non è quello che fai nella vita, ma quello che porti a termine”. Svelte, al lavoro» • Nel 2005, quarantottenne, torna in campo agli Australian Open: «La pallina non sa quanti anni ho». Il 21 agosto del 2006, in coppia con Bob Bryan, conquista gli U.S. Open di doppio misto. Ha 49 anni e 10 mesi • Nel 2010 scopre di aver un tumore al seno. «Guarirò» è l’unica parola che riesce a dire. E così fa.
Diritti Animalista. Sempre in strenua difesa dei bambini – ha fondato Martina Youth Foundation, un’organizzazione che si occupa di ragazzi orfani, famiglie povere o con problemi particolari. Attivista per i diritti dei gay, partecipa anche alla storica marcia nel 1993. Anni dopo critica pubblicamente George W. Bush di cui dice di vergognarsi, Bill Clinton e Donald Trump: «So quando fanno propaganda. Perché la propaganda io la conosco bene» (Semeraro) • «Per quanto monumentali siano stati i successi di Martina sul campo, impallidiscono rispetto al suo ruolo di pioniere sulle questioni del femminismo, dell’atletica femminile, dell’uguaglianza per gay e lesbiche in tutto il pianeta, sulla visibilità dei transgender, sui diritti degli immigrati» (Glenn Greenwald) • «Una volta si faceva sport per un paese, per un’idea, per qualcosa, per sé stessi. Ti caricavi sulle spalle un peso, imparavi la responsabilità, anche quando cercavi di liberarti. Io ho giocato a tennis perché mi piaceva, non per diventare ricca, come ti rispondono oggi. Un conto è il mito del successo, quel felice egoismo che ti fa negare la sconfitta, un altro è quello di farcela perché ti piace il conto in banca. Se fai molti soldi significa che sei ricco e basta. Non diventi una persona migliore» • Per Gianni Clerici, «Martina è stata la più grande del tennis post 1968, prima fase del tennis open terminata con la produzione delle racchette spaziali, quelle di oggi. Rimane ora, per le donne, il tennis bimane e costellato da rantoli, un gioco che è in attesa di una come lei. Nascerà?».
Curiosità Mancina. «Noi mancini vediamo meglio la palla degli altri perché la vista è nella parte destra del cervello» • Ha cinque cani, due si chiamano Killer e Istinct, come il titolo di uno dei tre romanzi gialli che ha scritto. Ha anche tartarughe e un gatto • Ha scalato il Kilimangiaro • Per lungo tempo vegetariana, per mancanza di proteine ha aggiunto alla sua dieta il pesce • «L’unica volta che la solitudine mi giocò un brutto scherzo dormii con una pistola sotto il cuscino, a Dallas».
Amori Coming out nel 1981, pochi mesi dopo quello di Billie Jean King e poche settimane dopo aver ottenuto la cittadinanza americana. Prima dice di essere bisessuale «ma la mattina preferisco svegliarmi nel letto con una donna» • «Durante il periodo di massimo splendore di Navratilova, negli anni ’80, il mondo non aveva molto fame di una donna schietta e apertamente gay i cui partner sedevano a bordo campo mentre lei dominava il suo sport come nessun altro aveva fatto» (New York Times) • Nel dicembre 2014 sposa Julia Lemigova, Miss Unione Sovietica nel 1990. Il matrimonio è celebrato al Peninsula Hotel di New York. Stanno insieme dal 2006, vivono in Florida, insieme alle due figlie di Julia: Victoria ed Emma. La proposta di matrimonio avviene in diretta tv, agli U.S. Open, dove lei commentava il torneo per Tennis Channel • Ha avuto due costose separazioni. La prima con un’ex Miss America, Judy Nelson, casalinga dell’alta società di Dallas, madre di due figli, sei anni più grande di lei: fecero un finto matrimonio nel New Hampshire firmando un contratto (che la tennista nemmeno aveva letto). Nelson, dopo essere stata messa alla porta, le fece causa per 7,5 milioni di dollari. La seconda con Tony Layton, dopo un matrimonio non valido celebrato in Florida: quella volta pagò milioni di dollari per zittire la ex che minacciava rivelazioni • Trai suoi amori anche Karen Walker, Nancy Lieberman, Rita Mae Brown.